Il cibo del futuro ci arriverà in casa

SOCIETA’ • Spopolano nelle grandi città i servizi a domicilio: piatti pronti ma anche la spesa 

di Enrico Galletti 
Per le strade delle grandi città, come Milano ma non solo, sfrecciano per le vie in bicicletta o in motorino indossando uno zaino a forma di cubo. Si cominciano a intravedere anche in città più piccole, dove è sempre più diffusa l’abitudine del food delivery. Un mercato florido che non conosce crisi, e che si fonda su una pratica sempre più comune: ordinare il cibo d’asporto. Ogni organizzazione ha un sito e una app dai quali è possibile consultare i ristoranti che accettano ordinazioni. 
La richiesta di cibo a domicilio si effettua dal proprio cellulare, dal quale si possono selezionare gli alimenti, le quantità e provvedere anche al pagamento. Completata questa procedura, l’ordine viene recapitato a casa nel giro di pochi minuti. 
Anche a Cremona, da un po’ di tempo, sempre più ristoranti e pizzerie hanno cominciato ad aprirsi a 
quella che si configura come una vera e propria mania. Il vantaggio è la comodità di non dover uscire di casa per raggiungere il ristorante e, soprattutto, quella di non dover cucinare. Molti siti, addirittura, non fanno pagare alcun costo di consegna, rendendo il servizio ancora più appetibile. E’ però importante prestare attenzione all’esistenza di una spesa minima obbligatoria per potere avere accesso alla consegna a domicilio. Questa comodità, tra l’altro, si scontra anche con degli svantaggi, che toccano soprattutto chi non vive in grandi città. Banalmente, spostandosi da Cremona ad alcuni piccoli paesi della provincia, i servizi di food delivery risultano pressoché assenti. E qui si apre un fronte di discussione rilevante, che abbraccia anche altri servizi telematici, ad esempio quello della spesa online. Anche in questo caso, chi abita in città ha vita più facile. Chi, invece, risiede in piccoli paesi, al momento dell’inserimento dell’indirizzo di consegna a domicilio si vedrà respingere l’ordine per area non servita dal servizio. 
Cremona città, però, non è estranea all’ambito del food delivery. E mentre in molti si chiedono quali siano le reali differenze tra i diversi portali, qualcuno sul web ha stilato una guida operativa. Molte applicazioni chiedono di inserire i propri gusti personali in ambito culinario e filtrano le diverse opportunità presenti nella propria zona. Il portale, tramite l’app, segnala le soluzioni più funzionali e la loro adattabilità alle reali abitudini dei consumatori, ad esempio a seconda di cosa vogliono mangiare, di dove vivono, di come possono pagare e di come ordinano. Gli alimenti più richiesti ai servizi di food delivery? Pizza e cibo cinese, ma in testa c’è anche il sushi. Un clic e una bicicletta o un motorino partono alla volta del vostro indirizzo. Una recente ricerca ha dimostrato che è boom del cosiddetto healthy food, ovvero del cibo sano. L’osservatorio di Just Eat, uno dei siti più popolari di food delivery, ha registrato in questo ambito un au- mento del 150%. Spopolano, in particolare, i piatti vegetariani, le insalate ma anche alimenti come la vellutata di zucca, avocado burger, pizza senza glutine e centrifughe o estratti. Insomma, il food delivery non è solo pizza e patatine fritte, anzi. Ci sono città che spiccano per ordini “salutari”. Quali sono? Roma su tutte, seguita da Milano, Pescara e Torino. E Cremona? La città non sta a guardare, ma per il resto... siamo indietro. 

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