Furbetti della targa estera La pacchia è finita?

NUOVE NORME • L’avvocato Gabriele Fornasari spiega i motivi e anticipa qualche problema. Già i primi casi 

l'avvocato Gabriele Fornasari
La circolazione sul suolo italiano di vetture a targa straniera, comunitaria e non, è stata recentemente oggetto di una modifica legislativa che ha già suscitato molte polemiche. 
Il legislatore, inserendo un comma all’art. 93 del Codice della Strada, ha stabilito che è fatto divieto di circolare con un veicolo immatricolato all’estero a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni. Prima dell’entrata in vigore della riforma chiunque risultasse residente in Italia poteva utilizzare, senza limitazioni o termini temporali, un veicolo a targa straniera, evitando il pagamento della tassa di proprietà e rendendo difficoltosa, se non impossibile, la procedura di notifica delle violazioni del codice della strada (ad esempio soste vietate o il superamento del limite di velocità). Per chi non si adeguerà alla riforma sono previste sanzioni da 712 fino a 2.848 euro, con il ritiro della carta di circolazione ed obbligo, entro 180 giorni, di immatricolazione in Italia oppure di espatrio (con foglio di via e targhe temporanee) del veicolo. In caso contrario, il mezzo sarà confiscato dallo Stato. Per “regolarizzare” il veicolo, il proprietario dovrà recarsi presso gli uffici della motorizzazione civile e sostenere i relativi costi amministrativi legati alla registrazione al PRA, per intendersi la fantomatica I.P.T. (Imposta provinciale di trascrizione) con importo variabile a seconda della potenza del veicolo. In questo modo verranno introitati anche i proventi derivanti dal bollo delle auto che saranno “nazionalizzate”. 
La norma, quindi, ha il pregio di aumentare la sicurezza della circolazione stradale e, al contempo, come dichiarato dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, garantirà un gettito (i maggiori introiti derivanti dalle tasse statali) destinato al mantenimento delle infrastrutture stradali italiane. 
A pochi giorni dall’introduzione delle modifiche normative si misurano i primi effetti: pioggia di multe ed uffici della Motorizzazione Civile presi d’assalto, soprattutto nelle metropoli. Abbiamo chiesto un parere all’avvocato, del Foro di Cremona, Gabriele Fornasari. Quali sono gli effetti della riforma voluta dal Ministro Toninelli? 
«Una riforma necessaria e doverosa per arginare il diffuso malcostume di intestazioni fittizie di vetture a compiacenti, o ignari, prestanome stranieri. Niente di nuovo sotto il sole. In passato venivano sfruttati connazionali anziani o con bassa scolarità che finivano con l’essere proprietari di parchi auto degni di un emiro. Il pregio del pacchetto sicurezza è stato proprio quello di fornire alle forze dell’ordine uno strumento volto al controllo di tali situazioni. Ritengo che l’urgenza di intervenire sia andata a discapito della tecnica legislativa. La norma sconta la genericità della formulazione che potrebbe portare a sanzionare anche situazioni che il legislatore non intendeva perseguire. Sto pensando alla possibilità che un residente in Italia, non necessariamente straniero, si trovi accidentalmente a condurre la vettura di un congiunto, conoscente o amico straniero o, peggio ancora, all’improvvido dipendente di un’azienda straniera che dimentichi di portare con sé un titolo autorizzativo alla guida. A breve immagino che verranno emanate nuove disposizioni in grado di disciplinare questi aspetti». 
A Cremona è già iniziata la contestazione delle condotte vietate?
«Nell’ultima settimana ho ricevuto clienti, della Lombardia, della Liguria e dall’Emilia, a cui è stata contestata, ritengo impropriamente, la violazione dell’art. 93 del Codice della Strada. Si tratta di autoveicoli, quindi non mezzi adibiti al trasporto commerciale, a targa straniera che erano condotti da un connazionale titolare di azienda estera e residente in Italia da oltre sessanta giorni. In un caso, quello di un nostro concittadino, si trattava di una prestigiosa vettura dirigenziale. Stanti le difficoltà interpretative della norma confido che gli agenti accertatori (Polizia Stradale di Cremona) accolgano un ricorso di annullamento in autotutela. Viceversa, la questione sarà rimessa al Giudice competente». 
Cosa prevede potrà accedere se la norma non prevederà ulteriori aggiustamenti?
«Ogni caso andrà valutato singolarmente stanti le particolarità delle situazioni sottese. Non vorrei che in parte nell’opinione pubblica si creasse la distorta equazione auto straniera - furbetto alla guida. La norma prevede infatti, con apposite prescrizioni, il noleggio, il leasing ed il comodato per le aziende regolarmente costituite all’estero che si avvalgano di lavoratori italiani. Da ultimo osservo che, allo stato attuale, il Governo ha tamponato l’urgenza con una norma avente finalità dissuasiva, ma auspico che intervenga quanto prima con un provvedimento volto a prevenire il fenomeno. Per quale motivo il cittadino italiano percepisce il bollo auto come una ingiustizia? Per quale motivo pur migliorando le classi di merito, per il decorso del tempo, i premi assicurativi non calano mai?
È giunto davvero il momento di rimodulare la tassa di possesso auto in ragione della vetustà del veicolo (una vettura di 100 kW con dieci anni di servizio non può pagare come la stessa vettura appena immatricolata). Occorre verificare il motivo per cui le Compagnie Assicurative, anche dopo i vari decreti di liberalizzazione targati Bersani, le cosiddette “lenzuolate”, e le molte norme di favore godute, non abbiano comunque mai abbassato i premi». 
In Italia gli organi di vigilanza ci sono, si tratta di fare scelte coraggiose. È più facile adeguarsi ad una norma che si percepisce giusta. Nessuna tassa è pagata con favore, per questo motivo è ancor più necessario comprenderne la destinazione.



Commenti