lo sguardo riscoperto di cecilia gallerani

 San Giovanni in Croce

SAN GIOVANNI IN CROCE - Se per ricostruire una storia servono tracce, per divulgarla servono fonti, e in una realtà come quella di San Giovanni in Croce, con la sua Villa Medici del Vascello e la sua Dama con l’ermellino, le fonti scritte sono da sempre pochissime. E’ in questo contesto che prosegue l’iniziativa editoriale del Comune di San Giovanni in Croce, una collana di testi dal titolo “Nel Borgo della Dama con l’Ermellino” che restino come analisi del passato, traccia del presente e fondamento del futuro. Un progetto a cui si è dato il via nel 2019, con la pubblicazione del primo volume, intitolato “Alberi nel parco” a cura del prof. Riccardo Groppali, biologo e naturalista cremonese, ex conservatore del Museo Civico di Storia Naturale di Cremona, che da anni presta la sua consulenza per la valorizzazione del parco di Villa Medici. Il secondo libro, che verrà presentato al pubblico domani alle 18 a Villa Medici, vede invece al centro la figura di Cecilia Gallerani, immortalata da Leonardo Da Vinci nel famoso dipinto conosciuto come “Dama con l’ermellino”, di casa a San Giovanni in Croce in quanto visse nel castello oggi appunto conosciuto come Villa Medici del Vascello.
«Il progetto editoriale - afferma Laura Nardi, responsabile delle attività di Villa Medici - prende forma con l’idea di approfondire temi legati a Villa Medici, affidando a studiosi ed esperti la stesura di saggi che possano far conoscere il patrimonio culturale di San Giovanni in Croce».
Autore del libro lo storico Danio Asinari (nella foto), bibliotecario presso l’Università degli Studi di Milano, appassionato di ricerca e di divulgazione storica, che da diversi anni si dedica allo studio della figura di Cecilia Gallerani e al contesto storico-culturale nel quale visse.
«Nel libro - afferma Asinari - metto in luce i tratti di una donna intraprendente, colta e carismatica, desiderosa di affermarsi in una società patriarcale e maschilista, e il suo legame con San Giovanni in Croce dove trascorse parte della sua non breve vita».
Cecilia, favorita del Duca di Milano Ludovico Sforza, detto il Moro, divenne nel 1492 Contessa di San Giovanni in Croce, in virtù del suo matrimonio con il titolare del feudo Ludovico Carminati Bergamini. Nel celebre ritratto Leonardo ha saputo esaltarne non solo la bellezza fisica, ma anche la raffinatezza, l’intelligenza e la grazia, tratti che emergono nitidamente leggendo il libro. «In particolare - continua Asinari - merita di essere riscoperto il suo sguardo intensamente vivo e fascinoso che, nella sua straordinaria potenza espressiva, diventa significativo retaggio di un’epoca, quella del Rinascimento, forse irripetibile, ma anche messaggio extratemporale di cultura e di stile autenticamente italiani».

 

 

Commenti