Dopo aver piegato Varese, i biancoblu sfidano oggi Bologna nella semifinale di Coppa Italia
di Fabio Varesi
Il sogno continua. Dodici mesi dopo, la Vanoli torna in semifinale di Coppa Italia, a conferma dell’ottimo lavoro di Sacchetti e delle scelte azzeccate la scorsa estate. Rispetto ad allora, gli stranieri sono tutti diversi, ma sin dall’inizio della stagione sono stati ottimamente amalgamati in un roster che continua a stupire. Non era facile affrontare Varese, squadra dal talento non eccelso, ma molto determinata e atleticamente dotata, che al PalaRadi aveva messo in grande difficoltà la Vanoli, soprattutto ad inizio match. Stavolta i biancoblu hanno avuto un eccellente approccio alla sfida, con un 8-0 che ha subito messo in chiaro le cose. Ben diretta con un ispiratissimo Diener (autore di 9 assist), la squadra di Sacchetti ha sempre condotto nel punteggio, tranne che in un frangente (24-26) nel secondo quarto, quando i biancoblu hanno avuto un passaggio a vuoto e subìto un pesante 11-0. La forza del gruppo in questa stagione sta proprio nel non disunirsi e con pazienza è riuscito ad andare all’intervallo lungo sul +4 (44-40) grazie a uno strepitoso Crawford, che ha messo a referto quasi la metà dei punti della squadra (20). Rispetto a un anno fa, però, la Vanoli non è dipendente da un solo giocatore come Johnson-Odom ed infatti nella ripresa è salito in cattedra Saunders (22 punti totali con un eccellente 8/11 dal campo). Varese ha sempre dovuto rincorrere e ogni volta che sembrava avvicinarsi, è stata ricacciata indietro dalle bombe di Aldridge, Ruzzier e Stojanovic, poche ma arrivate al momento giusto. Tutti hanno contribuito al successo, anche Ricci che continua a faticare in attacco (è arrivato a uno sconsolante 0/16 da tre punti nell’ultimo periodo), ma che ha dato un grande contributo in difesa, quando è stato schierato al posto di Mathiang (che ha catturato ben 11 rimbalzi). Alla fine la Vanoli ha meritato di vincere il quarto di finale, che vale la sfida con la Virtus Bologna. Erano in tanti a pensare alla vittoria di Milano, soprattutto dopo aver visto Bologna franare al PalaRadi pochi giorni fa, ma la squadra di Sacripanti è imprevedibile e ha giocato un ottimo match, mentre l’Olimpia Milano è apparsa irriconoscibile. Gli impegni in Eurolega stanno sicuramente prosciugando le energie del roster di Pianigiani, che oltretutto ha dovuto fare a meno di due lunghi del valore di Gudaitis e Tarczewski. Se poi aggiungiamo la serata negativa di James, ecco spiegato l’inatteso tonfo dei milanesi, che in un rocambolesco finale hanno addirittura sfiorato l’overtime. A Bologna, infatti, è sopraggiunta la paura di vincere, ma il canestro di Brooks è arrivato pochi istanti dopo la sirena. L’86-84 ha premiato il coraggio della Virtus, che oggi alle 18 a Firenze (diretta su Rai Sport) sfida la Vanoli in una semifinale incertissima. Quanto accaduto domenica scorsa a Cremona non fa testo, perché oggi si riparte da zero e potrebbe essere un’altra storia. Certo, nei due precedenti stagionali Bologna è sempre stata battuta nettamente, ma guai a sottovalutare le fiammate di Punter, Taylor e M’Baye e il peso sotto le plance dove giostrano Moreira e probabilmente il gigante Qvale (che contro Milano è stato preferito a Kravic). Poi c’è un certo Kelvin Martin, che vuole riscattare la brutta prestazione offerta al PalaRadi e che ha una gran voglia di mettersi in mostra al cospetto dei suoi ex compagni. La Vanoli arriva, però, alla semifinale con il morale alto e con la consapevolezza di poter mettere in difficoltà la Virtus, per raggiungere un risultato storico, sfuggito un anno fa con tanti rimpianti (sconfitta contro Torino dopo un tempo supplementare). Comunque vada, la squadra merita una grande applauso per quanto sta facendo in questa stagione.
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