Toninelli: ecco il futuro ponte

VIABILITA’ • Ieri il ministro in città: 70 milioni per la realizzazione della nuova struttura 


Il nuovo ponte di Casalmaggiore-Colorno non si può ovviamente ancora toccare, ma se non altro oggi si può vedere, e immaginare. E’ questa la novità più importante emersa dalla visita, ieri pomeriggio, del Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che ha percorso per metà lo stesso ponte, con la Provincia di Parma che ha rassicurato sulla sua riapertura il prossimo 5 giugno, ha parlato con il direttore del cantiere Davide Pisana, assicurandosi che tutto procedesse per il verso giusto perché questa opera è molto attesa dal territorio, poi ha lanciato la notizia più significativa. 
«Sui 50 milioni di euro stanziati nel 2018 per il 2019, 17 sono destinati - ha detto il Ministro - alla progettazione di tre nuovi ponti e uno di questi è proprio quello di Casalmaggiore. Tutto, possiamo dire, a cominciare da quel decreto di stanziamento fondi, è partito proprio dall’esigenza di Casalmaggiore. Ringrazio la Provincia di Parma per il lavoro svolto, ma è giusto iniziare a guardare avanti perché questa infrastruttura non durerà più di dieci anni. Non vogliamo più che l’Italia sia il paese delle pezze e dei risultati provvisori, non è un modo di fare che apprezziamo. I soldi per il progetto del nuovo ponte ci sono e il ponte ripartirà da qui, ossia sarà realizzato dove si trova quello attuale». Toninelli è stato accompagnato dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle sul territorio come Stefano Capaldo e Alessandro Teveri per Viadana e Adamo Manfredi per Casalmaggiore, oltre che dai consiglieri regionali Marco Degli Angeli e Andrea Fiasconaro. Ma alla conferenza stampa hanno partecipato anche Patrizia Malabarba e Gabriele Annoni per il settore infrastrutture delle Province di Cremona e Parma, Diego Rossi presidente della Provincia ducale e Rosolino Azzali in rappresentanza della Provincia di Cremona. Non mancavano i sindaci Filippo Bongiovanni per Casalmaggiore e Michela Canova per Colorno, i candidati sindaco a Casalmaggiore Fabrizio Vappina e Orlando Ferroni, Cesare Vacchelli per i comitati ambientalisti e buona parte del Comitato Treno Ponte Tangenziale con il presidente Paolo Antonini in testa. Toninelli ha rimarcato come i fondi per riparare il ponte vecchio siano stati sbloccati a luglio, un mese dopo l’insediamento, ha parlato di ferita per il territorio («Siamo vicini a chi ha sofferto da queste parti», ha detto Toninelli, ricordando anche la chiusura del Punto Nascite dell’ospedale Oglio Po) e lasciato poi la parola al provveditore ai Lavori Pubblici ingegner Baratono e al professore Calvi, che hanno spiegato come il nuovo ponte, con un costo stimato di 70 milioni di euro, potrà essere realizzato. Pure il rendering (nella foto sopra) è stato presentato al pubblico. 
Due i problemi da risolvere: la presenza della linea elettrica di fianco al ponte e la necessità di garantire la continuità del traffico durante i lavori. Come fare? Il cantiere sarà allestito lontano dal ponte, e lì il nuovo ponte - con tre fondamenta in calcestruzzo e per il resto in acciaio, senza più piloni in alveo ossia strallato e con una larghezza di 27 metri circa, più del doppio di quella attuale - verrà assemblato. «Il ponte - è stato spiegato dai due tecnici - ha un ramo principale di 300 metri, poi un ramo secondario di 270 metri e un lunghissimo viadotto di approccio di 625 metri sull’area allagabile della golena. Saranno costruite due rampe temporanee per bypassare la viabilità ordinaria per il nuovo accesso al ponte, durante le operazioni di edificazione del nuovo ponte. Si ipotizza poi che il nuovo ponte venga costruito sopra quello attuale, mantenendo così in funzione la circolazione. E’ già stato fatto altrove: a quel punto l’area del viadotto viene usata come area di cantiere facendo una pista in cui dalla parte dell’argine si scende e si sale, mentre sopra il viadotto si lavora. Il ponte costruito viene poi spostato e calato in varie tranche, la più grande della quali da 300 metri. La struttura principale sarà in acciaio con 300 metri di luce e con tre punti di fondazione ma senza piloni in alveo». 
Di fatto per qualche giorno il ponte vecchio sarà coperto, come fosse un tetto, dal ponte nuovo, dopo di che proprio le pile del vecchio ponte saranno demolite partendo dall’acqua, senza mai interrompere il flusso del traffico, se non per poche ore la notte durante determinate operazioni potenzialmente pericolose.

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