Centrodestra, si prolunga l’attesa

POLITICA • Manca ancora l’ok regionale sul nome di Zagni, ma è evidente che qualcuno rema contro

di Vanni Raineri 
L’attesa sul nome del candidato sindaco del centrodestra assume sempre più i toni del grottesco. A parole tutti i partiti della coalizione hanno sottoscritto il nome del leghista Alessandro Zagni. Solo che, trascorso ben oltre un mese, c’è il piccolo particolare che quel nome non è ancora stato ufficializzato. 
Si attende il sì dal livello regionale, è il mantra consolidato, ma è evidente che ci sia qualcosa che non quadra. Basta, d’altro canto, osservare le facce di alcuni esponenti di spicco, che iniziano a manifestare un forte malcontento su come la coalizione sta procedendo verso il voto. 
Se tutti sono d’accordo su Zagni, si dice, come potrebbe mai Milano obbligare all’accettazione di un altro nominativo? Il punto è che non pare così certo che l’ipotetica iniziale sia realistica. 
E’ vero che a Cremona Forza Italia non ha mai proposto nomi alternativi a Zagni, ma è altrettanto vero che farlo sarebbe stato il modo migliore per bruciarli. Come sosteniamo da tempo, non sarebbe così sorprendente se all’ultimo momento da Milano calasse la proposta di un forzista. 
STAMATTINA INCONTRO 
Stamattina intanto il coordinamento di Forza Italia ha convocato una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 presso gli uffici di via Dante 95 per presentare la Scuola Politica di Forza Italia Cremona, e nell’occasione “verranno trattati alcuni temi relativi alle prossime elezioni amministrative”. Interverranno il commissario provinciale Massimiliano Salini 73 e i vice coordinatori Gabriele Gallina e Carlo Malvezzi 
GALIMBERTI
Nel frattempo la campagna elettorale del sindaco Gianluca Galimberti per le elezioni amministrative 2019, dopo mesi di lavoro, sta per entrare nel vivo. A breve la coalizione sarà in grado di dare aggiornamenti su slogan, grafiche e nuovo sito per poi approfondire programma, liste e sede elettorale. 
PRIMARIE PD 
Domani, dalle ore 8 alle 20, si terranno in tutta Italia le primarie per eleggere il segretario e l’assemblea nazionale del Partito Democratico. Dopo la prima fase, riservata al voto degli iscritti, sono tre i candidati alla segreteria nazionale rimasti in competizione: Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. Alle primarie potranno votare tutti i cittadini che si dichiarano elettori e sostenitori del Partito Democratico, sottoscrivendo un’apposita dichiarazione e versando un contributo di 2 euro per le spese organizzative. Ogni elettore deve recarsi al seggio indicato per il proprio Comune di residenza oppure nel proprio quartiere di riferimento nelle città di Cremona e Crema. In ogni seggio, per chi lo desidera, sarà possibile iscriversi o rinnovare la tessera di adesione al Pd. In Provincia di Cremona sono stati allestiti 73 seggi, di cui 13 nel capoluogo provinciale e 5 a Crema. Nei seggi speciali di Casalmaggiore, Castelleone, Crema Nuova, Cremona Cascinetto, Piadena, Pizzighettone e Soresina potranno votare anche minorenni, cittadini stranieri, studenti e lavoratori fuori sede pre-registrati. Tutte le informazioni su luoghi e orari di apertura dei seggi in Provincia di Cremona sono disponibili sul sito internet: www. pdcremona.it. 
ITALIA IN COMUNE 
Intanto Gabriele Beccari è da poco coordinatore della sezione “Megalizzi” di Italia in Comune Cremona. Così Beccari definisce il cosiddetto “partito dei sindaci”, che ha come presidente il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: “Italia in Comune è un nuovo cammino politico. E’ stato definito il partito dei sindaci, ma in realtà è un partito plurale, una casa aperta a tutti. Nasce dai sindaci perché abbiamo sentito l’esigenza di dare competenza ed esperienza alla politica. I sindaci sono i primi cittadini radicati nel territorio e che conoscono nel profondo le esigenze degli italiani, mentre spesso eleggiamo parlamentari che i territori e i problemi nemmeno li conoscono. Siamo anche lontani da tutto ciò che è populista. Italia in Comune ha scelto di lavorare su scala locale, ma come tassello di una più ampia e complessa organizzazione regionale e nazionale, per ridare a che si avvicina alla politica l’idea di un Paese che lavora insieme per migliorarsi. 

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