TERRORISMO • Ora è in carcere in Siria, ma vorrebbe tornare in Italia. «Ricordo gli amici della Martelli»
PIADENA - E’ stato catturato dalle forze curde in Siria. Combatteva per l’Isis, ha 24 anni, è di origini marocchine ma è nato a Gavardo, Brescia. Ma soprattutto ha vissuto per una decina d’anni a Piadena, e poi a Canneto sull’Oglio.
Si tratta di Samir Bougana, e la sua storia ieri ha occupato gli spazi dei principali media nazionali, dopo l’intervista concessa al giornalista della Stampa Francesco Semprini.
Samir è uno dei 130 foreign fighters arruolati dall’Isis in Italia, ed è qui che vorrebbe tornare. Già, perché ha scoperto che «la vita nelle carceri siriane è dura»: cibo scarso, poca luce, stanze minuscole. Nell’intervista il giovane afferma che vorrebbe tornare nell’Italia in cui è nato, se necessario anche in prigione ma se possibile in libertà. Ipotesi al momento ovviamente remota, nonostante egli si dica pentito della scelta fatta.
Bougana ha raccontato di aver iniziato il percorso di radicalizzazione a soli 16 anni, appena dopo il trasferimento dall’Italia alla Germania, frequentando alcune moschee e ascoltando gli appelli degli sceicchi in internet. E così la scelta di partire, 5 anni fa, assieme alla moglie di origine turca all’insaputa dei genitori. Samir ha poi raccontato dettagliatamente la sua esperienza, le cose che ha visto a volte raccapriccianti, la durezza di alcuni combattenti, in particolare i russi (evidentemente ceceni), fino alla cattura avvenuta lo scorso settembre con la complicità di un trafficante che lavorava in incognito per le forze curde.
In Siria ha lasciato la moglie e tre figli, di 5, 3 e 2 anni. «Rimango musulmano – ha detto – ma non voglio avere più nulla a che fare con la guerra».
Ma c’è un passaggio interessante che riguarda il nostro territorio. «Mi ricordo di Piadena, in provincia di Cremona, dove ho vissuto più o meno dieci anni – ha aggiunto -. Sono ancora legato all’Italia, ci penso sempre, penso se e quando tornerò a viverci».
Tra i suoi ricordi anche le esperienze sportive a Piadena: «Ricordo i miei amici della squadra di calcio con cui giocavo da centrocampista, la Martelli. I miei parenti e amici in Italia non sanno di me: solo i miei genitori sanno»
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