Vedere il Museo del Bijou con le dita

Completate le bacchette tattili con targhette-didascalie in metallo per permettere l’accessibilità a persone cieche e ipovedenti

Vedere il museo... con le dita. Prosegue il percorso del Museo del Bijou di Casalmmaggiore sulla via dell’accessibilità per persone cieche o ipovedenti. Grazie ai Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta e Casalmaggiore Oglio Po e con il cofinanziamento del Distretto 2050, le bacheche tattili allestite nella primavera 2019 sono state completate con targhette-didascalie in metallo (con testi in braille e caratteri ingranditi) che sostituiranno quelle in materiale deperibile posizionate inizialmente. Non solo: è stata realizzata la mappa tattile, attraverso la quale i visitatori con problemi visivi potranno orientarsi nelle sale del museo, avere percezione degli spazi, capire dove sono ubicate le bacheche e muoversi quindi con meno difficoltà, o addirittura in autonomia. Il progetto, caldeggiato e seguito personalmente dal conservatore del Bijou, Letizia Frigerio, socio del Rc Cvs e dall’ex studente dell’IIS Romani di Casalmaggiore, Kledian Leka (appena diplomatosi perito informatico con voto finale di 100 e Lode), è arrivato a conclusione nei tempi previsti nonostante le difficoltà della pandemia. «La ditta MAPabile di Brindisi ha lavorato alacremente per il Museo del Bijou, superando problemi di vario tipo legati al lockdown; ringrazio in particolare Michele, con il quale i rapporti telefonici e via mail sono stati continui in questi mesi. Hanno realizzato un lavoro perfetto», queste le parole con cui Kledian ha concluso l’appuntamento di presentazione del progetto alla stampa, tenutosi nelle freschissime sale del Museo del Bijou. Per quanto riguarda la ripresa della vita del museo, il conservatore ha aggiunto: «E’ confortante vedere qualche segnale positivo, le presenze che lentamente riprendono, con visitatori un po’ da tutto il territorio, lombardo soprattutto». Anche l’essere parte del circuito “Abbonamento Musei Lombardia-Piemonte-Val d’Aosta” (come il Museo Diotti, peraltro) è vincente: possedere un’unica tessera ed avere accesso ai musei più importanti, ma anche a quelli più curiosi ed unici, come quelli di Casalmaggiore, stimola a rimettersi in viaggion e a scoprire nuove località “minori”.

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