Ieri, da Cremona, la commemorazione delle vittime del deragliamento. Il ministro Toninelli: «Chiedo scusa»
di Enrico Galletti
Sulla banchina della stazione di Cremona, appena dopo le cinque del mattino, il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli chiede «scusa a nome dello Stato». Poi il treno, quel treno, il 10452 delle 5.32, fischia alla volta di Milano Porta Garibaldi per ricordare il disastro ferroviario di un anno fa: il deragliamento avvenuto poco dopo la stazione di Pioltello-Limito in cui persero la vita tre persone. Ci furono almeno 46 feriti, sul treno colmo di studenti e di lavoratori. I primi annunci parlavano di un “inconveniente tecnico”, ma ci volle poco perché tutto diventasse più chiaro: arriveranno sul posto orde di familiari per cercare disperatamente, tra i rottami, i propri cari. La sorte peggiore sarà quella di Ida, Giuseppina e Pierangela, le tre vittime di una giornata che, col tempo, continuerà a provocare tanta rabbia. Si cercheranno le cause, si proverà a fare luce per individuare i responsabili. Il dito verrà puntato contro l’usura che avrebbe danneggiato il giunto, un errore inaccettabile prodotto da una manutenzione vacillante. “In treno con noi”, ieri mattina, ha voluto ricordare quella pagina tragica con una commemorazione a cui hanno partecipato cittadini e autorità, che si sono dati appuntamento proprio a Pioltello, di fronte a quel binario malato. Il primo a parlare sarà il ministro dei trasporti Toninelli, che dirà: «Mancava la manutenzione e su questa tratta ogni giorno circa 10mila persone vanno verso Milano per andare al lavoro». C’era anche il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana: «L’unica certezza è garantire a tutti i nostri cittadini la sicurezza dei tra- sporti e fare in modo che questo si possa verificare: da parte mia vi garantisco che si farà tutto il possibile perché giornate come questa non si debbano ripetere». Rete Ferroviaria Italiana, ieri mattina, ha confermato «l’impegno per garantire, attraverso il proprio lavoro, i più elevati standard di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria e migliorare costantemente l'esperienza di viaggio delle persone che usano quotidianamente il treno». Più tardi, in mattinata, arriveranno anche le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La sicurezza della rete di trasporti e l’efficienza del servizio costituiscono parte della qualità della vita, e della libertà stessa, della nostra comunità nazionale». Il treno è in orario e perfettamente pulito. «Una contraddizione - commenta Lorenzo Ziliani, portavoce dei pendolari cremonesi - vedere che ci si mobiliti in condizioni che non corrispondono alla realtà solo in casi speciali come questo, quando sul treno ci sono anche le autorità». Sul sedile di fronte al ministro Toninelli, per tutto il viaggio, c’è un grande mazzo di fiori. Così come sulla banchina di Pioltello, proprio dove il treno uscì dai binari. Sembrano passati giorni, è passato un anno. «Mai più», c’è scritto su pezzo di carta attaccato al petto della gente con gli spilli. Mai più.
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