Serate suggestive del Monteverdi Festival

Oggi alle 22 nella chiesa di S. Marcellino e domani alle 11 in quella del Foppone con importanti ensemble 


Nuovi appuntamenti in questo week end con il Monteverdi Festival. Una serata suggestiva e scura, tutta a lume di candela è quella proposta per la Notte dei Musei dal pluripremiato ensemble britannico Tenebrae (nella foto), che nel nella Chiesa di S. Marcellino (stasera alle ore 22) daranno una lettura profonda ed esaltante del Requiem a sei voci di Victoria. La Chiesa del Foppone, splendente di luce, sarà invece la location prescelta per il concerto del giorno successivo (domani mattina alle ore 11), che contrapponendosi all’oscurità della sera precedente, vedrà una poetica incursione nei madrigali italiani del Seicento proposti da Theatro dei Cervelli diretto da Andrés Locatelli. 
Il programma: sabato 18 maggio, ore 22 nella chiesa di S. Marcellino, “Tenebrae Responsoria & Requiem” di Tomás Luis de Victoria con l’ensemble Tenebrae diretta da Nigel Short. Il pluripremiato ensemble britannico Tenebrae ci offre una lettura profonda ed esaltante del Requiem a sei voci di Victoria (1603), uno dei capolavori rinascimentali che ancora oggi fa parte stabilmente del repertorio. Un programma notturno e scuro, arricchito dai Tenebrae Responsoria del compositore spagnolo. L’ensemble diretto da Nigel Short è noto per la passione e la precisione delle loro esecuzioni, definite di una bellezza devastante. 
Domenica 19 maggio, ore 11 nella chiesa del Foppone, “Lucidissima aurora, riflessi dell’alba nel Seicento italiano”, con musiche di F. Cavalli, D. Mazzocchi, C. Monteverdi, B. Strozzi . Protagonista il Theatro dei cervelli diretto da Andrés Locatelli. In contrasto con il concerto tenebroso del 18 maggio, una poetica incursione nel mondo della luce evocata nei madrigali italiani del Seicento: dal sopraggiungere dell’aurora che risveglia il sonno degli amanti al cinguettio festoso dell’usignolo nello splendore del giorno. Ma il Theatro dei cervelli, neonato ensemble diretto da Andrés Locatelli, medita in musica anche sull’inesorabile scorrere del tempo e sulla fragilità umana, tra il sogno e il pigro risveglio. 

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