Un messaggio d’affetto da Luca Vitali

BASKET SERIE A • Anche il grande ex della Vanoli spera che la bella favola della società biancoblu possa continuare

FABIO VARESI
E’ indubbiamente uno dei playmaker italiani più talentuosi da almeno una decida d’anni, ma è curioso che abbia dato il meglio di sé in provincia. Prima di diventare il leader di Brescia, è stato per tre stagioni l’idolo dei tifosi della Vanoli. Stiamo parlando di Luca Vitali (34 anni compiuti da poco), che in maglia biancoblu si è per due volte rilanciato, dopo le non esaltanti esperienze con Virtus Bologna e Reyer Venezia. Con la Vanoli ha totalizzato 68 match in campionato e realizzato 808 punti, contribuendo alla crescita della squadra. Dopo un’annata condizionata dall’infortunio al piede destro, la Vanoli ha deciso di non puntare su di lui, ma alla Germani ha confermato di essere ancora un giocatore d’alto livello, tanto da giocare stabilmente in Nazionale fino allo scorso anno.
Luca, come stai vivendo questo riposo forzato?
«Direi bene, perché cerco di prendere il meglio da questa situazione. Ho più tempo libero da dedicare alla famiglia ed anche se mi alleno tutti i giorni, ho imparato a fare giardinaggio, alternato con l’impegno per i progetti con il settore giovanile di Brescia che stiamo portando avanti».
Hai sentito il grido di allarme di molte società di serie A, tra le quali quello della Vanoli?
«Purtroppo è un momento difficile non solo per lo sport, ma anche per l’economia. Bisogna cercare il modo di aiutarsi. Spero che alla Vanoli riescano a trovare le risorse, per proseguire la loro splendida avventura. Gli faccio un in bocca a lupo».
Il 29 agosto non è troppo vicino per tornare sul parquet, viste le difficoltà economiche di molte società di serie A?
«Non è che allungando i tempi, si risolvono i problemi. Credo che si debba cercare, invece, di tonare a giocare il prima possibile».
E la tua squadra, la Germani Brescia, come affronta la difficile situazione economica?
«Bene. A quanto so, il nostro progetto dovrebbe proseguire senza problemi».
Hai già pianificato il tuo futuro?
«Il mio obiettivo è quello di giocare ancora un po’, almeno altri 2 o 3 anni, poi cercherò di studiare per diventare un allenatore e un dirigente, ma al momento non ho le idee chiare».
Tornando alla tua esperienza cremonese, qual è il ricordo più bello?
«Ne ho tanti, come gli scherzi al preparatore atletico e la grigliata nel parcheggio al termine della mia prima stagione in biancoblu. Per quanto riguarda le partire, non ne ho una in particolare».
Per concludere, che consiglio dai alla Lega di serie A, che proprio in questi giorni festeggia i 50 anni?
«Non penso di poter dare consigli, ma il mio augurio è di vedere una Lega unita attorno alla figura del presidente Gandini e che ci sia un’unione di intenti».
Intanto, la dirigenza della Vanoli continua a lavorare senza sosta per poter garantire un’altra stagione in serie A ai suoi tanti e appassionati tifosi. Dopo l’appello del presidente Aldo Vanoli (raccolto anche dell’ex patron Secondo Triboldi), pare che qualcosa si sia mosso, ma è presto per cantare vittoria. Di sicuro, la volontà è quella di non mollare, ma serviranno anche dagli aiuti dalle istituzioni, in primis da quelle del basket.

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