VIABILITA’ • Negata la sospensiva all’impresa ricorrente. La Provincia di Parma: lavori entro il mese
E’ giunta a metà settimana la notizia attesa: il Tar ha deciso di non concedere la sospensiva chiesta dall’associazione temporanea di imprese Lavori e Costruzioni srl- Edil2000, che aveva deciso di ricorrere contro l’esito del bando della Provincia di Parma che aveva affidato i lavori a Coimpa di Parma. Un ricorso che chiedeva l’annullamento della gara e l’indizione di una nuova, il che avrebbe fatto spostare in avanti di parecchi mesi i lavori necessari per poter riaprire il ponte sul Po.
E questa deduzione l’hanno fatta anche i giudici, tanto che in un chiaro passaggio, come fa notare il presidente del Comitato TrenoPonte- Tangenziale Paolo Antonini, si spiega che “nella comparazione degli opposti interessi, debba ritenersi la prevalenza di quello pubblico alla sollecita esecuzione della opere appaltate attesa l’urgenza della riattivazione dell’asse viario sul quale insiste il ponte”.
L’avvocato Antonini spinge anche la Provincia di Parma a partire con l’appalto per la necessaria installazione dei sensori, per evitare che un suo ritardo possa ritardare l’inaugurazione Sospirano dunque pendolari, studenti e un po’ tutti, dato che il ponte per Casalmaggiore è un’arteria vitale per gli spostamenti.
Una soddisfazione che per Diego Rossi, neopresidente della Provincia di Parma, è arrivata a pochi giorni dall’elezione. «Siamo contenti, sapevamo di avere lavorato bene – ha spiegato a caldo Rossi – e ora arriva il bello: siamo pronti a partire con gli espropri dell’area di cantiere e poi con i lavori veri e propri.
Come già avevamo detto al Comitato TrenoPonteTangenziale nell’incontro di pochi giorni fa, smaltiti i tempi tecnici necessari in questi casi, partiremo con il cantiere». Secondo appalto, Coimpa avrà 150 giorni di tempo per completare i lavori, quindi se si partirà come sembra prima della fine dell’anno (questo almeno è quanto ha promesso in settimana Diego Rossi), entro la prossima primavera saranno conclusi. Poi servirà un mese per il collaudo. Se tutto andrà per il verso giusto (le complicazioni potrebbero venire soprattutto dalle piene del Po) entro fine giugno 2019 la viabilità sul ponte potrebbe essere ripristinata. E in questo modo si alleggerirà il traffico anche sui ponti di Viadana e San Daniele Po, che da oltre un anno sopportano un surplus di transiti su strutture tutt’altro che in ottime condizioni.
Poi sarà la volta di pensare al ponte nuovo, ma questa è un’altra storia.
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