Quell’incredibile pareggio da serie A

AMARCORD • Il 3 giugno 1984 la Cremo conquistava la promozione attesa 54 anni al termine del chiacchierato 3-3 con il Palermo

FABIO VARESI
In attesa di rivedere le squadre in campo, anche se in stadi vuoti, oltre alle tante chiacchiere, non senza polemiche sulla ripresa dell’attività, ho scelto di far rivivere ai nostri lettori i momenti più esaltati della storia grigiorossa. Il 3 giugno è una data fatidica, perché esattamente 36 anni fa la Cremonese tornava nella massima serie dopo un’assenza di 54 anni. Un exploit sportivo nato quasi per caso, dopo l’incredibile salvezza arrivata nel 1982 e la magica stagione successiva, con Emiliano Mondonico in panchina e Gianluca Vialli in campo. Insomma, un’impresa fatta in casa, da un squadra che dopo aver sfiorato la promozione negli spareggi di Roma nel 1983, l’ha centrata al termine di una stagione esaltante. Ai grigiorossi bastava un punto per l’apoteosi, da conquistare contro un Palermo disperato, che arrivava allo “Zini” con l’obbligo di vincere per alimentare ancora le speranze di salvezza. I siciliani non erano avversari come tutti gli altri, perché avevano come direttore sportivo Erminio Favalli, che dopo pochi mesi è diventato uno dei protagonisti dell’epopea grigiorossa. Lo stadio era stracolmo molto prima del fischi d’inizio e l’attesa era enorme. Ricordo ancora la mia emozione di giovane studente, che dopo aver giocato nelle giovanili grigiorosse, per la prima volta sentiva di essere testimone di un grande evento. E la partita si è messa subito bene per una Cremo straripante, troppo più forte di un Palermo quasi rassegnato. I gol di Bonomi e Vialli hanno infiammato i tifosi, ormai pronti al conto alla rovescia. Ma nella ripresa, complici il calo di tensione della squadra di Mondonico e la reazione d’orgoglio dei rosanero, è accaduto di tutto. Palermo subito in gol con De Biasi, poi diventato apprezzato allenatore, grazie anche a una distratta difesa grigiorossa. Ci fu anche il malore di Barone, che rimase accasciato sul manto erboso per 8 minuti, per poi riprendersi come se nulla fosse accaduto. Il Palermo provò a pareggiare, ma si fece gol da solo con Volpecina, futuro campione d’Italia con il Napoli. A quel punto i giochi erano fatti, ma quel pomeriggio di passione riservò altri colpi di scena. Con la Cremo già negli spogliatoi a festeggiare, il Palermo ne approfittò per segnare con De Stefanis e lo stesso Volpecina. Un 3-3 rocambolesco che non piacque a molti tifosi della tribuna, che fischiarono e scatenarono la reazione di Mondonico. Del resto, protestare proprio il giorno della promozione in serie A, mi sembrò già all’epoca un assurdo. Per calmare i bollenti spiriti, dopo il fischio finale, si scatenò un temporale e ricordo che mentre tornavo a casa, mi si fermò il motorino e rientrai bagnato fradicio. Su quella partita si discusse molto, vi furono anche delle indagini, che giustamente finirono nel nulla. Del resto, al Palermo il pareggio non servì ed infatti finì in serie C, mentre la Cremonese iniziò un periodo magico, terminato nel 1996. Ora i tre grandi protagonisti di quella bella favola non ci sono più, ma mi piace credere che in qualche modo leggeranno questo articolo celebrativo.

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