Cremona, dopo i grandi concerti del passato si tenta il risveglio

Tornano ad essere tanti i nomi degli artisti di punta che si esibiscono in citta’ 


Da qualche anno a questa parte Cremona sta faticosamente cercando di risvegliarsi dal punto di vista dei grandi eventi musicali, rioccupando il ruolo che le apparteneva un tempo. Giusto che si punti soprattutto sulla liuteria, che ci vale un marchio Unesco da difendere coi denti, ma che non si sovrappone con l’offerta di musica pop-rock, quella che riempie i grandi spazi, quella dei grandi concerti.
La novità del biglietto nominale ha un grande impatto sui tanti, soprattutto ragazzi, che dalla nostra provincia prenotano gli eventi musicali, mentre non interessa eventi organizzati entro i nostri confini: 5000 paganti sono un limite non da poco, e non è più tempo di sfruttare il PalaSomenzi (come avveniva negli anni Ottanta) o lo stadio Zini (mai, in realtà). 
Il risveglio di cui sopra si riferisce ad alcune iniziative che riscuotono grande successo, come ad esempio il Tanta Robba Festival da poco concluso, che però è gratuito e quindi non fa testo, o Luppolo in Rock in corso di svolgimento alle ex Colonie Padane che ha riportato in città la Pfm. Nomi di grande rilievo attira da qualche anno il Festival AcqueDotte, che unisce Cremona a Salò, e coinvolge Mantova (che martedì ha ospitato nientemeno che Noel Gallagher coi suoi High Flying Birds, e presto arriveranno Ben Harper e Steve Hackett). In questa 5a edizione AcqueDotte ha portato a Cremona martedì scorso i Franz Ferdinand, lunedì 15 luglio i grandi Jethro Tull nel tour che celebra i loro 50 anni di attività, venerdì 19 luglio i Negrita e lunedì 22 luglio la manifestazione Radio Bruno Estate (ad ingresso libero), che radunerà in piazza del Comune una serie di artisti in voga, tra cui Giusi Ferreri ed altri in attesa di conferma. Lo scorso anno, per la prima edizione, ci furono tra gli altri i Nomadi, Francesca Michielin, Noemi, i Boomdabash, Enrico Ruggeri, Le Vibrazioni e Shade. Nelle scorse edizioni AcqueDotte portò a Cremona Noa, Dee Dee Bridgewater, Gazzé, Nek, Renga, Simple Minds, Venditti, Fabri Fibra. Negli anni Settanta e Ottanta Cremona sapeva richiamare artisti di grande richiamo, grazie soprattutto a Recitarcantando: si segnala l’Edoardo Bennato del 1977 (era appena uscito “Burattino senza fili” ed era al top in Italia), Branduardi nel ’78 (pure al top), ma anche a Casalmaggiore ci furono grandi concerti allo stadio Comunale: Lucio Dalla, i Communards (in piazza) e soprattutto la tappa italiana di Woodstock in Europe, il grande concerto riproposto da Joe Cocker e compagni 10 anni dopo il Woodstock originale. E pure a Crema, dove arrivarono lo stesso Joe Cocker, Vasco Rossi reduce da “Vado al massimo”, Pino Daniele proprio mentre era in uscita l’album “Nero a metà” ed Enzo Jannacci, ma pure Pianengo, che ospitò Franco Battiato, Sabbioneta con i New Trolls, Casalbuttano con Ivan Graziani.
A parte la grande epopea del Recitarcantando, il PalaSomenzi ospitò i concerti di Battiato (era appena uscito l’lp “La voce del padrone”) e Bennato che fecero registrare una grande affluenza, ma grandi concerti furono organizzati in piazza del Comune, fino al grande evento di Vasco Rossi nel 1987 che scatenò la polemica sui danni del rock sulle pietre medievali. Il rock rimase assente fino al nuovo concerto di Gianna Nannini all’inizio dei Novanta, quando il limite di decibel fissato (50) fu triturato arrivando a quota 90, provocando il nuovo stop. Ma se si torna agli anni Settanta viene in mente il grande concerto di Francesco Guccini a Porta Mosa, poi ancora Branduardi assieme al Banco del Mutuo Soccorso in piazza Duomo in un concerto di 4 ore nel 1980. Più recentemente, nel 2007 Lou Reed in piazza Stradivari e l’anno dopo Patti Smith all’Arena Giardino. 
Ma nessuno di quei concerti toccò la quota di 5000 spettatori paganti: sarebbe servito lo stadio Zini.








Vanni Raineri 

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