la Vanoli cede in gara 5 ma la stagione è super


semifinale PLAYOFF
GARA 5: VANOLI-UMANA 69-79 (12-25, 33-47; 48-67)



FABIO VARESI

Senza più benzina, la Vanoli perde la bella con l’Umana Venezia, che vola in finale. Come in gara 4, la Vanoli parte contratta e finisce subito sotto, con Venezia che ritrova Bramos (suoi undici punti sul 6-13). I biancoblu lottano, con Mathiang, Saunders e Crawford in partita, ma sono disastrosi dalla lunga distanza (1/11 all’intervallo). Il 6-0 nel secondo quarto illude i tifosi, ma Venezia è implacabile e torna a +16, prima che Saunders mandi la due squadra al riposo sul 33-47. La ripresa inizia con un confortante 5-0 per la Vanoli, ma è un’illusione, perché Venezia reagisce e vola addirittura sul +23, mentre i biancoblu non riescono più a fare canestro, soprattutto da tre punti. Sembra tutto deciso, ma l’ultimo quarto inizia con un altro colpo di coda della Vanoli, che piazza un 6-0 con un super Saunders. Ma stavolta il tentativo di rimonta si infrange su ferro della bomba di Diener del possibile -6. Peccato che nel momento decisivo, non ci sia stato il miglior Crawford. Ma la stagione resta indimenticabile. Di seguito ripercorriamo le sfide di una serie avvincente. 

PRONTO RISCATTO Anche gara 2 è stata dura, in equilibrio per quasi tutti i 40 minuti, ma stavolta i dettagli sono stati a favore della Vanoli. Come in gara 1, Venezia ha cercato l’allungo, ma sul +6 per i lagunari nel terzo quarto (43-49), i giocatori di talento di Sacchetti hanno deciso di cambiare l’inerzia del match: prima una magia di Diener in penetrazione (canestro più tiro libero) e poi un’incredibile tripla di Crawford (l’unica della sua partita) hanno azzerato lo svantaggio. Anche i 6 punti quasi consecutivi di Stojanovic sono serviti a riagguantare la Reyer, che era scappata sul 58-62, mentre nell’ultimo quarto la Vanoli è sempre stata in vantaggio, mettendo la parola fine alla sfida con un’altra magia di Diener, che smarcava Mathiang per il 76-72 a pochi secondi dalla sirena. Se in gara 1 era stata la Va-noli ad essere imprecisa dalla lunetta, stavolta i sette errori a cronometro fermo li ha commessi Venezia (6/13), mentre i biancoblu sono stati quasi perfetti (19/20). Con Crawford limitato dalla difesa lagunare, è salito alla ribalta Saunders (18 punti), che sul 66-65 ha inchiodato una schiacciata da applausi, che ha caricato tutto l’ambiente e dato fiducia alla squadra in vista del doppio impegno al Taliercio. 

GRANDE COLPO Che fosse rinfrancata, la Vanoli lo ha dimostrato subito in gara 3, mettendo in mostra un ottimo Saunders (8 punti nei primi 10 minuti), un autorevole Mathiang contro Watt e un Crawford subito in partita. Dall’altra parte, Venezia si affidava a un imprendibile Daye, che n emetteva 10 nel primo quarto, terminato con l’Umana sul +2 (20- 18). Alla ripresa del gioco, i ragazzi di Sacchetti sono partiti a razzo, piazzando un parziale di 11-0, con 5 punti di Ricci e una tripla di tabella di Gazzotti, sempre più utile nel dare fiato a Mathiang. Ma è stato un fuoco di paglia, perché due bombe di Stone riavvicinavano Venezia, che ha difeso bene, anche se il quarto si è chiuso con una tripla (finalmente) di Aldridge, che manda- va la Vanoli sul +2 (35-33) all’intervallo lungo. Il caldo asfissiante e i match ravvicinati, si sono fatti sentire e Diener è rimasto a secco di punti, così come l’altro play Ruzzier. Per fortuna di Sacchetti, nel pitturato Mathiang è stato immancabile e in avvio della ripresa realizzava 6 punti, che propiziavano il +10 per i biancoblu (45-35). L’Umana trovava, però, Tonut che segnava 8 punti e permetteva ai lagunari di chiudere il quarto in parità (49- 49). Come accade nel ciclismo, chi raggiunge i fuggitivi ha più possibilità di ripartire di slancio ed infatti la Reyer volava a +5 (57-52),grazie a un parziale di 18-4 dalla metà de terzo quarto. A questo punto una squadra affaticata e penalizzata dai falli, avrebbe mollato pensando a gara 4. Ma la Vanoli ha il carattere del proprio coach e non molla mai: difendeva duro e ricuciva pian piano lo svantaggio, anche se Daye si inventava il canestro del 63-60, ma sbagliava il libero del +4. Errore che ha pesato tanto, perché un glaciale Saunders metteva la tripla del pareggio. Ultimi secondi per cuori forti: Watt segnava, ma Craword rispondeva quasi allo scadere. Si andava all’over- time, come è accaduto due volte tra Sassari e Milano. Vanoli subito in lunetta con Diener, ma non era serata per Travis, che realizzava un solo libero (unico punto del match, al quale vanno aggiunti però 5 assist).Si andava avanti con continui sorpasso, fino a che Saunders piazzava un’altra tripla e Stjanovic segnava i suoi primi due punti proprio nel momento migliore, per il + 4 (73-69). Venezia è apparsa sulle gambe ed è stato sorprendente, visto che dispone di maggiori rotazioni e la Vanoli nell’over- time ha perso per 5 falli Aldridge e Mathiang. Il punto esclamativo, dopo l’errore dalla lunga distanza di Haynes, lo metteva uno strepitoso Saunders, che dalla lunetta realizzava con freddezza i due liberi del successo (75-73 dopo l’inutile tripla di Bramos sulla sirena). Un successo di valore, che ha permesso alla Vanoli di riprendersi il fattore campo e di giocarsi il primo match point due giorni dopo, sempre in laguna. 

RIMONTA AMARA Se non è stato il match più pazzo del mondo, poco ci manca. In un’incredibile girandola di emozioni e colpi di scena, la Vanoli ha ceduto gara 4 al Taliercio con tanti rimpianti. Sì, perché per due volta il match sembrava irrimediabilmente perso, ma la squadra di Sacchetti non ha mai gettato la spugna, malgrado la perdita per infortunio di Diener (per i postumi del malanno accusato in gara 3) e la peggior prestazione stagionale di Crawford (0/10 al tiro). Nel primo quarto, la Vanoli ha dato la sensazione di essere scesa sul parquet un po’ scarica, come se inconsciamente pensasse già alla “bella” al PalaRadi ed è stata travolta dalla determinazione di Venezia, che sapeva si essere con le spalle al muro (30-10 dopo 10 minuti). Nel secondo quarto i biancoblu sono addirittura sprofondati a -26 (13-39) sotto i colpi di un super Watt, ma a questo punto i lagunari ho erroneamente pensato di aver già archiviato la pratica. Nella ripresa, infatti, la Vanoli è apparsa rinfrancata, trascinata da Mathiang e tornata a difendere in modo più efficace. Di contro, la squadra di casa ha iniziato a sparacchiare e la Vanoli è risalita a -8 (50-58 sul finire del terzo quarto), prima di ripiombare a -18 a metà dell’ultimo quarto (52-70 dopo un parziale di 0-10). Tutto finito? Assolutamente no. Con un controparziale i 11-2, i biancoblu sono clamorosa- mente rientrati nel match, continuando a rimontare fino al -2 a 1’ e 5” dalla fine, grazie all’intraprendenza di Mathiang, Ricci e Ruzzier e alla crescita di Saunders. Si è arrivati, quindi ad un altro finale ad alta tensione: Venezia ha sbagliato ancora con Haynes, ma Crawford ha completato una prestazione disastrosa, sprecando il tiro del possibile pareggio. Sulla sirena la Reyer ha esultato 78-75, ma dopo averla vista brutta. Alla Vanoli resta la consolazione di non essere mai doma.




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