IL CASO • Pochi giorni fa la denuncia di una nostra lettrice: «Qui l’inciviltà dilaga», ora parte un’iniziativa di sensibilizzazione
VANNI RAINERI
A volte le risposte arrivano prima ancora di aver formulato le domande. Accade anche in politica. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la lettera di una lettrice che si è sfogata per la maleducazione di alcuni cremonesi, in particolare dei possessori di cani, e in men che non si dica Linea Gestioni ha distribuito borracce per ripulire la città dalle deiezioni canine. I due fatti ovviamente non sono collegati, e non va nascosto che qualche protesta in città nelle scorse settimane non era mancata, ma speriamo che la novità possa sollevare il morale della nostra lettrice. Si tratta di una signora di 87 anni, Rosanna Depietri. La sua lettera al direttore ha una grafia molto elegante, col peccato mortale (per un giornale) di essere terribilmente lunga. Ne riportiamo quindi alcuni passi significativi. «Sono una vostra accanita lettrice, dato che Il Piccolo è l’unico giornale locale che mi posso permettere di leggere, dato che è gratuito (complimenti per il sense of humor). Ho 87 anni e spesso cammino a piedi per le vie di Cremona... vuoi per fare la spesa, vuoi per fare vari acquisti, vuoi per ragioni di salute... Forse lei va al lavoro in macchina e non vede lo scempio di quelle strade, che sono poi le cosiddette strade del centro. Ebbene, ho fatto e faccio ogni giorno una constatazione. Cremona non è la città dei violini, bensì la città dei cani. Un pisciatoio. In Corso Campi ogni mezzo metro c’è un urinatoio fino a giungere in piazza Risorgimento, persino sulle colonne della banca. E che dire di quei bei palazzi adiacenti alla Scuola succursale di Pavia macchiati di urina che da bianchi sono diventati neri? Non si salva nessuna strada secondaria laterale, in compenso ci regalano un ricordo delle deiezioni dei loro cari cagnolini o cagnoloni, a cui vogliono tanto bene. Che carine, che generose».
Seguono diversi esempi di luoghi cittadini dove aleggia un “olezzo di urine” e vengono imbrattati contenitori per sigarette, fioriere, «i vecchi contenitori eliminati perché servivano ai pigri che non volevano adattarsi alla raccolta differenziata». Poi prosegue: «E’ tutta uno schifo la città in cui sono nata e in cui ho fatto ritorno da pensionata. Che tristezza... Ricordo che quando mia mamma abitava in via dei Mille sentivamo gli spazzini e i mezzi di allora che pulivano la strada e ci svegliavano. Più tardi, quando portavo le mie figlie da Roma a trovare la nonna, queste si divertivano a buttare le carte per terra perché la strada era troppo pulita. Naturalmente io le raccoglievo. Oggi invece spesso e volentieri io mi chino a raccogliere carte, contenitori di fazzolettini, contenitori di sigarette ultimate e chi più ne ha più ne metta. I cremonesi non amano la loro città, altrimenti ne avrebbero più cura». Dopo il fendente, alcuni esempi di scarso senso civico dei concittadini e di muri deturpati da studenti che saranno i futuri insegnanti. «C’è una cosa che penso bisognerebbe fare: far pagare una bella tassa ai proprietari di cani e con quell’introito pagare i mezzi per lavare strade e marciapiedi, come fanno a Milano...». Infine, un post scriptum: «Mi fate sapere quali sono le strade salvate dalle deiezioni? Sarei felice di sapere se ce n’è qualcuna». Per la tassa sui cani la signora dovrà attendere, ma nel frattempo il Comune si è mosso per facilitare l’eliminazione della piaga: martedì davanti a Spazio Comune Linea Gestioni ha iniziato a distribuire borracce realizzate appositamente per i proprietari di cani, con le quali potranno sciacquare muri e arredi vari laddove gli animali dovessero fermarsi a fare pipì. Le borracce sono distribuite gratuitamente, e ciascuna può contenere quasi mezzo litro di acqua. Sarà sufficiente per sensibilizzare i cremonesi per una città più pulita?
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