Sinistra in festa, a destra volano gli stracci

POLITICA • Galimberti stravince. Voci di futura Giunta: Virgilio o Pasquali vice, Burgazzi nome nuovo. Provincia, Rossoni presidente? 


fuga da destra 
Salvini ha sbagliato i conti: ha preteso Bergamo dove ha perso al primo turno, in cambio di Cremona dove i leghisti hanno rifiutato Malvezzi 

VANNI RAINERI 
Se veramente Carlo Malvezzi ha sperato che la discesa a Cremona di Matteo Salvini potesse rappresentare la scossa giusta per tentare almeno il clamoroso sorpasso, la speranza è andata delusa. Gianluca Galimberti è stato confermato sindaco di Cremona allargando addirittura il divario col rivale: il primo cittadino ha aggiunto 120 voti rispetto al primo turno, salendo dal 46,37% al 55,94%, mentre Malvezzi ne ha persi ben 1800, salendo dal 41,65% al 44,06%. 
Un divario che dunque si è ampliato ulteriormente: chi aveva votato centro-destra alle Europee scegliendo Galimberti alle Comunali evidentemente è tornato in buona parte in cabina confermando il voto, e il sindaco ha saputo aggiungere i voti dei 5 Stelle, mentre probabilmente Malvezzi ha pagato anche la sensazione che i giochi fossero ormai fatti dopo il 26 maggio. 

RESA DEI CONTI 
E mentre Galimberti esulta giustamente orgoglioso della conferma, nel centrodestra le polemiche non hanno tardato ad accendere il clima, come era ampiamente previsto. Già lunedì la Lega in un comunicato ha rivendicato il massimo impegno dicendo di non aver nulla da rimproverarsi. Il giorno dopo Forza Italia ha accusato gli alleati di fare a scaricabarile, aggiungendo che la scelta del candidato è maturata tutta in casa leghista, dove si è preferito individuare i candidati per Pavia e Bergamo e non per Cremona, dove sul nome di Zagni c’erano malumori interni. “Malvezzi - si dice - si è ritrovato così candidato in extremis dopo questa sceneggiata. Ha lottato come un leone tirandosi dietro tutti, detrattori inclusi”. All’insegna del fair play il commento di Marcello Ventura per Fratelli d’Italia, che garantisce massimo impegno congratulandosi con Galimberti. 
Forza Italia rimarca che all’appello mancano migliaia di voti leghisti. Vero, ma ne mancano anche parecchi di Fratelli d’Italia e pure della stessa Forza Italia, dovuti alla frattura che ha portato al commissariamento con la scelta dei dissidenti di candidare Giovetti e alla manifestazione d’appoggio dei giovani di Forza Italia allo stesso Giovetti che ha scatenato un polverone. Giusta l’autocritica fatta dalla leghista Cristina Cappelletti quando afferma che la Lega non ha saputo individuare per tempo il candidato autorevole ed ha fatto la lista in fretta e furia, come dimostra il caso Di Giovanna. L’esultanza sui social di alcuni leghisti hanno fatto capire quale fosse il clima. Qualche colpa la deve prendere pure Salvini: valeva la pena tenersi Bergamo, dove il candidato della Lega è stato sconfitto già al primo turno, pur di non indicare il nome a Cremona, dove c’era spazio per fare molto meglio? Malvezzi si è speso molto, è vero, e ha indicato nello zoccolo duro del 17mila e passa cremonesi che votano sempre a sinistra il vero problema. Ma il problema sta nelle migliaia di cremonesi che hanno votato centrodestra e non hanno ripetuto il gesto alle Comunali, quindi non è di schieramento politico. Intanto ha fatto il giro del web la vicenda dello striscione esposto durante il comizio di Salvini in piazza Roma e fatto sparire con spinte e schiaffi al temerario autore, che avevamo raccontato per primi sabato scorso. Del caso si sono occupate anche testate nazionali. 

LA NUOVA GIUNTA 
E mentre a destra si litiga, a sinistra si brinda e si pensa alla prossima giunta. Il sindaco ha incontrato tutte le liste che lo hanno appoggiato. La giunta terrà conto dell’apporto che ognuno di loro ha dato a un successo onestamente oltre le aspettative. Dunque non ci si attendano troppi cambiamenti. Molto probabilmente cambierà il vice sindaco (che rimarrà Pd): Galimberti vorrebbe confermare una donna, e la più papabile è la presidente del Consiglio Comunale Simona Pasquali. Molto forte anche la spinta che porta verso Andrea Virgilio. Nel complesso il numero di assessorati aumenterà, probabilmente di uno (da 7 a 8). La novità potrebbe essere Luca Burgazzi alla Cultura. Per il resto si attende qualche rimescolamento degli incarichi, come Rosita Viola al Welfare e Mauro Platé concentrato sullo Sport, che promette di essere argomento forte del quinquennio (il progetto Palasport stavolta è più concreto). 

E IN PROVINCIA? 
I nuovi equilibri emersi dopo i voto comunale mettono in serio dubbio la conferma della maggioranza di centrosinistra. Per la prima volta dall’elezione di secondo livello, il presidente potrebbe non essere più cremonese di centro- sinistra (dopo Vezzini, Viola e Azzali, di Sesto, Gadesco e Corte de’ Frati), ma forse cremasco e di centrodestra, grazie ai rilbaltamenti avvenuti in grossi centri come Pandino, Agnadello e Madignano. Da qui il nome di Gianni Rossoni, confermato sindaco a Offanengo addirittura con oltre il 75% dei consensi. A spostare verso destra la bilancia ha contribuito anche il Casalasco, col successo inatteso di Priori nel secondo centro più popoloso dell’area, Piadena. Il voto per eleggere il nuovo presidente è stato fissato per domenica 25 agosto. Una data onestamente improponibile per la certezza che non pochi tra amministratori e consiglieri si troveranno in vacanza. E’ atteso (e auspicato) un cambiamento di data.



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