Jotta: il centrodestra sarà unito

POLITICA • Mentre la Lega conferma Zagni candidato, ma è aperta ad alternative 


di Vanni Raineri 
Il direttivo cittadino della Lega si riunito lunedì sera confermando l’indicazione di Alessandro Zagni quale candidato sindaco proposto dal partito, ma affermando la propria disponibilità a valutare eventuali candidature alternative. Un modo elegante per non rinnegare la scelta già fatta ma per aprirsi ai potenziali alleati in vista di un accordo che si cerca di perseguire ad ogni costo, considerata la posta in gioco. E la posta è la poltrona di sindaco di Cremona, persa proprio per le divisioni 5 anni fa e che il centrodestra, forte anche dei sondaggi, cerca di riconquistare nonostante le divisioni. 
La Lega va quindi ai colloqui con un nome in mano pronto però ad essere messo in una tasca, anche se è difficile al momento pensare a chi potrebbe mettere tutti d’accordo. Resta sullo sfondo l’ombra di Massimiliano Salini, cui certamente non fanno difetto “physique du role” e intelligenza politica. Abbiamo contattato Zagni, che al momento gentilmente declina l’invito: come giusto, parlerà solo nel caso risulterà lui il candidato sindaco. 
Restando a Forza Italia, è interessante valutare la possibilità di ricomporre la frattura creatasi dopo il commissariamento. Per questo abbiamo sentito Mino Jotta, che con Fabio Bertusi capeggia il gruppo degli “estromessi” da Salini e Malvezzi. 
Jotta è diplomatico e non fa emergere attriti: «Noi lavoriamo per un’alternativa condivisa all’attuale amministrazione da parte dell’intero centrodestra. Credo si ciano sia le condizioni sia la buona volontà, sono ottimista. La mia è una visione pragmatica». Noi... chi? «Parlo per la componente di centrodestra in lizza alle Provinciali, dove abbiamo fatto la nostra figura: i numeri hanno confermato il radicamento sul territorio e la capacità di aggregare. Quindi “noi” siamo io, Bertusi, Paolo Abruzzi e quelli che erano nel coordinamento provinciale di Forza Italia prima del commissariamento, che abbiamo ritenuto una forzatura pur senza polemizzare». 
Una frattura che non pregiudica il dialogo con Salini? «No, nel modo più assoluto. Noi abbiamo catalizzato una componente che non si ritrova nelle sue posizioni, semmai è un atteggiamento utile a mantenere legati al centrodestra posizioni che potevano essere in uscita libera. Siamo ancorati al centrodestra e ci poniamo nelle condizioni di unire, non di dividere». 
L’indicazione di Zagni da parte della Lega la vede come mossa interlocutoria? «Non sono in grado di dirlo, dipende da parametri che non sono solo locali. Certo l’azionista di riferimento del centrodestra è la Lega, che quindi ha pieno di- ritto a esprimere candidature. Poi si parlerà di programma e di chi potrà interpretarlo al meglio, ma ogni componente ha potenziali candidati vincenti. Non abbiamo preclusioni, la volontà assoluta è la ricerca di una posizione comune. Come detto, una posizione pragmatica e non ideologica». Ritiene possibile che il candidato alla fine possa essere Salini? «Andrebbe chiesto a lui. Chi ha provato a fare il sindaco mi dice che è una delle occupazioni più belle del mondo, immagino che ognuno ambisca a provare un’esperienza del genere. Che poi lui se la senta non so dirlo, ma le proposte che possiamo fare sono diverse». 
Anche di esterni ai partiti? «Ma sì, il candidato potrebbe avere un profilo più civico, Ripeto, le proposte sono diverse, una cosa che mi rende soddisfatto». 

Commenti