Cremona, le cifre dei decessi parlano chiaro




CORONAVIRUS • Dati dal Comune: a marzo ’19 i morti furono 169, quest’anno 585. Intanto la situazione migliora

VANNI RAINERI
Giornata complessivamente positiva quella di ieri per i dati sia nazionali che locali: a Cremona l’incremento è stato di 40 nuovi contagiati. Aveva destato parecchia preoccupazione la crescita di oltre 450 casi in due soli giorni a metà settimana, poi si è ve- rificato che si trattava di casi di tam- poni positivi che erano già stati con- teggiati dalla Prefettura ma solo più tardi dalla Regione, e che hanno cre- ato un picco anomalo.
Anche per questo motivo, abbiamo deciso a partire da questa settimana di valutare il confronto dei dati di ve- nerdì in venerdì: le cifre di ieri sera sono cioé confrontate con quelle del venerdì precedente, in modo tale da avere un dato che non risenta delle anomalie giornaliere. E questo sia per i dati regionali che per quelli nazio- nali e internazionali.
Aggiungiamo una tabella, quella vi- sualizzata sotto, che è giunta nella giornata di ieri dal Comune di Cre- mona, ed è interessante poiché con- fronta i dati sui decessi complessivi dei primi mesi del 2019 con quelli del 2020. E’ noto che molti ritengano il numero di decessi per coronavirus sottostimato rispetto a quello effet- tivo, e ciò si desumerebbe dalla forte differenza con i morti complessivi che si registrano mediamente nello stesso periodo dell’anno. E così la ta- bella presenta il numero dei decessi (divisi tra maschi e femmine, cui si aggiungono quelli di non residenti in città) che consente un confronto tra i due anni. Considerato il numero complessivo di decessi compresi i non cremonesi, emerge che nel gennaio 2019 erano morte 140 persone (72+68), contro i 151 del 2020. Poca differenza, d’altra parte il coronavirus non aveva anco- ra dato il suo tragico apporto. A feb- braio si è passati dai 135 dello scorso anno ai 154 di quello corrente (una ventina in più: qui il virus dovrebbe aver contribuito). E’ però a marzo, con l’esplosione del contagio, che il confronto è impietoso, e va ben oltre le cifre ufficiali. Nel 2019 i decessi furono 169, nel 2020 sono stati 585. La differenza è di 416. E parliamo so- lo della città di Cremona. Per aprile invece è stato fornito solo il dato del 2020 (in corso): 136 decessi. Non solo: il Comune precisa che l’e- laborazione relativa al mese di marzo e aprile non è purtroppo definitiva poiché stanno pervenendo da altri Comuni ancora atti di morte avvenu- ti a marzo e aprile da trascrivere ine- renti a cittadini residenti in Cremona (che saranno pertanto cancellati dall’anagrafe nel mese di aprile ma con decorrenza dalla data di morte ossia marzo). Ma andiamo ora ai dati comunicati ieri dalla protezione civile. Diminui- scono decisamente i nuovi contagia- ti e aumentano sensibilmente i gua- riti, due dati positivi. Purtroppo però non accennano a diminuire con la stessa intensità i morti, che anzi so- no 575 in una settimana contro i 570 della settimana precedente, il che porta a un totale complessivo per l’I- talia di 22745 (ufficiali, poi come scritto sopra il fenomeno è certa- mente più vasto). Per quanto riguarda le province lom- barde, Cremona è appena al di sotto della media, che è influenzata dal quasi +20% di Milano, che continua a crescere sia pur non con la stessa intensità di alcune settimane fa. I dati peggiori sono quelli di Como, Sondrio e Varese, che però sono le tre province che partivano da dati più li- mitati. Può continuare a respirare Bergamo, che cresce solo del 4%. Chiudiamo con l’Europa. La Spagna ha interrotto la sua impennata che l’aveva portata a sorpassare l’Italia nel numero dei contagi, e la sua cre- scita si attesta sui ritmi italiani (at- torno al 17%). Tiene bene la Germa- nia, che sta amministrando al meglio l’emergenza grazie probabilmente ad una struttura sanitaria migliore, di- mostrata anche dal numero molto più basso di decessi per ammalato. Sale invece del 24% la Francia e ad- dirittura del 46,5% il Regno Unito, che ha superato quota 100mila con- tagi ufficiali. Per il resto, crescite controllate per le nostre vicine Austria e Svizzera e bo- om di contagi in Russia (+134%), do- ve però va tenuto conto della dimen- sione del Paese, sin qui molto meno toccato di altri dall’emergenza. Più che raddoppiato in una settimana anche il dato dell’Irlanda.

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