Camici bianchi, è emergenza

SANITA’ • L’Asst di Cremona taglia le sedute operatorie, Treviso si affida a medici dalla Romania 


BENEDETTA FORNASARI 

AAA cercasi camici bianchi. Un’emergenza nazionale, un problema ormai strutturale del Servizio Sanitario Nazionale con le aziende ospedaliere che denunciano la scarsità di personale medico specializzato. Secondo lo studio della Associazione Anaao Assomed, che ha delineato la programmazione del fabbisogno di personale medico di tutte le branche specialistiche per ogni regione italiana, andiamo incontro ad una situazione drammatica, poiché nel periodo 2018- 2025 dei circa 105.000 medici specialisti, attualmente impiegati nella sanità pubblica, ne potrebbero andare in pensione circa la metà, ovvero 52.500. La carenza di specializzati dipende da diversi fattori: l’impennata dei pensionamenti - anche per effetto della “Quota 100” prevista dalla Legge di Bilancio 2019 - e le mancate sostituzioni, ma a gravare è soprattutto l’accesso limitato al percorso di studi specialistico post-laurea. L’offerta risulta nettamente inferiore alla domanda ed entro il 2025, se le previsioni verranno confermate, mancheranno in totale circa 16.700 medici specialisti. Il rapporto evidenzia anche che Regione Lombardia presenta il fabbisogno di specialisti più elevato d’Italia (1660 specialisti/anno), con la previsione di un buco di 1921 unità nelle seguenti discipline: Pediatria (-510), Medicina interna (-377), Anestesia e rianimazione (-315), Medicina dell’emergenza e urgenza (-177), Psichiatria (-165), Chirurgia generale (-159), Igiene e medicina preventiva (-127). 
Le emergenze di organico, attualmente, vengono gestite mediante l’assunzione in libera professione di neolaureati senza specializzazione oppure richiamando medici in pensione o avvalendosi di cooperative che forniscono medici a gettone. Ha fatto notizia il caso degli specialisti “in prestito” dall’Europa dell’Est: l’Ulss di Treviso potrà infatti usufruire di medici provenienti dalla Romania, grazie a una convenzione con l’università di Timisoara. La soluzione migliore - sottolinea il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale - è quella di ammettere ai concorsi gli specializzandi iscritti all’ultimo anno, come contemplato nella Legge di Blancio. 
La Asst di Cremona ha recentemente dichiarato la mancanza di 13 anestesisti rispetto ad un organico complessivo di 36 medici, fra Ospedale di Cremona e Ospedale Oglio Po; ciononostante – si legge nella nota stampa diffusa dall’azienda – restano assolutamente garantiti gli interventi in urgenza emergenza. 
Per fronteggiare la situazione, la Asst di Cremona ha pubblicato un avviso per la stipula di contratti libero professionali per sedute di pre-ricovero e sedute operatorie; attiverà, inoltre, dal prossimo 1° giugno la copertura dei turni di Guardia medica, di Anestesia e Rianimazione mediante cooperativa a cui si aggiunge l’imminente uscita di un bando di concorso pubblico per cinque posti. Per quanto riguarda l’ospedale Oglio Po è stata definita una rimodulazione parziale e temporanea delle sedute operatorie settimanali di Ortopedia e Chirurgia Generale che sono state ridotte da cinque a tre, a giorni alterni. 

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