Mirko, famoso per caso: «In piazza? No, sto in golena»

il 30enne cremonese che solitario pulisce dai rifiuti le aree verdi ha spopolato in rete 


VANNI RAINERI 
E’ una notorietà inattesa e non voluta quella che circonda Mirko Zanini, 30enne di Cremona che da qualche tempo ha trovato un modo intelligente per unire esercizio fisico, passeggiate all’aria aperta e difesa dell’ambiente. A fronte delle migliaia di ragazzi che scendono in piazza a difesa del clima imbracciando cartelli, Mirko imbraccia sacchi, coi quali percorre la golena raccogliendo rifiuti. 
La video-intervista pubblicata dal giornalista cremonese Simone Bacchetta sul sito del Fatto Quotidiano ha totalizzato oltre 65mila condivisioni in una settimana, e per una volta i commenti sono univoci: nessun hater, solo complimenti per l’opera solitaria e disinteressata del ragazzo. 
E’ venerdì pomeriggio quando lo chiamiamo, e lui risponde col fiatone. Ovvio, sta raccogliendo rifiuti, stavolta sotto il ponte dell’autostrada. 
Allora Mirko, come hai preso questa botta di notorietà? 
«Ieri mi ha chiamato anche la Rai, ma io questa notorietà non la volevo, avrei preferito l’anonimato. Rimango un semplice operaio di 30 anni, che lavora da quando ne aveva 14. Mi stanno bene le interviste solo perché spero che altre persone condividano l’idea di spendere il loro tempo per l’ambiente e si sentano responsabilizzate». 
D’altra parte non fai parte di alcuna associazione. Non credi che potrebbe facilitare la condivisione, o temi strumentalizzazioni? 
«Vorrei solo vedere altra gente che raccoglie rifiuti. Ora io sono dietro casa mia e vorrei vedere qui altra gente. Mi fanno piacere i likes che raccolgo, ma io non sono iscritto ad alcun social. Se comunque serve per sensibilizzare ben vengano. Qualcuno ha addirittura proposto una raccolta fondi a mio favore perché possa acquistare un Ape, ma io non ne ho bisogno. Non voglio soldi, così come non è necessario che nessuno mi chiami. Basta che agiscano. Io voglio solo un mondo pulito domani, e quindi raccolgo rifiuti». 
Ti capita di incontrare altri come te nei tuoi giri?
«Ora con me c’è un signore di 72 anni che potrebbe starsene a casa ma che invece mi sta dando una mano a pulire. In due giorni abbiamo raccolto oltre 20 sacchi di immondizia: lui ha pulito la fontanella del Bosco, e tolto le sterpaglie». 
Cosa pensi del movimento giovanile che si è generato dall’esempio di Greta? 
«Non seguo molto la tv e non ho capito bene come stiano le cose, a me piace più fare. Ho visto la ragazza e non la giudico, ognuno ha il suo modo per manifestare, ma se ognuna delle 400mila persone che ho sentito sono scese in piazza si mettesse i guanti e pulisse, sarebbe molto meglio. 
Ripeto, non voglio giudicare nessuno, e ben venga manifestare per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma io sono più per la manovalanza, preferisco essere sul campo e fare palestra nella natura». 
C’è un’iniziativa che una volta all’anno raduna persone a pulire i fossi, “Puliamo il mondo”.
«Farlo una volta all’anno non serve praticamente a nulla, se non a sensibilizzare. Ma l’importante per me è che se lo faccio sto bene, non ho bisogno di postare nulla, io la visibilità non l’ho cercata». 
Possiamo dire che il tuo motto è “su le maniche e bocca chiusa”. O ancora, “meglio un sacco di un like”. 
«Esatto. Io non aspiro a modernità, faccio l’operaio da 16 anni, sono un tipo terra terra. Io raccolgo rifiuti nel verde, se qualcuno si unisce ben venga. Io sto nella natura, sia pur sporca, respiro all’aperto, sia pur aria inquinata, ma questo mi fa stare bene. A proposito, domenica sono sullo spiaggione di Po, con me ci sarà questo signore col carretto, di sacchi con me ne ho, se qualcuno volesse venire è il benvenuto». 

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