Primo intervento su paziente sveglio

SANITA’ • L’équipe del dottor Fioravanti ha asportato un tumore a una donna: «Ero tranquilla» 


di Vanni raineri 
Quando arrivò a Cremona alla fine dell’estate scorsa, Antonio Fioravanti fu presentato giustamente come una preziosa risorsa per l’ospedale di Cremona. Arrivava da Bologna, dove aveva già eseguito alcune operazioni innovative, in primis interventi di chirurgia guidata con fluorescenza e soprattutto la chirurgia al cervello di pazienti svegli. 
I primi interventi di resezione cerebrale guidata da fluorescenza sono stati eseguiti già dopo poche settimane dal suo arrivo: al paziente viene somministrato uno sciroppo che due ore dopo evidenzia durante l’intervento le cellule tumorali colorandole di rosa, al fine di guidare il chirurgo nella rimozione riducendo i rischi. 
Per quanto riguarda la chirurgia da sveglio, nel corso della conferenza stampa di presentazione l’allora direttore generale dell’Asst di Cremona Camillo Rossi annunciò che era in corso l’operazione di rinnovo del parco attrezzature per poter consentire al dottor Fioravanti di applicare la metodologia innovativa. Nel frattempo ovviamente anche l’équipe medica che lo segue ha approfondito la conoscenza della metodologia. 
Ora che tutto è pronto, ecco che ieri è arrivato l’annuncio: anche a Cremona, come già al Besta di Miano e in poche altre sedi in Italia, si è svolto il primo inter- vento di chirurgia da sveglio. E’ accaduto qualche giorno fa grazie alle abilità dell’équipe di Neurochirurgia, diretta appunto da Antonio Fioravanti, che ha asportato un tumore in paziente sveglio e cosciente. 
“Si tratta – afferma il comunicato stampa giunto ieri dall’Asst cremonese - di una metodica super specialistica applicata per le aree critiche del cervello (linguaggio, movimento, ecc) che vede il paziente collaborante durante la seduta operatoria. Lo scopo è di valutare in diretta gli esiti dell’azione del neurochirurgo e ridurre al minimo i rischi dell’intervento stesso”. «L’intervento – ha spiegato Fioravanti – è stato effettuato su una donna di cinquantatre anni con un tumore cerebrale nell’area del linguaggio. Durante la prima parte dell’intervento la paziente è stata sottoposta ad anestesia e svegliata durante l’asportazione del tumore. Questo ci ha consentito di interagire con lei, chiederle di parlare e contare in modo da poter controllare nell’immediato la comparsa di eventuali deficit. Una volta completata l’asportazione, la paziente è stata di nuovo sottoposta ad anestesia. L’intervento si è concluso dopo quattro ore. La lesione è stata asportata in modo radicale senza alcun disturbo collaterale per la paziente che sta bene». 
«Questo intervento - ha precisato Fioravanti - è stato un lavoro di squadra che ha visto coinvolti chirurghi, anestesisti, neurologi, neurofisiologi, infermieri, tecnici di neurofisiologia e neuroradologi. Il lavoro d’équipe è stato straordinario e fondamentale».
«E’ stata un’esperienza positiva – ha spiegato la paziente che è già stata dimessa -. Nonostante l’apprensione dei giorni precedenti all’intervento, ho affrontato questa avventura con tranquillità. Le spiegazioni del chirurgo rispetto allo svolgimento dell’operazione sono state molto precise, capire e sapere cosa sarebbe successo è stato un aspetto molto importante per me». Cosa è accaduto in sala operatoria? «Ricordo solo le domande dei medici alle quali rispondevo normalmente, quasi come se fossi in un contesto abituale. Ricordo le immagini che mi hanno mostrato chiedendomi di riconoscerle. A chi sta per affrontare un intervento analogo direi di affidarsi ai medici, loro sanno cosa fare».
Antonio Fioravanti è a Cremona dall’agosto 2018. Vanta una notevole esperienza in chirurgia maturata presso la Neurochirurgia dell’Ospedale Bellaria di Bologna, attraverso una complessa e numerosa casistica di interventi per patologie neoplastiche, vascolari e spinali. Fra le sue specialità la chirurgia per le neoplasie del basicranio, tumori complessi della fossa cranica anteriore e posteriore come meningiomi e neurinomi. Fioravanti durante il suo percorso professionale, ha affinato abilità tecnico-chirurgiche altamente specialistiche: sempre in campo oncologico ha applicato tecniche innovative quali awakesurgery (chirurgia da svegli) e chirurgia guidata con fluorescenza. 

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