L’addio di meo sacchetti: inatteso O forse no


FABIO VARESI
Rileggendo l’intervista che Meo Sacchetti ci ha concesso lo scorso 1º maggio, si può intuire che il rapporto con la Vanoli non era più così solido. Alla domanda sulla sua certa conferma (certificata da altri due anni di contratto), il coach aveva risposto: «Con Aldo c’è un buon rapporto, spesso ci confrontiamo, anche se parliamo poco di basket. Giocatori e allenatori sappiamo che andremo incontro a molti sacrifici e che dovremo fare le cose al meglio in vista del prossimo campionato, che sarà sicuramente di transizione, perché sin da ora non sarà facile la programmazione». Insomma, non più quel-l’entusiasmo presente in tutte le sue affermazioni sul rapporto con la società biancoblu. La rescissione arrivata mercoledì non è quindi del tutto inaspettata, ufficializzata da un comunicato di poche righe, che non nasconde il malumore della Vanoli. Poco dopo, il presidente ha cercato di spiegare la scelta del coach: «Purtroppo le tempistiche non ci hanno consentito di garantire nell’immediato impegni per il futuro. A Meo si è presentata una nuova opportunità e, per quanto inaspettata e dolorosa, abbiamo accolto la sua richiesta di intraprendere un’altra strada. Noi comunque continuiamo a lavorare giorno e notte per garantire un futuro nella massima serie a Cremona». Conoscendo Sacchetti, non si è certo spaventato della lettera di Aldo Vanoli sulle difficoltà economiche della società, ma ha forse intuito di non essere più al centro di un progetto, che se proseguirà, sarà all’insegna del risparmio e del conseguente ridimensionamento. E di fronte all’offerta della Fortitudo Bologna, società blasonata e ambiziosa che parteciperà alla prossima Champions League, ha chiesto la rescissione del contratto con la Vanoli. Dispiace, ma non si può che ringraziare un coach vincente e umano, che ha regalato grandi emozioni ai tifosi biancoblu.

Commenti