«Cercavo 3 manovali, mi hanno chiamato in 100»

LA STORIA • All’annuncio per la raccolta delle angurie risposte anche da 200km, il titolare: «Chiama chi ha perso il lavoro»


Vanni Raineri
CASALMAGGIORE - «Gli anni scorsi si faceva fatica persino a trovare un autista: mettevo gli annunci e non rispondeva nessuno. Quando era il momento di cominciare la stagione in campagna a volte mi ritrovavo senza personale». Quest’anno, invece, il contrario. Dennis Visioli, proprietario di un’azienda agricola a conduzione familiare a Casalmaggiore, qualche giorno fa ha scritto un post su Facebook: “Si cercano ragazzi giovani e volenterosi per la campagna delle angurie, fatevi avanti”. Nel giro di poche ore, l’annuncio ha ottenuto centinaia di condivisioni e il cellulare di Visioli ha cominciato a squillare: «Mi telefonavano persone di ogni età, a qualsiasi ora del giorno: ragazzi ma non solo, anche adulti, soprattutto da ogni angolo d’Italia e del centro. Ho ricevuto chiamate anche da Bologna e da Ferrara, non esattamente sulla porta di casa». I posti da occupare per la stagione estiva erano tre. Cinque o sei ore al giorno di lavoro, due o più turni per coprire la giornata: sei del mattino-otto di sera. La paga: 9,50€ lordi all’ora. Il telefono continua a squillare anche ora. Le chiamate? «Più di cento sicuramente, non le conto più – dice Visioli –. Ricevo richieste di informazioni anche da alcuni genitori: “Mio figlio è libero tutta estate, ha diciott’anni ed è volenteroso”, mi dicono. Molti invece mi raccontano le loro storie: più di una persona mi ha detto di essere stata licenziata da bar, ristoranti e locali durante l’emergenza coronavirus e di essere alla disperata ricerca di un lavoro. Ho toccato con mano quanto bisogno di lavoro ci sia dopo questa crisi così devastante». È il primo anno che succede. «Ripeto: gli anni scorsi si faceva fatica a formare la squadra, c’è stata una stagione in cui ero disperato perché nessuno rispondeva all’annuncio. Mi sono sempre dato come spiegazione quella che il nostro lavoro è pesante: arrivi a sera che sei distrutto». Dennis ora ha trovato i tre ragazzi che cercava: «Li ho scelti sulla base dell’età e della vicinanza all’azienda – spiega –. Non potevo offrire garanzie a chi aveva perso il lavoro: quello che offrivo era un impiego stagionale e in questo modo chi lo accettava avrebbe perso la disoccupazione. Questa esperienza mi ha insegnato qualcosa, però: credevo al luogo comune che dice che molti giovani oggi non hanno voglia di lavorare. Dopo le chiamate di così tanti universitari e persone volenterose, mi devo ricredere». Ora che i posti in azienda sono al completo, Dennis ha cancellato l’annuncio dalla pagina Facebook e ha dato il via alla stagione delle angurie, che durerà fino ad agosto inoltrato. Ieri era già nei campi, con in tasca il telefono che (ancora) continua a squillare.

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