POLITICA • Via libera da gran parte del centrodestra. La palla passa in Regione. Ventura: «Mandiamo a casa Galimberti»
di Vanni Raineri
Tutti a dire prima il programma, il candidato è meno importante ma poi è sempre sul nome del candidato sindaco che gli scontri si fanno più duri. Accade sempre, ed è accaduto anche a Cremona nella scelta del candidato sindaco del centrodestra. D’altra parte in politica si tende spesso a minimizzare i nodi veri, col risultato che quando si materializzano fanno esplodere le diseguaglianze.
Per il momento in realtà il centrodestra palesa una coesione frutto della consapevolezza che presentarsi divisi, come 5 anni fa, significherebbe riconsegnare la città al Galimberti bis.
In settimana si è tenuto il vertice che ha ratificato la scelta di Alessandro Zagni, il candidato sindaco indicato dalla Lega, pur con qualche mugugno interno che abbiamo già riportato. Unici a non aderire al progetto, due componenti civiche, che fanno capo agli ex assessori della giunta Perri Maria Vittoria Ceraso e Francesco Bordi.
Massimiliano Salini ha confermato giovedì sera al Teatro Monteverdi nell’incontro di Forza Italia la scelta di Zagni, presente assieme all’ex sindaco di Pavia e parlamentare Alessandro Cattaneo, al presidente della Provincia di Piacenza Patrizia Barbieri e al vicesindaco di Lodi Lorenzo Maggi. Anche Marcello Ventura, consigliere comunale e membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia, ha condiviso il percorso.
«All’incontro – afferma Ventura - hanno partecipato tutte le forze politiche,da chi ha lo 0,2% a chi ha il 30%. Sul nome di Zagni si è registrata la massima condivisione. Noi abbiamo chiesto se ci fossero altri nomi sul tavolo, e l’unico alternativo era quello di Francesco Bordi, proposto dalla sua lista. Il sì a Zagni è condizionato solo al via libera che deve arrivare dal livello regionale».
Un “timbro” che si dà per scontato ma che scontato potrebbe non esserlo. Avete accennato al programma?
«Ogni partito farà il suo programma, poi ci ritroveremo per unirli in 4-5 marco-punti».
Una sorta di contratto di governo sullo stile gialloverde?
«No, e non sarà nemmeno un libro dei sogni come quello fatto 5 anni fa da Galimberti, che poi non lo ha rispettato, vedi l’inceneritore».
Il vostro partito è coeso, ma non si possono negare tensioni in altri partiti, come Lega e Forza Italia.
«I civici ex Forza Italia sono confluiti nella lista di Fontana “Lombardia Ideale”. Ogni partito risolva i suoi problemi, che non devono coinvolgere la coalizione, all’interno della quale c’è la massima volontà di lavorare al meglio. L’obiettivo è di mandare a casa Galimberti».
E i due civici che si sono smarcati?
«Non credo creino problemi. Non sono quantificabili i voti che avrebbero portato le singole liste.
Certo nella riunione la Ceraso avrebbe almeno potuto mandare un sostituto: se esiste una lista avrà dei collaboratori. Chi non c’è ha sempre torto. Quanto a Bordi, il rappresentante di lista presente ha detto che pur non avendo condiviso il metodo avrebbe comunque sostenuto Zagni. Prendo atto del cambio di idea».
Lei presiede la commissione di vigilanza e negli ultimi anni ha spesso criticato la giunta. Dove ritiene ci sia la necessità di cambiare direzione?
«Per prima cosa dico che quel che si promette si deve mantenere. Poi si deve riprendere coscienza di quel che è Cremona, perché di Cremona è rimasto ben poco: tutto è stato svenduto, dalle proprietà alle gestioni esterne, come nel caso della piscina. Serve un programma per i cremonesi: noi siamo stati sempre vicini alle persone e conosciamo le esigenze della gente. La città va valorizzata con un programma culturale che ci faccia entrare in un serio circuito turistico: da tempo non ospitiamo mostre di rilievo, è necessario reperire finanziatori nel settore cultura. Poi si deve sviluppare l’innovazione tecnologica col polo tecnologico e il Crit di cui questi politici si sono riempiti la bocca ma di concreto non hanno fatto nulla per sviluppare l’iniziativa partita dalla giunta Perri. Con noi si realizzerà il secondo lotto e supporteremo lo sviluppo delle nuove tecnologie».
In verità i numeri sul turismo sbandierati dalla giunta segnalano una crescita.
«Tutti i dati rilevati vanno in senso contrario: i numeri del turismo non si valutano con gli ingressi allo Iat ma con le presenze reali in città e la permanenza media negli alberghi».
Intanto questa mattina alle ore 11,30, presso la sala di SpazioComune in piazza Stradivari ci sarà la presentazione del movimento dei sovranisti e conservatori italiani voluto dalla presidente nazionale di FdI Giorgia Meloni.
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