Vanoli, la rimonta non basta Sabato sera un’altra chance

PLAYOFF di basket
vittoria sfiorata Con un parziale di 24-16 negli ultimi dieci minuti la Vanoli ha rimontato quasi tutto lo svantaggio accumulato nel primo tempo contro Trieste 


FABIO VARESI 
Malgrado una strepitosa rimonta, la Vanoli cede in gara 3 a Trieste e non chiude la serie. Nella prestazione dei biancoblu ha pesato la pessima percentuale da tre nei primi 20 minuti, ma la reazione nella ripresa è da grande squadra e fa ben sperare per gara 4. In un palazzetto caldissimo, Trieste è partita fortissima, volando sul 14-6 con una scatenato Dragic (13 punti nel primo quarto), voglioso di riscattare gara 3. La Vanoli, come spesso le accade, parte in sordinacon un Crawford poco ispirato ed è tenuta a galla da Mathiang. Tanti gli errori dei biancoblu dalla lunga distanza e a interrompere il digiuno è il solito Diener. Ma l’Alma è determinatissima e vola a +12 tirando con il 50% dall’arco e arriva al termine del primo quarto sul 28-12. Sacchetti prova a cambiare il quintetto e viene premiato dalla bomba di Ricci, che favorisce il tentativo di rimonta della Vanoli, arrivata sul 31-25 grazie un parziale del 6-0. E’ però solo un fuoco di paglia, perché Trieste reagisce e in un amen si porta sul +14 (41-27). Ci prova Stojanovic a limitare i danni, ma sul -10 (44-34), l’Alma trova con Sanders il 47-34 all’intervallo lungo, grazie a una palla rubata a Mathiang. Dopo 20 minuti, la Va- noli paga a caro prezzo la pessima percentuale da tre punti (20% con il 3/15) e la prestazione sottotono di Crawford, autore di soli 2 punti. Poi però l’mvp del campionato ha cambiato marcia e con 9 punti ha lanciato un segnale agli avversari, che però hanno risposto con tre triple del solito Dragic. Ma la Vanoli è squadra di carattere e con pazienza risale a -4 (64-60). Ancora una volta, però, è ricacciata indietro da uno scatenato Cavaliero, che realizza ben 11 punti e permette a Trieste di cominciare l’ultimo quarto sul +10 (75-65). Negli ultimi dieci minuti succede di tutto, con Die- ner che segna la tripla del -4 (83- 79). A questo punto l’Alma inizia a tremare e si arriva al rocambolesco finale: sull’87-85, Crawford (24 punti nella ripresa) segna il primo libero, mentre il secondo rimbalza sul ferro e prima di entrare, Ricci tocca la palla. Gli arbitri, però, danno un solo punto, dopo aver rivisto l’azione al replay. Il finale è il solito stillicidio di tiri liberi, con la Vanoli che ha la tripla del pareggio, ma Crawford non la mette da posizione quasi impossibile. Si va a gara 4, sabato sera ancora a Trieste, con i biancoblu che proveranno ad evitare la pericolosa “bella” al PalaRadi. 

I DUE MATCH AL PALARADI 
La Vanoli è arrivata a Trieste sul rassicurante 2-0, frutto di due vittorie sofferte, ottenute solo negli ultimi dieci minuti. Anche al Pala- Radi (dove la Vanoli non perde dalla prima di ritorno contro Trento), la squadra di Dalmasson ha confermato le sue qualità, distribuite in un roster lungo e senza punti deboli. Per questo motivo, i biancoblu meritano un plauso e confermano la maturità raggiunta dal roster, che non perde mai la testa anche quando è sotto nel punteggio. Per esempio in gara 1, con Trieste avanti 48-54 nel terzo quarto, gap spazzato via da un 10- 0 realizzato in un amen, grazie alle supergiocate di Crawford. Op- pure nel momento topico del match, quando Ruzzier ha piazzato due bombe che hanno in pratica consegnato alla Vanoli il match di domenica. Un successo (82-75) propiziato anche dalle triple di un eterno Diener (ben 5), dall’ennesima doppia doppia stagionale di Mathiang (11 punti e 18 rimbalzi) e dalla freddezza di Saunders nell’ultimo quarto, che hanno piegato la resistenza dell’Ama, tradita nella seconda parte del match dal tiro dalla lunga distanza (6/23 con un modesto 26%). Il copio- ne si è ripetuto anche in gara 2, con Trieste sempre attaccata nel punteggio con un 4/10 da tre (40%) nei primi 20 minuti, durante i quali si è distinto un immarcabile Knox (autore dei primi nove punti dell’Alma). Al contrario, la Vanoli ha sparecchiato dalla lunga distanza (3/14 all’intervallo con un desolate 21%). Ma a confortare coach Sacchetti è stato il punteggio (42-43), malgrado pessime percentuali. Era chiaro, quindi, che con maggiore precisione dall’arco, la vittoria sarebbe stata a portata di mano dei biancoblu, che infatti con due bombe e due giocate in transizione, hanno piazzato un 10-0 che ha messo in ambasce Trieste, tradita da Dragic (zero punti e uno 0/7 al tiro per lui inusuale). La squadra di Dalmasson le ha provate tutte prima di arrendersi, affidandosi all’esperienza di Cavaliero, che con le triple ha messo pressione alla Vanoli, che però ha iniziato a bombardare il canestro dell’Alma dalla lunga distanza con il triestino Ruzzier, con il solito Aldridge e un con ritrovato Ricci. Nel finale, il solito Crawford ha completato l’opera, con le sue solite magie in penetrazione. L’mvp di Coppa Italia e regular season vuole essere il giocatore decisivo anche in questi playoff. Bravo è stato anche coach Sacchetti a ruotare sapientemente i propri giocatori, gettando nella mischia anche Gazzotti (più di 8 minuti sul par- quet), che ha permesso a Mathiang di tirare il fiato e la stessa cosa è accaduta a Diener, che a 37 anni ha dimostrato di essere ancora determinante. 

GLI ALTRI QUARTI 
Negli altri quarti di finale, fa scalpore lo svantaggio (2-1) di Milano con Avellino in una serie che sulla carta appariva già scritta a favore dell’Olimpia. Ma stasera in Irpinia la squadra di Pianigiani è con le spalle al muro e rischia di chiudere una stagione deludente, alla luce del roster a disposizione e le assenze di Gudaitis e James non bastano a giustificare lo scarso rendimento dei biancorossi. Già chiusa, invece, la serie tra Sassari e Brindisi, con i sardi che dal 10 marzo sanno solo vincere e che in tre soli match hanno eliminato i pugliesi, arrivati stremati alla post season. Resta aperta la serie tra Venezia e Trento, che stasera si sono affrontate sul 2-0 per i lagunari, battuti netta- mente dalla squadra di Buscaglia, che resta ancora in gioco.



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