Scatta l’allarme per i rifiuti pericolosi in stazione

 PIADENA • Il sindaco Matteo Priori nega la richiesta della ditta Trasporti Pesanti e coinvolge le istituzioni

 Vanni Raineri

PIADENA DRIZZONA - Si alza l’allarme per il progetto di realizzazione e gestione di attività di deposito rifiuti proposto dalla ditta Trasporti Pesanti srl. La situazione è stata analizzata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri presso il Municipio di Piadena, convocata dal sindaco Matteo Priori alla presenza, in qualità di consulente, dell’ambientalista Cesare Vacchelli.
L’incontro fa seguito alla conferenza di servizi che si è tenuta giovedì in Provincia.
Priori ha così riassunto la vicenda: «Siamo venuti a conoscenza improvvisamente della situazione a seguito di una richiesta della ditta per lo stoccaggio e trasporto di rifiuti. Nel frattempo Rfi ha chiesto una deroga sulla rumorosità in merito ai lavori in corso presso la nostra stazione ferroviaria. Io ho risposto di no, in quanto già abbiamo problemi presso Borgo Fornace, dove sono state fatte migliorie ma i problemi permangono. Rfi ha risposto che io non posso negare l’autorizzazione perché si tratta di interventi dettati da sicurezza e pubblica utilità. Sulla mia richiesta di avere indicata la tipologia di lavori da eseguire nessuna risposta, mentre nel frattempo dalla azienda Trasporti Pesanti di Storti arriva al Comune una richiesta per lo stoccaggio di rifiuti. Dal personale al lavoro in stazione vengo a sapere che si tratta di opere ai binari per l’arrivo di rifiuti. A questo punto invio una mail all’ingegner Luca Cavicchioli (responsabile della Produzione Lombardia di Rfi, ndr), che dopo vari tentativi mi chiama dicendomi che non mi deve risposte in quanto io non conto nulla. Minaccio di rivolgermi ai Carabinieri e mi dice che prende ordini solo dal Prefetto. Ma come? Un sindaco non può conoscere perché si stia creando un sito esclusivo per i vigili del fuoco nella stazione ferroviaria del suo Comune? A questo punto ho preso atto della risposta e mi sono rivolto al Prefetto, che ci ha ricevuto e ha detto che si sarebbe subito interessato, dicendo di non volere una nuova Viareggio e che si farà lui garante della situazione». La Prefettura ha poi risposto che i lavori di risanamento per la messa in sicurezza della tratta prevedono che uno dei binari sia attrezzato per ospitare un presidio fisso dei Vigili del Fuoco, e che la linea ferroviaria potrebbe essere utilizzata per il trasporto di rifiuti speciali pericolosi e altamente infiammabili da parte della ditta Trasporti Pesanti.
Come si spiega che si sia arrivati improvvisamente a questo? «Noi chiediamo alla ditta Storti di capire per bene, anche perché non ha una convenzione che consenta il trasporto rifiuti, e nel frattempo ho convocato l’avvocato Tampelli, che si è occupato della vicenda Tamoil. Nella richiesta si indicano i codici R13 e D15, che riguardano la messa in riserva e il deposito di rifiuti, fasi preliminari alle operazioni di smaltimento che verranno fatte altrove».
«La richiesta - aggiunge Vacchelli - comprende tutte le tipologie di rifiuti ad eccezione di quelli esplosivi, con rischi connessi, e ovviamente si avvarrà dello scalo merci in stazione».
«Tra l’altro - continua Priori - è incompatibile con la destinazione urbanistica dell’area, e aggiungo che permane un abuso urbanistico sull’area della ditta, e prima di aprire un capitolo nuovo chiediamo che si chiuda questo».
Un’altra preoccupazione di Vacchelli: «Se arrivano questi treni non è detto che raggiungano subito l’area della ditta, ma potrebbero permanere in stazione fino a 30 giorni».
Tra le perplessità, ci sono anche quelle che riguardano la presenza vicino alla stazione di case e scuole, e le difficoltà di manovra che potrebbero creare grossi problemi. Quanto al traffico, aumenterà considerevolmente, con 10 autotreni pesanti in più rispetto ai 60 attuali (dato fornito dalla ditta), e già oggi il livello acustico è problematico. Ancor più rilevante l’aumento previsto dei treni, che passerebbero da 4 a 7 al giorno, con un aumento del 75%. «Per gli abitanti di Borgo Fornace sarà ancora peggio», ha detto il sindaco, che ha chiesto anche un incontro relativo ai 5 passaggi a livello sul territorio comunale che dovrebbero essere eliminati.
Fatto sta che l’iniziativa del sindaco ha fatto sì che la Provincia convocasse una conferenza di servizi istruttoria, alla quale erano presenti, oltre a Provincia e Comune, i Vigili del Fuoco (all’oscuro di tutto), Arpa e Ats Val Padana. Con loro anche la ditta Storti che ha illustrato il progetto.
«Abbiamo ribadito la nostra posizione con forza - racconta Priori - e anche che parliamo di un sito in centro paese, e ho espresso la mia rabbia per l’assenza di informazioni da Rfi, e che una V.I.A. è più che necessaria per la tipologia e la quantità di rifiuti, anche perché Storti ha chiesto l’autorizzazione per tutti i codici, quindi l’allerta è massima».
L’Ats ha segnalato che l’attività è soggetta alla normativa Seveso. Ora la Trasporti Pesanti ha tempo fino al 13 dicembre per presentare i documenti richiesti, pena la decadenza.
«Da Rfi - conclude il sindaco - la mancata risposta è uno schiaffo alla popolazione piadenese perché queste sono pattumiere esplosive. Non vorrei che il raddoppio della Mantova-Piadena sia giustificato da questo progetto. Credo che anche altri comuni si debbano sentire coinvolti».
«La gente - ha aggiunto Vacchelli - è allarmata in quanto non sapeva niente di un traffico destinato ad interessare l’Europa, tanto che una simile valutazione del traffico deve interessare il Ministero dell’Ambiente».
Prossimamente del tema verrà investito il Consiglio comunale per arrivare a un documento di condanna condiviso coinvolgendo poi i cittadini.

Commenti