Ruzzier, il futuro è ancora alla Vanoli

BASKET SERIE A • Il play è sicuro: «Non ho alcuna intenzione di muovermi. Bella l’idea di diventare una sorta di Club Italia»

FABIO VARESI
Anche se a fatica e con regole ferree, ora possiamo uscire di casa, ma dobbiamo rinunciare alla nostra passione sportiva. Ci mancano tanto i match al PalaRadi e sembra già trascorsa un’eternità dalle imprese realizzate della Vanoli nel 2019. Esattamente il 19 maggio di un anno fa, i biancoblu esordivano nei playoff, battendo 82-75 in gara 1 dei quarti di finale Trieste, poi eliminata 3-1. Un’emozione particolare per il play Michele Ruzzier (nella foto Passamonti), triestino doc e che ha militato per tre stagioni nella squadra della sua città.
Michele che ricordi hai di quella avventura?
«Siamo arrivati ai playoff con uno storico 2º posto in una stagione fantastica. Ero contento, ma anche un po’ stressato nell’affrontare Trieste. Ho comunque ricordi bellissimi, anche se abbiamo solo sfiorato la finale, perdendo in gara 5 contro la Reyer Venezia».
Anche in questa stagione siete stati comunque protagonisti, dopo una partenza difficile.
«Abbiamo avuto alti e bassi, ma abbiamo concluso il girone d’andata al quinto posto e al momento dell’interruzione della stagione, eravamo sesti. Potevamo quindi centrare ancora i playoff ed anche se nella post season molte cose possono cambiare, con le squadre più forti che cambiano marcia, sono sicuro che ce la saremmo giocata».
Possiamo dire che arrivando a Cremona nell’estate del 2017, hai dato una svolta alla tua carriera?
«Prima di giocare nella Vanoli, ho fatto un po’ fatica, poi le cose sono andate molto bene, grazie a un ambiante per il quale provo grande affetto. Già durante la prima stagione ero entrato nel giro della Nazionale maggiore, ma solo quest’anno sono stato convocato ed ho avuto la possibilità di esordire in maglia azzurra, provando un’emozione incredibile».
Malgrado le scontate difficoltà economiche, il presidente e coach Sacchetti hanno garantito la sopravvivenza della società in serie A: anche tu pensi di rimanere in maglia biancoblu?
«Sono ancora sotto contratto e non ho alcuna intenzione di muovermi. Io e i miei compagni abbiamo rinunciato a una parte dello stipendio per aiutare la società, che se lo merita. Il futuro non sarà facile, ma l’ipotesi ventilata di diventare una sorta di Club Italia, mi sembra molto intelligente, che permette di dare spazio a giovani italiani, come la Vanoli ha già fatto, puntando negli ultimi anni sul sottoscritto, su Ricci e in questa stagione su Nicola Akele».
In confidenza, sei riuscito a mantenerti in forma?
«Poco o nulla. Il nostro staff medico ci ha dato da fare una serie di esercizi, quando la stagione era ancora in forse, ma dopo la chiusura non li ho più fatti. Appena torno a Triste, cercherò di mettermi in forma, naturalmente con calma, in vista della ripresa dell’attività». Che speriamo arrivi il prima possibile...

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