Nolli: punto al ballottaggio, se ce l’ha fatta Pizzarotti...

Verso le elezioni 

Sugli avversari
«Galimberti e malvezzi si rinfacciano l’un l’altro colpe delle rispettive amministrazioni. la cosa certa e’ che la colpa e’ solamente loro» 


Sulla strada sud
«Come movimento 5 stelle siamo contrari allo spreco di suolo, ma e’ giusto coinvolgere i cittadini, quindi se vorranno esprimersi con un referendum, si fara’» 


VANNI RAINERI 

Alle Comunali del 2014 il Movimento 5 Stelle fu votato al primo turno dal 6,21% dei cremonesi, mentre, lo stesso giorno, incassò in città il 13,43% alle Europee. E’ questo il vero ostacolo che i pentastellati devono superare nelle amministrative, ed è da qui che partiamo con l’intervista al candidato Luca Nolli, 49 anni, informatico. 

Dunque, come è possibile che oltre la metà di chi votò il partito 5 anni fa espresse una preferenza diversa per il Comune? E come pensa di poter invertire la rotta? 
«In quel periodo nel gruppo cremonese del Movimento non c’era un clima piacevole, e sappiamo che mentre alle Europee si vota il partito, alle amministrative si sceglie la persona, e oltre a questa ovviamente il gruppo che la appoggia, che allora era “agitato”». 

Quale obiettivo vi ponete quest’anno?
«Puntiamo a portare in Consiglio 2 e 3 persone, mentre ora ne abbiamo una sola. Il principale obiettivo però è arrivare al ballottaggio. Nelle politiche del 4 marzo 2018 a Cremona fumo votati dal 20%, e considerata la situazione negli altri schieramenti potrebbe anche bastare. La sinistra è debole poiché Galimberti non è ben visto da chi lo votò nel 2014, il centrodestra è diviso in due: Malvezzi ha un appoggio più ampio, ma dal punto di vista personale preferisco Giovetti». 

Arrivare al ballottaggio sarebbe importante per la tradizionale capacità del Movimento di crescere al secondo turno. 
«E’ così: ricordiamo che con la stessa quota del 20% Pizzarotti a Parma arrivò al secondo turno e lo vinse». 

Lei ha 49 anni ma da poco è attivista nel Movimento.
«Nel 2013 seguii Beppe Grillo quando venne a Cremona, poi vista la situazione conflittuale nel gruppo cittadino me ne sono tenuto lontano, poi nel 2016-2017 sono entrato e mi sono messo a lottare di fianco a Maria Lucia Lanfredi per sistemare le cose. Ora abbiamo un gruppo molto unito». 

Lo scontro tra Galimberti e Malvezzi, che fu vice sindaco di Perri, è in fondo lo scontro tra chi ha amministrato Cremona negli ultimi 10 anni. Crede che per voi essere considerati nuovi per la politica cittadina sia un valore aggiunto? 
«Per noi lo è, poiché nei vari dibattiti più volte i due schieramenti citati si rinfacciano l’un l’altro le cose fatte male. Che la colpa sia dell’uno o dell’altro, la cosa certa è che è certamente loro, che hanno gestito gli ultimi 10 anni di amministrazione». 

Vediamo come vi ponete in merito a temi che vedono su posizioni opposte Galimberti e Malvezzi. Partiamo dalla Strada Sud. 
«Come Movimento 5 Stelle siamo contrari allo spreco di suolo, ma la popolazione ha diritto ad esprimersi con un referendum, quindi se la gente lo vuole è da fare. Se governeremo noi il referendum si farà, per il giusto coinvolgimento dei cittadini il più possibile in tutto. Certo è un controsenso stralciare la Strada Sud per fare la Gronda Nord, passando da una strada di 4 km a due corsie a una di 10 km a 4 corsie. L’assessore Manfredini ha detto che lo spreco di suolo sarebbe inferiore, ma sono sempre 10 km di strada». 

Vicenda inceneritore. Galimberti promise di chiuderlo per poi fare un passo indietro una volta verificata la situazione. Con Pizzarotti a Parma non andò molto diversamente. Non è che anche voi, quando aprirete i cassetti, troverete qualche sorpresa? 
«Secondo me è arrivata dall’alto una spinta alla vendita di Lgh. Ora, grazie al Movimento 5 Stelle nazionale, sono stati tagliati i fondi agli inceneritori, quindi saranno i gestori stessi a chiudere l’inceneritore per convenienza economica». 

Anche perché oggi il sindaco non avrebbe il potere per farlo. 
«Ma può fare controlli, che sinora sulle emissioni, e non solo, non sono stati fatti nel migliore dei modi». 

Che dice dell’acquisto di mezzi pubblici diesel mentre i vicini comprano elettrico o metano?
«Certo il metano inquina meno del diesel, ma va considerato che, rispetto a un diesel euro 6, l’elettrico presuppone una serie di infrastrutture, oltre ad avere batterie al litio che inquinano quando vanno smaltite. Non abbiamo più i filobus». 

Una scelta avventata eliminarli? 
«Forse erano superiori i vantaggi, anche se sono mezzi meno flessibili. Attualmente opterei per il metano, ma soprattutto per un uso dei mezzi con certezza sui passaggi e sui collegamenti, ad esempio coi treni in partenza e in arrivo». 

Tutti a dire che il centro storico va rivitalizzato. Qual è la sua ricetta?
«I danni sono ormai fatti, con l’apertura a tutto spiano dei centri commerciali nella cerchia cittadina. Questi andrebbero realizzati fuori città: l’averne fatti tanti in città ha ucciso il centro storico. Si possono però fare interventi, ad esempio sui parcheggi, il cui costo è molto elevato. Si pensi che lasciare per ore l’auto a San Donato per prendere il metro costa solo 2 euro, qui dappertutto sono cari. Anche pochi parcheggi liberi in più snellirebbero il traffico». 

Gli amministratori negli ultimi tempi hanno inaugurato parecchie piste ciclabili. Dovreste essere d’accordo. 
«Le nostre sono state realizzate in fretta col fine di attingere ad incentivi, fatte in qualche maniera. Quella di via Trento e Trieste è un obbrobrio. Come sentii in un recente convegno della Fiab sulla rete di piste ciclabili, la dimensione deve essere appropriata, e non si deve togliere spazio ai pedoni perché potrebbe rappresentare un pericolo. La ciclabile di via del Sale invece mi piace, ritengo sia fatta bene». 

Alla base resta però una mentalità dei cittadini che è difficile da cambiare.
«Vero, ma ciò non toglie che sia necessaria una copertura accettabile dei servizi pubblici. Ad esempio prevedere una navetta gratis dall’Ipercoop al centro sarebbe importante: penso che la gente userebbe di più il trasporto pubblico se fosse soddisfacente». 

Quanto al commercio che soffre in centro dobbiamo arrenderci all’evidenza?
«Possiamo rimediare ai danni invogliando i negozianti a tornarci, ma per questo serve una politica di incentivi e disincentivi per far abbassare gli affitti colpendo la parte economica». 

Malvezzi vuole chiudere la consulta stranieri, Galimberti l’ha formata anche se non è mai entrata in azione. Che ne pensa? 
«Siamo favorevoli, anche se per ascoltarsi non c’è bisogno di una consulta. Esistono già tante comunità organizzate, basta ascoltarle, e serve saperlo fare. Galimberti, a parte gli ultimi mesi, non ha dimostrato di ascoltare nessuno». 

Come da prassi del M5S, nel caso non approdiate al ballottaggio non vi schiererete né darete consigli ai vostri elettori, ma lei sente perfettamente equidistanti i suoi principali avversari? 
«Certe idee possiamo anche condividerle con queste forze politiche, ma in fondo se leggo i programmi si assomigliano tutti. Anche quello di Galimberti di 5 anni fa era bellissimo, ma poi lui ha fatto l’opposto. Entrambi hanno dimostrato di non essere affidabili». 

Anche lei ha fatto appello spesso all’onestà, vero mantra del Movimento. Ma l’onesta non deve essere una precondizione per chi fa politica? 
«Questa sarebbe una bella cosa, ma le cose non stanno in questo modo. Se uno dei nostri si dimostra disonesto (il che è già difficile per le verifiche approfondite cui è sottoposto al momento di entrare) viene espulso, altrove fa carriera. Ora c’è la legge spazzacorrotti che obbliga a pubblicare sul sito del Comune lo stato penale, sarebbe bello se si potesse pubblicare anche lo stato dei carichi pendenti».

Lei recentemente ha difeso la bontà dei due mandati, ma sembra che a Roma qualcuno stia spingendo per eliminare il vincolo, che obbligherebbe nella prossima tornata gli esponenti principali del M5S a farsi da parte, come Di Maio, Fico, Toninelli eccetera. Se accadesse? 
«Difendo il limite dei due mandati quindi sarei contrario, altrimenti il rischio è quello di abituarsi troppo alla poltrona. Sapere che alla fine del tuo ciclo tornerai a fare il cittadino normale è indispensabile. D’altro canto si può continuare a lavorare per il Movimento in ruoli fondamentali. Posso capire un’eccezione per chi fa il consigliere comunale, perché in pratica è volontariato e serve per accumulare esperienza». 

Due esempi sono la Raggi e la Appendino, entrambe al secondo mandato anche se il primo era da consigliere di minoranza. 
«Esatto, con le regole odierne non potrebbero ricandidarsi in quanto si considera mandato il lavoro stipendiato. Sul tema del vincolo di mandato ci sarà un interessante incontro pubblico sabato 4 maggio (stasera, ndr) a Viadana». 

Che ne pensa del tema caldo dell’autonomia? Il M5S è stato tra i promotori del referendum in Lombardia e Veneto, oggi però i vostri leader nazionali frenano in modo evidente.
«La proposta è che una parte delle tasse che si pagano resti in loco, e credo sia giusto che chi si dimostra più virtuoso nell’amministrare possa farlo senza aspettare che i soldi tornino da Roma. Penso invece che l’autonomia passata abbia fatto più danni: prima c’era un calderone unico a Roma, ora ce ne sono 21, uno per regione, come dimostrano i tanti aumenti che si sono registrati ovunque. Ritengo che oggi sia giusto approfondire il tema, ma credo che parte degli screzi sia dovuto alla campagna elettorale che ci vede divisi. Spero che lo scontro non degeneri in una frattura irrimediabile». 

E come valuta fin qui l’accordo tra Lega e 5 Stelle che appare sempre più incrinato?
«Abbiamo ottenuto risultati mai visti prima, si pensi alla legge spazacorrotti, al reddito di cittadinanza che rappresenta un aiuto vero per chi non saprebbe come dare da mangiare ai propri figli». 

Tornando a Cremona, mi dica quale è un tema particolarmente importante. 
«Lo è certamente l’ambiente, ma il fulcro di tutto è la viabilità. Grazie all’uso corretto dei parcheggi si risolverebbero problemi quali il centro che muore, l’inquinamento e la vitalità del turismo in città. Serve far riaprire i negozi e favorire un turismo che non sia mordi e fuggi, un turismo che usi servizi e negozi e che porti vantaggi anche economici alla città». 

Ha qualche modello in mente? 
«No, perché ogni città è diversa e con diversa mentalità. Vedo che le città che sono amministrate dai 5 Stelle migliorano sia i conti che la viabilità. Ci accusano di essere incapaci, ma poi ci imitano», 


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