Where areU, la app, che può salvare la vita

EMERGENZE • Dopo la morte dell’escursionista francese scaricata da oltre un milione di utenti. Creata in Lombardia da Areu 


Sono trascorsi ben 26 anni da uno degli spot più riusciti della televisione italiana. Quello della Tim, in cui Massimo Lopez, nel pieno della popolarità, esprimeva l’ultimo desiderio da condannato a morte. Una telefonata, affermò, ma quella telefonata tendeva all’infinito, proprio per evitare di essere giustiziato da un plotone di esecuzione pronto al macabro compito ma sfinito dall’attesa. “Una telefonata allunga la vita” era il messaggio finale del bellissimo spot firmato dal regista Alessandro D’Alatri. La telefonata che allunga la vita oggi arriva da un’app, chiamata “112 where are you”, ed è diventata improvvisamente di gran moda a seguito, come spesso avviene, di un evento negativo che ne ha dimostrato ampiamente l’utilità. 
L’evento è la morte dell’escursionista francese Simon Gautier, morto a 27 anni sui monti del Cilento, in una zona impervia e disabitata tra Campania e Basilicata. Il povero Simon era caduto procurandosi la frattura del femore che ha causato, come ha poi stabilito l’autopsia, la rottura dell’arteria femorale e la morte sopraggiunta in meno di un’ora. Anche in caso di intervento tempestivo non ci sarebbe stato dunque nulla da fare, ma nelle ore successive all’allarme lanciato dal francese al telefono, mentre erano in corso le ricerche, era parso ai più assurdo che in tempi tecnologicamente avanzati non fosse possibile tracciare una telefonata in entrata al numero di soccorso individuando il punto di chiamata. Si è poi scoperto che l’Italia non ha ancora attivato i sistemi di geolocalizzazione in caso di chiamate di emergenza, presente sia su smartphone Android che Ios. Una direttiva europea impone la loro adozione entro il 2020, ma diversi paesi europei hanno già provveduto. Non noi, a cui resta però un’importante opzione: l’attivazione della app, che però, è bene dirlo, funziona solo laddove è già presente il numero unico delle emergenze 112. Come in Lombardia, anzi, è proprio Areu, l’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza della Lombardia, ad aver creato e sperimentato la app, che dunque è un’eccellenza lombarda. Il possesso della app dunque non sarebbe servito a Simon Gautier, che in Campania ha chiamato il 118, non essendo ancora là attivo il numero unico europeo 112.
Scaricando la app si inseriscono anche alcuni dati personali che consentono all'istante al servizio di emergenza di sapere non solo da dove chiamiamo, ma chi siamo, i nostri numeri di telefono alternativi e tante altre informazioni che possono rivelarsi utili, come la presenza istantanea di un’interprete se chiamiamo da un paese straniero. Se poi ci troviamo in un paese in cui il numero delle urgenze non sia il 112 (ad esempio in USA dove si chiama il 911) la app chiamerà automaticamente il numero idoneo di quel paese. Sino alla tragedia del Cilento la App erastata scaricata da pochi utenti, oggi sono tantissimi coloro che ogni giorno lo fanno (il totale ha già superato il milione). Per comprendere quanto sia utile la app, basta leggere alcune delle recensioni ri- lasciate dagli utenti che l’hanno già utilizzata. Una di loro afferma di essersi infortunata (una frattura) in alta quota in Trentino con gli impianti di discesa chiusi, e racconta la soddisfazione di essere stata immediatamente individuata e riconosciuta con nome e cognome dall’assistente. Un altro utente descrive una chiamata fatta in un punto sconosciuto di una strada subito individuato dal 112, un altro ancora di averla usata per soccorrere una persona colpita da un malore improvviso per strada. Alcuni altri sottolineano come la app vada implementata e corretta in alcuni dettagli, ma complessivamente il giudizio è assolutamente positivo. 
Va infine sottolineato come in Italia il numero unico 112 sia presente al momento solo in Lombardia, in Liguria, in Trentino Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia, a Roma e nella Sicilia occidentale.

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