INTERNET • Le regole cui attenersi per minimizzare i rischi di incorrere in raggiri
VANNI RAINERI
Quando pensiamo alle truffe online immaginiamo persone dall’altra parte del pianeta che ci tendono una trappola nel tentativo di convincerci a pagare una somma che finirà nelle loro tasche. E così, quando martedì abbiamo scoperto che la truffa, diretta a clienti di ogni dove, partiva proprio da Cremona, un po’ ci siamo stupiti. Uno choc, vedere materializzare entro il perimetro dell’identikit misterioso una figura conosciuta, tra l’altro di buona famiglia, come si suol dire.
Il caso, illustrato martedì dalla Guardia di Finanza di Cremona, è ormai noto: alcune persone, delle quali il cremonese Marco Melega era a capo, sono accusate di creato dei siti di vendite online che funzionavano a senso unico, nel senso che i soldi dei clienti entravano per l’acquisto, ma la merce non usciva in quanto proprio non esisteva. I nomi dei siti erano simili ad altri noti o avevano assonanze che li rendevano credibili: offertezero.it, sottocosto.online, marashopping.it, che venivano chiusi una volta che avevano già fruttato abbastanza e iniziavano a “scottare”. Ad aumentare la veridicità dell’affare, i siti venivano anche pubblicizzati in tv locali, ovviamente ignare dell’intento truffaldino. Nella notte tra lunedì e martedì in 4 sono finiti agli arresti: oltre a Melega, 47 anni, la mente, anche Cristiano Visigalli, pure cremonese di 49 anni, la sabbionetana Gabriella Albricci, lei ai domiciliari per aver fatto da prestanome. Ma l’indagine, che ha impegnato oltre 150 finanzieri di tutto il nord Italia, si allarga ad ulteriori indagati ed ha comportato il sequestro di beni mobili e immobili per un valore di un milione e mezzo di euro.
Il sistema è quello classico si ingolosiscono i visitatori del web con offerte allettanti, e si attende che qualcuno ci caschi, versando una somma che garantisce una prenotazione che in realtà non esiste. Gli organizzatori della truffa si accontentano dell’acconto e non lasciano tracce.
Ma in queste settimane non sono pochi i casi di truffe online che hanno coinvolto migliaia di ignari consumatori. Un caso recente, che ha visto vittime anche cremonesi, riguarda le prenotazioni di case di vacanza: si vede sul web un bel posto, il prezzo è allettante, si paga l’anticipo et voila, la casa (che chi la “affitta” in realtà non l’ha mai vista, prendendo le foto su internet) sfuma. Insomma, il boom dell’e-commerce ha anche controindicazioni cui prestare la massima attenzione. Ecco alcuni semplici suggerimenti per evitare di cadere vittime di raggiri sul web.
Innanzitutto cerchiamo di proteggere i nostri dati personali: se ci arriva una mail, prima di aprire il link controllare se l’indirizzo è sicuro: è probabile che assomigli a quello ufficiale ma non sia lo stesso. Se ci arriva un’offerta allettante da un sito cui non siamo iscritti, stiamo certi che si tratta di una truffa; ma anche se siamo iscritti, andiamo sul sito (anche con la app) senza cliccare il link. Mai inviare documenti personali a chi ci ha inviato una mail. Altra cosa cui prestare attenzione è la forma di pagamento: diffidare dei venditori che propongono forme di pagamento diverse da quelle consuete
del negozio online. Inoltre, prima di fare acquisti su siti online che non frequentiamo solitamente, fare una verifica in internet sulla bontà di quel sito leggendo le esperienze degli utenti. Se decidete comunque di acquistare da privati, non pagate con carte di credito ma con contrassegno, vale a dire in contanti al momento della consegna del bene ordinato. Una buona regola generale è quella di utilizzare carte prepagate piuttosto che carte di credito: in quelle è possibile lasciare solo l’importo necessario all’acquisto: nella peggiore delle ipotesi si rischia di perdere solo quella cifra.
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