Il turismo europeo va in guerra, ma l’Italia è pronta?

 
 Vanni Raineri
“Voglio andare ad Alghero in compagnia di uno straniero”, cantava Giuni Russo. Manco per sogno: già sarà dura arrivarci dalla Lombardia, in Sardegna, figurarsi poi portare con sé uno straniero. Si ha un bel dire agli italiani “Facciamo le vacanze nel nostro Paese”, se poi le difficoltà maggiori riguardano proprio gli spostamenti tra le regioni italiche.
GUERRA EUROPEA
E’ in atto una vera e propria guerra per accaparrarsi i turisti tra i paesi europei concorrenti: Francia, Spagna, Italia, Croazia e Grecia soprattutto sanno che muoversi coi tempi e nei modi giusti potrebbe rivelarsi decisivo in questa situazione decisamente liquida, quando gran parte della gente non ha la più pallida idea se e quando potrà partire per le vacanze estive. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto, ad esempio i corridoi con Austria e Svizzera per i tedeschi che verranno in Italia. Sembravano in ritardo gli spagnoli, che però hanno calato l’asso, annunciando che dal 1° luglio sarà consentito l’ingresso dall’estero per tutti, senza obbligo di quarantena. Un annuncio importante, considerando che è in questi giorni che si inizia a pianificare la vacanza: chiaro che poter prenotare già oggi il viaggio nel luogo prescelto è un grande vantaggio. In Italia ovviamente al momento non è possibile.
SALA-SOLINAS
Gran parte delle regioni del sud mostra grande cautela nei confronti degli arrivi dal nord, in particolare il presidente della Sardegna Christian Solinas ha chiesto una sorta di patente d’immunità per chi arriverà dalla Lombardia. «Basterà fare un test prima della partenza» ha poi specificato. Certo, chi si azzarderà a prenotare viaggio e soggiorno senza la certezza che poi avrà la possibilità di partire, magari anche solo per la difficoltà di fare un test non meglio specificato? La risposta del sindaco di Milano Beppe Sala è stata piccata: «Noi lombardi ce ne ricorderemo al momento giusto». Anche qui, che garanzie diamo agli stranieri ai quali da un lato chiediamo di tornare da noi, dall’altro mostriamo una litigiosità interna che mette loro poca voglia di mettere l’Italia tra le mete del 2020.
TOUR OPERATORS
Agenzie viaggi e tour operators sono sul piede di guerra. Lamentano di essere stati ignorati dal governo, e chiedono in primo luogo la cancellazione di utenze, affitti e tasse, quindi il prolungamento degli ammortizzatori sociali e finanziamenti a fondo perduto. Inoltre decisioni rapide sulla riapertura dei confini nazionali. Va considerata l’importanza del loro contributo nel rimpatrio dei nostri connazionali all’estero durante il lockdown: un’assistenza spesso gratuita.
BONUS VACANZE
Il governo lo ha introdotto con la finalità di dare liquidità alle imprese, ma non mancano le proteste degli operatori che ritengono vada in direzione opposta. Intanto è stato chiarito che si tratta di una somma fino a 500 euro a famiglia per nuclei con Isee fino a 40mila euro, 300 per i nuclei composti da due persone e 150 per i single. E’ utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre. La spesa va sostenuta in un’unica soluzione, e nella gran parte dei casi, qui nasce la protesta, consisterà in uno sconto praticato dalla struttura: gli albergatori lamentano che dovranno loro anticipare il bonus, attendendo poi il risarcimento da parte dello Stato, altro che iniezione di liquidità.
COSA ABBIAMO PERSO
L’Istat ha provato a calcolare l’impatto sul turismo del Covid-19. Considerato il trimestre marzo-maggio 2020, sono venute a mancare 81 milioni di presenze (il 18,5% del totale annuo), il 20,3% delle presenze annuali nelle strutture alberghiere e il 23% delle presenze annuali di stranieri, che avrebbero speso 9,4 miliardi di euro. Enit, l’agenzia nazionale del turismo, ha invece quantificato il calo previsto in vista della stagione estiva: sono solo 407mila le prenotazioni per i mesi da giugno ad agosto, con un calo di 47 milioni di visitatori e di 65 miliardi di spesa turistica.
ITALIANI IN VIAGGIO
L’Istat ha recentemente anche valutato in 72 milioni i viaggi degli italiani nel 2019 (per 411 milioni di pernottamenti), in calo rispetto al 2018. In estate il 37,8% della popolazione ha fatto almeno una vacanza: il 76% di loro è rimasto entro i nostri confini, il 24% li ha oltrepassati.
REGIONI E PROVINCE
In base ai dati del 2018, le presenze turistiche in Italia sono state di quasi 420 milioni, divise equamente tra residenti e non residenti. La regione italiana con più presenze è stata il Veneto (69 milioni), seguita da Trentino Alto Adige (51 e mezzo), Toscana (47 e mezzo), Emilia Romagna (40 e mezzo) e Lombardia (39 milioni). Il nord dunque la fa da padrone. Per quanto riguarda le province, la più visitata è Venezia con circa 35 milioni di presenze; seguono Roma con poco meno di 30 milioni e, terza ma staccata, Milano con 12 milioni. La città più visitata è invece Roma, davanti a Venezia e Milano (che però ha fatto il sorpasso al secondo posto nel 2019). Il Mastercard Global Destination Cities Index ha invece stilato la classifica delle città sulla base dei visitatori e dei dati di spesa, e qui primeggia Milano (al 5° posto in Europa e 16° nel mondo), davanti a Roma e Venezia; per curiosità, al primo posto nel mondo c’è Bangkok, seguita da Parigi, Londra, Dubai, Singapore, Kuala Lumpur, New York, Istanbul e Tokyo.
STRANIERI IN ITALIA
La parte del leone la fa la Germania, con ben 58 milioni e mezzo di presenze nel 2018. Ravvicinati tra loro Stati Uniti (14,5 milioni), Francia (14,2 milioni) e Regno Unito (14 milioni); quinti i Paesi Bassi con 11 milioni. Dove vanno? Per il 60% al Nord, quasi il 30% nel Centro e solo poco più del 10% al sud. Si pensi che, come scritto dal Sole 24 Ore, il solo Lago di Garda pareggia la presenza di turisti stranieri di tutto il Sud Italia.
SITI PIU’ VISITATI
Primato netto del Colosseo, Foro Romano e Palatino (ingresso unico) a Roma, con 7,6 milioni di visitatori. Seguono gli Scavi di Pompei (3,6 milioni), La Galleria degli Uffizi a Firenze (2,2 milioni), il Duomo di Milano (2,1 milioni) e la Galleria dell’Accademia di Firenze (1,7 milioni).
TURISTI ALL’ESTERO
Il Paese che cattura il maggior numero di turisti stranieri (dati 2018, ultimo report statistico) è la Francia, con 87 milioni di visitatori d’oltre frontiera. Seguono la Spagna con 82 milioni, gli Stati Uniti con 77 milioni, la Cina con 61 milioni e al quinto posto l’Italia con 58 milioni.
La regione europea più visitata sono le Isole Canarie in Spagna (90 milioni di presenze), seconda Parigi Ile de France (77,5 milioni), terza la Catalogna (70,5 milioni), quarte le Baleari (65,3 milioni), quinta la Regione di Dubrovnik (Croazia) e solo sesta la prima italiana, il Veneto.
QUANTO VALE IL TURISMO
Stiamo parlando di una risorsa fondamentale della nostra economia, anche se come visto potrebbe essere sfruttata in modo ben maggiore, se si pensa al fatto che la sola Spagna ospita 24 milioni di stranieri più di noi, e che soprattutto il nostro Meridione è in gran parte da esplorare, lontano dai grandi flussi vacanzieri. In ogni caso il settore turismo rappresenta il 13% del nostro Pil, quantificato in circa 200 miliardi l’anno.
Dunque aiutiamo la nostra economia. Non solo facciamo le vacanze in Italia, ma facciamole nella nostra splendida regione, la più martoriata dal virus. Se sul solo lago di Garda arrivano tanti stranieri quanti ne arrivano in tutto il Sud, un motivo ci sarà: andiamo a scoprirlo.

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