CRONACA NERA • Importante operazione condotta dalla Polizia di Cremona. Anche spaccio ed estorsione
VANNI RAINERI
La Polizia di Stato di Cremona ha sgominato una pericolosa banda composta da 8 romeni autrice di diversi reati, in particolare una rapina in villa accaduta nel giugno del 2018 a Crema. L’operazione è stata illustrata ieri mattina in una conferenza stampa che si è svolta nella Questura di Cremona dalla pm Lisa Saccaro e dal dirigente della squadra mobile Mattia Falso.
Degli 8 romeni, 5 si trovano ora in carcere, 3 (di cui un minorenne) sono stati denunciati in stato di libertà. I reati contestati sono quelli di rapina pluriaggravata, sequestro di persona, furto in abitazione aggravato e lesioni personali. Quattro di loro, due dei quali armati di pistola, si introdussero nella villa di Crema, tenendo in ostaggio i 4 componenti della famiglia. Il capofamiglia tentò una reazione, e fu colpito con violenza da un pugno al volto. L’incursione durò 4 ore, dalle 10,30 alle 14,30. I malviventi divelsero una cassaforte prelevando denaro e gioielli, furono anche asportati diversi capi d’abbigliamento e accessori di lusso, per un valore totale di circa 200mila euro.
«E’ stata un’indagine molto complessa – ha commentato Lisa Saccaro – nata con poche speranze di riuscita. La squadra mobile ha però individuato una pista che poi si è rivelata quella giusta per l’ipotesi accusatoria. Non è stato semplice ricostruire il quadro ma una serie di indizi ha convinto prima me poi il giudice. Si è trattato di un ottimo lavoro soprattutto da parte degli investigatori della squadra mobile di Cremona ».
Quindi Mattia Falso ha ricostruito gli eventi: «Tutto è nato dalla rapina in villa, dopo di che hanno depredato altre case nelle vicinanze. Cinque della banda vivono a Sergnano, due a Crema e uno aFontanelle, nel Bergamasco». Il dirigente ha poi ricostruito gli spostamenti di quel giorno da parte di tutti gli 8 componenti della banda, il cui leader è C.G.D., 28 anni, mentre il 31enne S.C.A. è il suo braccio destro. Ognuno ha il suo ruolo nell’irruzione, dall’apporto logistico alla conduzione delle auto per fuggire. Il 22enne B.M.I. ad esempio ad un certo punto esce dalla villa e va nella sua abitazione a Sergnano: tornerà con un flessibile che serve a forzare la cassaforte. Al termine del colpo, gli 8 vanno nell’hinterland milanese, dove si sentono sicuri e possono piazzare la refurtiva.
«E’ stata un’attività complicata – ha spiegato Falso -, abbiamo elaborato dati che ci hanno permesso di dare un ruolo ad ognuno di loro. Nel corso delle indagini abbiamo poi verificato che svolgevano altre attività criminose, tanto che due di loro sono stati arrestati in flagranza di reato. Uno stava spacciando, mentre il leader è stato fermato all’atto di riscuotere il frutto di un’estorsione». L’arresto avvenne a fine settembre: in un mese il malvivente riuscì ad estorcere ad un pensionato di Crema ben 55mila euro, e le sue richieste continuavano e solo l’azione della Polizia ha interrotto l’azione criminale con l’arresto della banda.
Il gruppo pare non avesse contatti con altri soggetti. Sembra un gruppo chiuso, legato da rapporti di parentela e affettivi. Mattia Falso ha sottolineato il ruolo avuto dal commissariato di Crema nell’arresto e nell’esecuzione delle misure cautelari. Anche i commissariati di Cinisello Balsamo e Tivoli (dove uno di loro era in un hotel) sono stati coinvolti nell’operazione.
Se 5 dei malviventi si trovano in carcere, solo 4 vi sono stati condotti: il capobanda infatti era già in carcere per una serie di furti di cosmetici compiuti sempre a Crema. Tutti gli 8 risultano non occupati, e uno solo (la donna) è incensurata: si tratta della 24enne compagna del capo e basista in occasione della rapina in villa, grazie alla profonda conoscenza dell’abitazione.
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