L’INTERVISTA • L’assessore Terzi: spesi 138,4 milioni. Metano, ibrido o elettrico? Cremona compra diesel
Cremona, trasporto pubblico urbano, inquinamento |
di Vanni Raineri
Claudia Maria Terzi è stata assessore regionale all’Ambiente nella giunta Maroni ed oggi è assessore regionale alle Infrastrutture, ai Trasporti e alla mobilità sostenibile. E’ stata anche sindaco (a Dalmine) quindi ben conosce le dinamiche del governo nelle città, che oggi in particolare si trovano a combattere un inquinamento che nel nostro territorio ha oltrepassato i livelli di guardia. In particolare, a Cremona rappresenta un grosso problema per il record assoluto di giorni di superamento dei limiti di polveri sottili e ozono: 178 giorni di inquinamento, praticamente metà dei giorni dell’anno.
Anche per questo si è fatta recentemente la scelta di bloccare la circolazione ai diesel euro 3, provocando comprensibili disagi in parte della popolazione. Nei giorni scorsi si è passati all’adozione delle misure temporanee di primo livello per il superamento per 4 giorni consecutivi della soglia di pm10, con limitazione estesa ai diesel euro 4. Qui si inserisce la discutibile scelta degli amministratori di acquistare mezzi diesel per il trasporto pubblico. L’azienda di trasporto pubblico a Cremona ha mezzi diesel euro2 ed euro3, e nel 2017 ha acquistato 9 autobus sempre alimentati a gasolio. Questo mentre le città limitrofe facevano scelte differenti: a Mantova 12 bus a metano, a Brescia (dove l’azienda è dello stesso gruppo rispetto a Km che opera a Cremona) 20 bus a metano, a Bergamo 12 autobus elettrici. Ciò non toglie che anche a Cremona si è usufruito di un forte contributo regionale attraverso le agenzie per il trasporto pubblico locale (per Cremona e provincia il piano di investimenti sfiorava i 74 milioni di euro).
Ora, è giusto che la Regione finanzi l’acquisto di mezzi ecologici, tra cui sono stati inseriti effettivamente anche i diesel euro 6, ma appare discutibile la scelta degli amministratori cremonesi, che probabilmente potrebbero favorire l’acquisto di altri mezzi, e non diesel euro 6 che tra vent’anni probabilmente gireranno ancora in città. Sentiamo a tal proposito l’assessore Terzi: per il futuro ha intenzione di fare pressione sulle aziende di trasporto pubblico locali per favorire l’acquisto di mezzi più ecologici?
«La Regione negli ultimi 5 anni ha assegnato alle Agenzie per il Tpl, e sino alla loro costituzione a Province e Comuni capoluogo, 138,4 milioni di euro per il rinnovo del parco autobus, a fronte di risorse statali attribuite alla Regione di 88,9 milioni. Quindi uno sforzo economico considerevole. Queste risorse consentiranno complessivamente di cofinanziare circa 1.200 nuovi autobus a ridotto impatto ambientale: ibridi/elettrici o alimentati a metano, Gpl o gasolio con più recente classe di omologazione (dal riparto approvato nell'anno 2015 è stato ammesso il finanziamento esclusivamente di autobus Euro 6). Va anche detto che rientra nel ruolo programmatorio in capo alle Agenzie di Tpl la ripartizione delle risorse tra le aziende del proprio bacino nonché la definizione di numero e tipologia dei mezzi da acquistare. L’ammodernamento del parco autobus rientra tra le misure per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera previste nel Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria (Pria) approvato da Regione e costituisce un’azione cardine per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, con conseguenti benefici in termini di qualità dell’aria e congestione urbana. Come Regione stiamo interloquendo col Governo affinché nei prossimi anni aumentino le risorse da destinare al rinnovo del parco mezzi: in Lombardia l’età media del parco autobus è già inferiore rispetto al dato nazionale, ma possiamo e dobbiamo fare un ulteriore salto di qualità».
Cosa pensa invece della scelta, fatta a Cremona alcuni anni fa, di eliminare i cosiddetti filobus, decisamente meno inquinanti, e della volontà ad esempio di Milano di conservare i tram potenziando l’aspetto turistico col recupero di vecchi e affascinanti mezzi?
«I filobus rappresentano mezzi di trasporto a zero emissioni. I veicoli di ultima generazione garantiscono un ridotto consumo energetico ed un elevato comfort di viaggio. L’impiego di questi mezzi, se di dimensioni adeguate e se accompagnato da opportuni investimenti per consentire il loro transito in sede riservata, consente il raggiungimento di elevate velocità commerciali ed alte capacità di trasporto. Tuttavia, comporta una gestione più complessa rispetto agli autobus tradizionali, legata ai costi degli impianti fissi e alla necessità di gestire personale con formazione e abilitazione specifica, prestando inoltre maggiore attenzione alla programmazione della turnazione. I filobus possono essere individuati come buona soluzione di trasporto sopra una certa soglia di estensione della rete e per rispondere a una domanda di trasporto elevata. Occorre tenere conto di tutte queste variabili prima di dare un giudizio su scelte effettuate in passato».
Per finire, come valuta la volontà di riesumare il progetto dell’autostrada Cremona-Mantova che era da tempo avvolto dal silenzio, e nel contempo la bretella Tirreno Brennero invece sembra si possa limitare al primo lotto senza arrivare in territorio lombardo?
«Il metodo di lavoro del- la Giunta Fontana è improntato all’ascolto e al dialogo con il territorio, in ottica autenticamente autonomista. Sindaci dei capoluoghi di Cremona e Mantova, presidenti di Provincia e altri rappresentanti territoriali hanno individuato la Cremona- Mantova come opera prioritaria e da parte nostra abbiamo ribadito la disponibilità a intervenire con un contributo pubblico anche maggiore rispetto a quello che era stato previsto. A luglio è previsto un ulteriore vertice con le istituzioni del territorio in cui saranno resi noti gli approfondimenti in corso sul piano economico-finanziario dell’opera e sul tratto che doveva essere realizzato col Tibre».
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