40 anni, morboso e stalker: arrestato

CRONACA • Dopo continui appostamenti è stato individuato. La sua ex costretta a trasferirsi per rendersi irreperibile 


“Morbosa gelosia, morbosa percezione che l’uomo ha del rapporto con la persona offesa”. E’ ciò che emerge dalle righe dell’ordinanza di misura cautelare del carcere nei confronti di un 40enne cremonese, disoccupato, autore di atti persecutori. Numerose e reiterate condotte persecutorie commesse tra il mese di febbraio ed il mese di aprile nei confronti dell’ex coniuge, una 32enne di Cremona, in particolare molestandola telefonicamente, numerosissime volte al giorno, chiedendo ossessivamente a lei e ai tre figli minorenni, informazioni sulla sua vita privata, su eventuali sue relazioni sentimentali, molestandola sessualmente, minacciandola con volgarità e offese. L’uomo avrebbe perseguitato la ex con continui appostamenti. Nel mese di aprile la donna ha presentato denuncia, facendo emergere episodi di maltrattamenti in famiglia che si sarebbero consumati alcune settimane prima. Dopo la scadenza della misura che era stata applicata nei suoi confronti, l’uomo è stato autorizzato a incontrare i tre figli. Il 40enne, però, che non si rassegnava alla fine della relazione con la donna, ha ricominciato a seguirla e a molestarla, tanto da costringerla a cambiare casa per rendersi irreperibile. L’escalation delle condotte moleste e minacciose ha fatto pensare al peggio. L’uomo, rintracciato in città, è stato arrestato e accompagnato in carcere. «Siamo soddisfatti - spiega il maggiore dei Carabinieri Rocco Papaleo -, dell’azione ormai quotidiana che i Carabinieri della Compagnia di Cremona, riescono a svolgere a tutela della fasce più deboli ed in particolare delle donne, degli anziani e dei bambini. Per quanto concerne la violenza sulle donne è sconvolgente constatare come quando “esplode” qualcosa all’interno della coppia, sia il segnale chiaro che l’amore è finito, palesando che quella relazione non era fondata sulla cura l’uno dell’altra e sulla serenità, ma piuttosto sulla costante pretesa di assimilazione e di possesso da parte dell’uomo sulla donna». La violenza domestica, in particolare, è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 40 anni: più degli incidenti stradali e delle malattie. «In alcuni casi - continua Papaleo - la violenza si spinge fino all’omicidio, definito peraltro per la prima volta “femminicidio” da una sentenza del 2009». L'invito delle autorità è quello di non sottovalutare qualunque segnale di violenza e continuare a lavorare ponendo la necessaria attenzione perché tali episodi non accadano più. 

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