Investe cinghiale e muore a 21 anni

 CRONACA • Si sono verificate le peggiori previsioni: dopo tanti incidenti ora piangiamo una vittima


Vanni Raineri

Del pericolo provocato dalla presenza di cinghiali di notte sulle nostre strade ci eravamo occupati in più occasioni. La prima volta più di tre anni fa, quando si verificarono episodi di attacchi nei confronti di cani nel corso della stagione di caccia. Poi arrivarono i primi incidenti automobilistici: giusto tre anni fa un uomo con a bordo la figlioletta stava percorrendo la strada che da Scandolara Ravara conduce a Motta Baluffi quando si è trovato davanti un cinghiale di circa 130 kg: l’animale è morto sul colpo, l’auto distrutta (è stata poi demolita) e fortunatamente nessuna conseguenza seria per gli occupanti dell’auto. Partirono lì i primi “tavoli di confronto”, ma la situazione non è migliorata. Siamo sempre a novembre, ma di due anni fa, quando in pochi giorni si verificano due incidenti che coinvolgono due ragazzi le cui auto sono distrutte per l’impatto con branchi di cinghiali (saranno ben 6 a morire nei due sinistri). Gli incidenti avvenirono entrambi attorno a Gussola, e in effetti la stradella tra Gussola e Solarolo Rainerio e la Bassa che porta in direzione Motta Baluffi sembrano le più pericolose. Sia perché maggiormente frequentate dai cinghiali sia perché per diversi chilometri sono perfettamente dritte, quindi percorse mediamente a velocità sostenuta. Quel sabato 10 novembre 2018 il Piccolo uscì con un avvertimento del sindaco du Gussola Stefano Belli Franzini che invitava di intervenire. Non a caso il titolo fu “Non aspettiamo il fatto grave”.
Purtroppo pochi giorni fa il fatto grave è avvenuto. Una ragazza di neanche 21 anni, Lucrezia Minnilli di San Daniele Po, stava percorrendo proprio la Bassa tra Scandolara e Motta (in territorio Torricella del Pizzo) quando l’auto che guidava ha impattato ad elevata velocità contro un cinghiale, uscendo poi di strada. Lei è stata trasportata con un elicottero a Cremona, ma non ce l’ha fatta. Il suo compagno, Pavel Olaru di 24 anni, viaggiava con lei ed ha riportato conseguenze lievi.
Inizialmente, martedì sera, del cinghiale non sono state rilevate tracce, ma mercoledì mattina siamo andati sul posto con un agente della polizia municipale e, ripercorrendo la strada da cui proveniva la vettura, abbiamo individuato la sagoma dell’animale addossato ad un albero: probabilmente, gravemente ferito, ha percorso un breve tratto nella golena. Nei pressi, alcuni pezzi del paraurti anteriore col marchio Toyota hanno fugato gli ultimi dubbi: l’auto ha travolto il cinghiale, poi, senza lasciare tracce di frenate, è uscita di strada ben 200 metri più avanti cappottandosi più volte.
A questo punto pare evidente che si debbano trovare soluzioni. Una dovrebbe consentire la posa di cartelli segnaletici più chiari, e non generici sulla possibile presenza di animali. I danni riguardano poi anche l’agricoltura, e non sono da riferire alla sola presenza di cinghiali.

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