Effetto Salvini e pericolo astensione : il duello si accende


COMUNALI AL BALLOTTAGGIO
DOMANI SI TORNA A VOTARE A CREMONA. GIANLUCA GALIMBERTI PARTE DAL 46,37% DEL 1° TURNO, CARLO MALVEZZI DAL 41,65%



VANNI RAINERI 
E’ giunta l’ora della scelta dei cremonesi se farsi amministrare dal sindaco uscente Gianluca Galimberti o dal contendente Carlo Malvezzi. Non sono solo due nomi che si contrappongono, ma due schieramenti politici, due gruppi ben distinti che infatti hanno diviso quasi in due la città già al primo turno. Malvezzi deve recuperare 1750 voti, non troppi ma nemmeno pochi, e il clima disteso delle prime settimane si è fatto incandescente con l’avvicinarsi della scadenza. 

L’EFFETTO SALVINI 
Come ampiamente illustrato la scorsa settimana, il primo obiettivo di Malvezzi è quello di convincere le migliaia di cremonesi che al primo turno hanno votato centrodestra alle Europee ma poi hanno virato verso Galimberti alle Comunali. Un peso importante sulla scelta sta nel rapporto conflittuale che si era creato nel centrodestra, che da un lato ha fatto sì che Giovetti creasse la sua lista, e soprattutto che parecchi sostenitori di Lega e Fratelli d’Italia voltassero le spalle al candidato di Forza Italia. Per convincerli, Malvezzi ha messo sul,piatto la carta migliore che potesse giocare: la visita di Matteo Salvini a Cremona.  Salvini ha inserito la città del Torrazzo nel suo infinito tour, e lunedì sera in piazza Roma è stato accolto da migliaia di persone. Malvezzi, entusiasta con lui sul palco, spera che questo possa aver convinto gran parte dei “ribelli” a fare marcia indietro.

SINDACI PER GALIMBERTI 
Mercoledì sera Galimberti ha ottenuto il supporto dei colleghi di Bergamo e Brescia, Giorgio Gori ed Emilio Del Bono, con lui nella piazzetta del Cittanova. Molto meno numeroso ovviamente il pubblico, per un incontro che ha voluto marcare come proprio nella culla della Lega sindaci del centrosinistra possano vincere già al primo turno. 

SCONTRO IN RAI 
Giovedì a pranzo Galimberti e Malvezzi sono stati ospiti di RaiTre Regione per un confronto mode- rato da Andrea Silla e Marco Bencivenga. Un confronto in un clima disteso. Il sindaco ha valoizzato quanto fatto e illustrato quanto da completare, Malvezzi ha puntato sul cambiamento, e ha affermato senza mezze misure di fare affidamento all’effetto Salvini, dicendo di puntare su imprese e commercio per trattenere i giovani. Galimberti è apparso televisivamente più convincente, dando l’impressione di credere maggiormente in quanto afferma senza aver imparato a memoria la lezioncina. Brutto però l’effetto pendolo (si sposta sui due piedi mentre parla decetrandosi così continuamente dall’inquadratura). Dal canto suo Malvezzi è apparso più decisionista, ed ha sottolineato l’importanza di avere a Cremona lo stesso colore politico che governa Milano e Roma. Dopo il riconoscimento del valore reciproco (l’impegno di Galimberti, la passione di Malvezzi), si è chiuso sull’immigrazione, argomento nel quale Malvezzi era ovviamente più a suo agio. Galimberti, che ovviamente deve stare attento a non perdere l’appoggio avuto da quella parte politica, non ha svicolato, sostenendo che l’integrazione porta sicurezza. 


REPLICA IN PIAZZA 
Ma è in serata lo scontro più avvincente, con gli sfidanti in piazza del Comune davanti a un folto pubblico diviso e molto (troppo?) partecipe. Intervistati da Giovanni Palisto e Federica Bandirali per Cremona 1, i due si sono scambiati per la prima volta fendenti non di poco conto. Inizialmente Galimberti è sembrato a suo agio nonostante qualche buuh, mentre Malvezzi si è fermato («Apprezzo tutti, ma impariamo a rispettarci»). Sulla sicurezza il sindaco ha concesso una battuta: «Col ministro dell’Interno che abbiamo non dovremmo più avere problemi». E poi: «La paura non va instillata perché rende insicuri». Quindi l’accusa allo sfidante di essere stato «imposto alla città in altri luoghi: è una spartizione di poltrone dal sapore brutto». Replica: «Le persone eleganti non attaccano il concorrente, ma lui è nervoso». E sugli immigrati si è acceso lo scontro. Malvezzi ha chiesto da loro la conoscenza della lingua, l’accettazione delle nostre regole e il rispetto delle tradizioni locali. «Esatto - ha replicato Galimberti - ed è il sistema Sprar, ma stiamo andando in direzione contraria. Generare fantasmi genera insicurezza». Malvezzi: «Su questo tema il Pd ha fallito ovunque». Galimberti si è innervosito davvero tanto da interrompere spesso l’avversario incalzandolo sul caso Lodi (la mensa negata al bimbo), chiedendo di non divagare sulla politica nazionale. Malvezzi ha ripetuto la storia della vecchietta incontrata su una panchina che non può andare in vacanza già narrata a Raitre, poi lo scontro si è spostato sulla Strada Sud. Malvezzi ha attaccato le ex giunte di sinistra, al che Galimberti lo ha invitato, in modo insolitamente nervoso, di attaccare lui nel suo mandato. «Ma io non parlo con te, parlo col popolo» la replica che aizzava la folla. 
E ancora: «Il sindaco promette di abbassare l’Irpef? Già, come promise di chiudere l’inceneritore: Disse che lo avrebbe chiuso in tre anni, invece dopo tre anni l’ha venduto, e ora l’85% è di altri». Galimberti: «Le tasse le abbiamo lasciate alte come quelle decise da voi per evitare di chiudere il Comune, mentre voi avete depredato Aem». Malvezzi: «Da 25 anni Aem è gestita da uomini del Pd». Toni più tranquilli quando si è parlato del rilancio dell’ente Fiera. «La nomina del cda da parte dell’amministrazione uscente - ha detto Malvezzi - contro la volontà della maggioranza delle associazioni di categoria si è rivelata un fallimento». Galimberti: «Il mondo agricolo sia più coeso: Libera e Coldiretti dialoghino». Utopia di fine serata. 

GLI ESCLUSI
Non sono molti i voti raccolti dai 4 candidati esclusi al primo turno, ma potrebbero risultare decisivi. Il Movimento 5 Stelle non ha dato alcuna indicazione, ma solitamente i loro voti in questi casi si spostano a sinistra, come avvenne 5 anni fa. Giovetti ha rinunciato ad apparentamenti e il suo 3% tendenzialmente dovrebbe andare a destra, ma i rapporti burrascosi sconsigliano di andarne certi. A
sinistra Francesca Berardi ha comunicato che nonostante l’indipendenza della lista “nella piena libertà di comportamento di ognuno siamo certi che le centinaia di elettori che hanno scelto Cremona Cambia Musica domenica prossima sapranno fare una scelta meditata, in coerenza con quanto abbiamo detto e scritto sinora e con i valori a cui facciamo riferimento”. Voto verso sinistra anche per gli elettori di Madoglio, mentre CasaPound ha chiaramente espresso la preferenza per il centrodestra. 

IL PUNTO FOCALE
La vera domanda è: quanti degli elettori che hanno votato centrodestra alle Europee e scelto Galimberti torneranno solo per votare il sindaco uscente? La storia ci dice che al ballottaggio la partecipazione scende drasticamente, e questa tipologia è la prima indiziata. E’ quel che teme Galimberti. 

GLI ULTIMI INCONTRI
Ieri sera entrambi hanno chiuso la campagna elettorale prima del silenzio. Galimberti lo ha fatto in Largo Boccaccino “tra persone, idee, musica”, gli ingredienti del “Cremona si può LAB”, con concerto che ha visto una band con tra gli altri Franco D’Aniello dei Modena City Ramblers e, al pianoforte, lo stesso sindaco. Malvezzi invece è tornato in piazza Roma, per un momento di festa aperto a tutti per ringraziare chi l’ha sostenuto. Poco prima entrambi hanno espresso un ultimo appello agli elettori.

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