App Immuni, così i contagi in Italia saranno tracciati

TECNOLOGIA • Ecco come funziona la piattaforma sviluppata da Bending Spoons, cruciale per la fase due

Vanni Raineri
La tecnologia per affrontare la fase due dell’emergenza coronavirus, quando cioè le misure restrittive subiranno un primo allentamento e, gradualmente, attività e negozi riprenderanno il loro lavoro. In settimana il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, ha firmato l’ordinanza che spiega la volontà dell’Italia di scegliere l’app Immuni per il tracciamento dei contatti. La piattaforma, che sarà utilizzata a livello nazionale, è stata sviluppata gratuitamente da Bending Spoons.

LA SOCIETA’  PRODUTTRICE
Non una startup, ma una solida azienda con più di 140 dipendenti assunti, oltre milioni di fatturato nel 2019 e il primo posto come sviluppatore di app per iOS (il sistema operativo di iPhone e iPad) in Europa. «Sono molto orgoglioso della passione, abnegazione e competenza dei nostri ingegneri, scienziati e di tutto il team Immuni. Abbiamo fatto, e faremo, del nostro meglio», dice Luca Ferrari, amministratore delegato del gruppo e uno dei cinque fondatori dell'azienda che – lo ricordiamo – lavora «gratuitamente, finanziando autonomamente i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il suo impegno».

COME E’ “IMMUNI”
Alla base del funzionamento di questa applicazione (stando a quanto sappiamo ad oggi) ci sono quattro principi, in linea con le linee guida sulla tutela dei dati personali adottate a livello europeo. L’app garantirà l’anonimato degli utenti, non utilizzerà la geolocalizzazione dei dispositivi personali, sfrutterà unicamente la connettività Bluetooth e, dettaglio non da poco, non sarà obbligatoria.

COME FUNZIONA L’APP
L’applicazione che sarà disponibile su smartphone (Apple e Android) è sviluppata in due diverse componenti. La prima è quella del tracciamento dei contatti via Bluetooth. Questa particolare (e non nuova) tecnologia permette di rilevare la prossimità di due o più smartphone nel raggio di un metro. Questo fa in modo che gli utenti sappiano, e vengano informati, se sono venuti in contatto con una persona positiva al Covid-19. Sarà inoltre possibile ripercorrere tutti gli incontri fatti da una persona positiva per tracciare e isolare i potenziali contagiati: l’app conserva infatti un registro con i codici identificativi anonimi di tutti gli altri smartphone in prossimità dei quali si è stati vicino nell’ultimo periodo. La seconda componente di questa piattaforma è quella di un diario clinico personale. Quest’ultimo ha al suo interno tutte le informazioni personali dell’utente: sesso, malattie pregresse, età, eventuali farmaci assunti abitualmente… Sarà compito degli utilizzatori aggiornare ogni giorno il quadro clinico con eventuali sintomi o variazioni rispetto alle informazioni immesse al primo accesso.

DOVE E QUANDO SI COMINCIA A USARLA
Il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, ha dato il via libera perché Bending Spoons completi gli sviluppi informatici necessari alla messa in esercizio del servizio. L’effettivo impiego dell’app su vasta scala dipende da quando tutte le attività verranno effettivamente aperte. Quindi non è detto che l’app entri in funzione già dal prossimo 4 maggio. Si attende poi l'ulteriore via libera della task force per l'emergenza COVID-19, un tavolo composto da 74 esperti. Il commissario Arcuri ha già confermato alcuni dettagli sulla fase operativa: si partirà da alcune regioni pilota - ancora in via di definizione - per poi estendere il servizio ad un'area più vasta. Secondo i piani, l’applicazione sarà fondamentale nella seconda fase di questa emergenza sanitaria. Sarà utile se la piattaforma verrà scaricata dal 60% (almeno) della popolazione. Un primo nodo, in questo senso, riguarda la volontarietà dell'adesione: dipenderà dal senso di responsabilità dei singoli determinare l'efficacia dello strumento di tracciamento. Basterà?

IMMUNI E ALLERTALOM
Immuni sarà, come detto, un’app su scala nazionale. Quindi andrà a sostituire (o comunque ad affiancare, questo non è ancora chiaro) eventuali altre piattaforme messe a punto dalle singole regioni. Un esempio è quella di Regione Lombardia, AllertaLOM.

ALLERTALOM: COME FUNZIONA?
Quest’ultima non è una novità, ma un’app già usata per le allerte della Protezione Civile, che dall’inizio di questa emergenza permette a più di un milione di utenti di ricevere notifiche e informazioni sulla pandemia. Con il nuovo aggiornamento del sistema, gli utenti possono compilare un questionario integrato all’interno dell’app che rende possibile raccogliere dati, in forma anonimizzata, e mettere a disposizione dell’Unità di Crisi regionale e degli specialisti informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio sul territorio lombardo. Sono stati raccolti oltre 2 milioni di questionari. Ogni utente è infatti invitato a compilare il questionario più volte. L’obiettivo, in questo caso, è quello di incrociare l’analisi dei dati raccolti con altri dati a disposizione di Regione Lombardia e, partendo delle evidenze cliniche fornite dalle strutture sanitarie e dai presidi sul territorio regionale, calcolare il grado di rischio di contagio, rafforzando così le tutele per tutti i cittadini, sintomatici e asintomatici. Insomma, le due app sono ben diverse: Immuni sarà uno strumento su scala nazionale che permetterà di tracciare il contagio in tempo reale e con la tecnologia Bluetooth, l’app della Lombardia invece raccoglie informazioni per calcolare il rischio di contagio nelle singole zone, ma non prevede un intervento in tempo reale per proteggere gli utenti dal virus.

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