Nell’Oglio Po il Covid non molla la presa

CORONAVIRUS • Una serie di focolai in aziende della catena del freddo. Code per i tamponi

Vanni Raineri
FOCOLAI NELL’OGLIO PO Il virus è meno “cattivo”, ma sta di fatto è che proprio una parte della nostra provincia è l’epicentro di alcuni dei focolai più importanti che si stanno verificando in Italia. Tra Viadana, Casalmaggiore e Colorno i casi negli ultimi giorni sono diversi, tanto che sia a Casalmaggiore che a Viadana è stato fatto uno screening sulla popolazione che ha interessato migliaia di residenti.
Nella zona dell’Oglio Po si sono verificati diversi contagi soprattutto in aziende di macellazione e salumifici, tra Viadana e Dosolo, mentre poco oltre il Po, nella frazione Sanguigna, alla Parmovo sono una quarantina i casi accertati. Nella gran parte dei casi si tratta di contagi asintomatici, ma non mancano alcuni casi gravi. Non sembra casuale che esista un filo comune tra le aziende interessate, vale a dire la temperatura molto bassa con cui vengono fatte le lavorazioni. Ciò andrebbe a suffragare l’ipotesi che il virus riesca a conservarsi meglio col freddo mentre perderebbe efficacia col caldo, il che spiegherebbe il forte calo dei contagi avvenuto da quando la stagione è virata al bel tempo.
A Casalmaggiore si è ritenuto opportuno effettuare i tamponi sulla popolazione che abita nella zona in cui la maggior parte dei casi si è verificata. Per questo le operazioni si sono svolte presso l’oratorio di San Leonardo, dove sono stati diverse centinaia i cittadini che si sono presentati spontaneamente per effettuare il test gratuito.
Nel frattempo è emerso che le aziende colpite dal virus fanno parte di una “catena del freddo” che parte del territorio Bergamasco. E’ qui che infatti ha sede una cooperativa di lavoratori che sono stati occupati sia presso i macelli interessati che alla Parmovo.
Nelle ultime ore si sono ripetute voci di chiusure dell’area Casalasco-Viadanese con l’istituzione di una nuova zona rossa, ma non hanno fondamento.
Dunque la situazione è certamente migliorata complessivamente rispetto a qualche settimana fa, ma ci sono tanti segnali che ci devono indurre a non abbassare la guardia. Il reparto di Pneumologia di Cremona che si era svuotato ha iniziato ad accogliere nuovi casi clinici, è vero che abbiamo più armi a nostra disposizione conoscendo meglio il virus, e che è in atto la sperimentazione con il plasma iperimmune, ma il Covid-19 ha dimostrato di saper cambiare faccia adattandosi alle circostanze.
I DATI NAZIONALI Prosegue il trend in aumento dei casi di coronavirus in Italia; nelle ultime 24 ore si registrano 276 nuovi casi contro i 229 di ieri. Di questi 135 nella sola Lombardia, anche se la regione rispetto a giovedì registra un numero inferiore di nuovi contagiati. Cala di 27 il numero di ricoverati (844), mentre si riduce di 4 il numero dei ricoverati nelle terapie intensive, ora sono 65. Il numero delle persone in isolamento domiciliare è di 12.519, identico a quello di giovedì. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 47.953 tamponi.
I DATI REGIONALI Come si nota nella tabella a destra, la provincia di Mantova è stata nettamente la peggiore, proprio per i casi attorno a Viadana. In rialzo i casi cremonesi ma con meno evidenza.
NEL MONDO A livello europeo si contiene la crescita esponenziale della Russia, continuano a correre i Paesi dell’Est ma pure la Svezia.
Nel mondo gli Usa hanno già siuperato quota 3 milioni e 100mila contagi, seguono Brasile (1, 570 milioni) e India (quasi 800mila).

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