Da settembre spariscono i Comitati provinciali

BOCCE • Tra le altre decisioni prese dalla Fib c’è quella di ridurre il punteggio per vincere le partita di Raffa



MASSIMO MALFATTO
Tra le varie decisioni prese dal consiglio federale della Fib, ha destato una certo rilevanza l’abolizione di tutti i Comitati provinciali in essere a far data dal 1° settembre 2020. Su questo provvedimento abbiamo sentito l’opinione di Bruno Casarini (nella foto), presidente della Confederation European Raffa: «Mi pare importante che si azzerino i Comitati provinciali, avremo comitati territoriali guidati da un delegato non più votato, ma designato dal Regionale su indicazione delle società del territorio medesimo, che sarà aiutato nella sua missione da collaboratori da lui scelti. Un’attenzione particolare è stata posta sulla durata delle partite. Si è convenuto che il punteggio sarà ridotto a 10 punti per il settore Raffa e ciò favorirà un risparmio di tempo e di costi nelle gare serali ed invernali».
Durante il Consiglio federale è emerso un intervento che è stato una battaglia in tutte le sue relazioni e interventi nell’ultimo ventennio? «E’ vero, ho apprezzato e condiviso lo sforzo fatto dalla Federazione per la ricerca di nuove forme di comunicazione e sperimentazioni che permettessero di allestire un’attività di alto livello, che meglio qualificasse il nostro sport. Alla luce di questa emergenza abbiamo bisogno di uscire al più presto e non sarà facile, da una condizione di “necessità” per intraprendere consapevolmente la strada di una moderna crescita, rispettosa dei diritti delle società e di tutti i tesserati. Abbiamo una grande Federazione, consapevole della propria potenzialità e delle proprie peculiarità (il sociale), ma abbiamo estremamente bisogno di studiare e ripensare l’organizzazione del nostro sport alla luce dei costi (soprattutto i bocciodromi) dell’immagine, della promozione (e ciò è già avviato) in modo particolare la “Raffa” ed il “Volo” con attenzione alla salvaguardia degli impianti».
C’è bisogno di mettere mano al futuro dello sport delle bocce?
«Sicuramente sì e questo attraverso uno studio finalizzato. E’ necessario avere una visione più ampia, mettere sotto una lente di ingrandimento e possibilmente creare una sfera di cristallo per traguardare il futuro. Credo che un incarico ad un ente esterno specializzato al di sopra delle parti e scevro di ogni influenza, possa esserci di grande aiuto per sviluppare un progetto che tenga conto della nostra tradizione e delle nostre abitudini, delle tendenze, della evoluzione della nostra società e che ci trovi pronti ad affrontarla. Dobbiamo essere capaci di mettere in gioco noi stessi, aperti ad ogni soluzione senza per questo distruggere le nostre esperienze. Sono convinto che con l’aiuto di esperti esterni riusciremmo a vincere questa sfida. I soldi per un’operazione di questo genere sarebbero ben spesi».

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