Il palazzetto dello sport fa discutere

 IMPIANTI • La Regione finanzia metà dei 3,35 milioni necessari. La diatriba e sull’area prescelta

Da qualche giorno la discussione a Casalmaggiore è concentrata sul progetto del nuovo palazzetto dello sport, una struttura di cui la città ha bisogno da tempo per soddisfare le tante esigenze, sia delle società sportive che delle scuole, per non parlare della possibilità di ospitare importanti eventi non agonistici. L’Amministrazione comunale ha saputo intercettare un importante finanziamento, che consentirà al Comune di sostenere circa la metà della spesa complessiva, che resta comunque ingente: la Regione finanzierà circa 1,6 milioni su un totale di 3 milioni e 350mila euro. La delibera regionale con cui Regione Lombardia ha ufficializzato l’adesione all’Accordo di Programma (che verrà definito entro il 30 novembre) è stata approvata questa settimana. Il nuovo palazzetto dello sport potrà ospitare 1200 spettatori: non abbastanza certo per le gare di serie A1 della Vbc, che dunque rimarrà a Cremona (un simile impianto per una città di 15mila abitanti sarebbe stato fuori portata), ma abbastanza per evitare il sovraffollamento necessario oggi all’interno della palestra Baslenga
Incassato questo importante risultato, ora l’Amministrazione comunale incassa anche una serie di critiche, dovute non tanto all’operazione in sé e alla procedura di finanziamento, quanto alla scelta di localizzazione dell’impianto, che dovrebbe essere realizzato al fianco dell’Istituto Comprensivo Marconi, vale a dire in area Baslenga al fianco dell’argine maestro.
Le perplessità sono state manifestate in parte dalla minoranza consigliare (un attacco non frontale, dovuto probabilmente al fatto che fu la maggioranza di centrosinistra a darsi da fare per ampliare l’area in Baslenga con un nuovo palazzetto) e soprattutto da diversi cittadini riguardano la scelta di un’area verde a ridosso dell’argine. Si tratterebbe di un’operazione che prevede un consumo di suolo e una devastazione del paesaggio inaccettabili, quando esistono a Casalmaggiore aree già cementificate che possono ospitare l’impianto. Stop al consumo di suolo non urbanizzato e al mancato riutilizzo di aree dismesse: è questo il motto di chi si oppone oggi al progetto.
Quel che sarebbe importante in questo momento è esercitare il diritto di critica in modo costruttivo, senza denigrare alimentando polemiche ma con un’azione costruttiva. Ci ha provato Carlo Stassano, presidente dell’Interflumina, che afferma: «L’attuale Palestra Baslenga, sulla quale è stato attuato un recentissimo ed importante intervento di messa a norma, è bene che resti nella sua attuale configurazione assolvendo all’importante compito di “via di mezzo” fra le Palestre Scolastiche e le Tensostrutture ed il futuro Palazzetto allo Sport. Tale Palazzetto non può in alcun modo essere realizzato nell’area posta all’interno dell’Edificio Scolastico dell’I.C. Marconi, area prevista per un completamento di tipo sportivo scolastico, in quanto impatterebbe in maniera inaccettabile ai fini della sicurezza degli alunni creando disagi insanabili anche con le migliori indicazioni segnaletiche orizzontali e verticali».
Quindi la proposta: «Due, a mio avviso, le ipotesi per un insediamento del nuovo Palazzetto dello Sport: nell’ampia area agricola adiacente al Plesso scolastico e la Chiesetta Santa Maria (ciò consentirebbe una fruizione mattutina anche da parte degli stessi alunni e completerebbe il "Sistema Sportivo" nell’unica area Baslenga), oppure nelle ampie aree dismesse “Roncai-Sereni”, in frazione di Agoiolo. E’ evidente che queste due ipotesi richiederebbero da parte dell’ente locale   l’acquisto del terreno che non risulta di sua proprietà».

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