Amici dell’Oglio Po, il grazie ai donatori

 SANITA’ • Raccolti 600mila euro. Dalla Regione in arrivo 5 milioni per ristrutturare l’ospedale

«Da quando esistiamo abbiamo sempre avuto debiti, poi ci siamo ritrovati 600mila euro». E’ anche questo un modo di dire grazie per Claudio Toscani e Luigi Borghesi, rispettivamente presidente e vice della associazione Amici dell’Ospedale Oglio Po, che giovedì nella sala riunioni del nosocomio di Vicomoscano hanno voluto rendicontare le ingenti donazioni dell’epoca Covid per ringraziare i tantissimi che nel momento del dramma hanno riconosciuto negli “Amici” l’ideale approdo dei contributi che ognuno si è sentito di offrire per far fronte all’emergenza e far sì che in futuro possiamo meglio fronteggiare eventi simili. Ideale perché autorevolezza, serietà e trasparenza sono medaglie che questa associazione si è guadagnata sul campo in tanti anni di impegno a favore di un ospedale nato per rappresentare il territorio dell’Oglio Po e che tra tagli, burocrazie e pandemie ci aiuta a difendere coi denti questo presidio sanitario.
La frase di partenza Toscani l’ha pronunciata per evidenziare come l’associazione da sempre abbia i conti in rosso, in quanto è abituata ad intervenire cercando poi di raccogliere i finanziamenti per gli interventi fatti. Anche da qui il ringraziamento alla Cassa Rurale e Artigiana di Rivarolo Mantovano per la fiducia sempre concessa.
L’elenco dei donatori è lunghissimo: sono poco meno di 3mila. Sono stati resi noti i nomi dei diversi gruppi: si tratta di 17 fra centri culturali e club di servizio, 21 tra comuni, scuole e pro loco, 50 associazioni, 36 ditte, 9 parrocchie e comunità religiose e due centri medici e farmacie. Le donazioni sono state effettuate tutte in un mese e mezzo, dall’11 marzo a fine aprile. Un elenco (che non riportiamo per intero per ragioni di spazio: lo troverete domani sulla nostra pagina Facebook) cui mancano non solo i tantissimi donatori singoli, ma anche tutti coloro che hanno chiesto di non essere resi noti e coloro che il contributo lo hanno dato non con soldi ma con interventi spesso preziosi, come l’acquisto diretto di lettini, mascherine, purificatori d’aria, respiratori, visiere in plexiglass.
«Abbiamo speso 100mila euro in urgenza - ha affermato Toscani - dando la nostra disponibilità alla direzione sanitaria per acquistare quel che serviva subito. Ci siamo accorti che non è facile spendere in modo oculato: prima l’emergenza rendeva alcuni prodotti introvabili (ad esempio i respiratori), ora dobbiamo prestare la massima attenzione sulle scelte di investimento».
Ma quanto è stato raccolto complessivamente nell’Oglio Po? La cifra è considerevole: ai 600mila diretti agli “Amici dell’ospedale” si deve aggiungere una quota dei 4 milioni circa donati a “Uniti per la Provincia di Cremona”, che vanno suddivisi fra i tre ospedali di Crema, Cremona e Casalmaggiore. Inoltre donazioni dirette sono andate alla Asst di Crema (1,8 milioni) e a quella di Cremona (da cui dipendono gli altri due ospedali): 3,2 milioni.
Da “Uniti” sono già stati forniti lettini, un’ambulanza per la Padana Soccorso ed è in arrivo una tac del costo di circa 450mila euro, grazie alla possibilità di risparmiare l’Iva. Questa è un’opportunità concessa per gli acquisti fatti dalle onlus entro l’anno, motivo per cui anche gli “Amici” vogliono agire in fretta: sul tavolo mammografia, il completamento di radiologia, terapia intensiva e monitoraggio pazienti. Importante è la garanzia che i macchinari possano essere utilizzati, dato il noto problema degli organici.
Un grazie è andato per la promozione anche a Mirko Mongili e Gabriele Busi, la cui raccolta fondi ha fruttato quasi 80mila euro.
Borghesi ha sottolineato l’apporto dei cittadini extraCee (circa 20mila euro). Altre news emerse: la Regione è pronta a finanziare un progetto di ristrutturazione dell’Oglio Po di importo di circa 5 milioni, mentre gli “Amici” sosterranno gli interventi alla struttura già programmati dal Rotary Club Oglio Po (Day Hospital Oncologico) e dal Lions Club (giardino di ingresso). Inoltre verrà realizzato un libro sull’ospedale che dovrebbe vedere la luce per Natale.

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