Portaluppi: «Servono piani alternativi»

 BASKET SERIE A • Quasi tutti i giocatori sono risultati positivi e devono rispettare la quarantena. Il gm della Vanoli ammette che c’è un problema, da affrontare con Federazione e Lega

FABIO VARESI
A riposo forzato, dopo la beffa di Pesaro. La Vanoli ha tempo di leccarsi le ferite patite nelle Marche, perché costretta a rinviare il match casalingo contro Cantù. La colpa è ovviamente del Covid, visto che l’esito dei test effettuati in questi giorni in casa biancoblu, ha evidenziato cinque nuove positività all’interno del gruppo squadra, che si sommano al già accertato positivo Jarvis Williams. «Tutti i soggetti, di cui uno asintomatico - fa sapere la società - sono in isolamento e stanno seguendo le procedure previste dalle vigenti norme sanitarie. Nel corso della giornata di giovedì e della mattinata di ieri è emersa, inoltre, una sintomatologia riconducibile a infezione da Covid-19 anche in altri due membri del gruppo squadra, già in isolamento. La situazione è, pertanto, in costante aggiornamento». Sale, quindi, il numero delle partite rinviate ed è lecito domandarsi se abbia ancora senso continuare su questa linea, oppure siano necessarie nuove strategie. Lo abbiamo chiesto al general manager Flavio Portaluppi: «Con i se e con i ma non si va lontano. La stagione sta diventando una roulette russa: l’obiettivo è schivare le infezioni da virus e in caso di contagio, si deve sperare di averli tutti assieme per rinviare la partita. In questo clima di incertezza, mi stupisce che qualche mio collega dica di aver preventivato questi disagi. Si possono mettere in preventivo tante cose, non certo la mancanza di equità competitiva. Soluzioni? Scarterei l’ipotesi di smettere di giocare, ma batterei altre strade per poter ammortizzare i danni. Il campionato in una bolla stile Nba, così come strutturato ora, è impensabile. Personalmente mi permetto di segnalare che c’è un problema, da affrontare nell’assemblea di Lega e magari in un tavolo con la Federazione. Del resto, Aldo Vanoli in tempi non sospetti aveva evidenziato le problematiche di iniziare presto la stagione, che puntualmente si sono riproposte. Al momento noi non possiamo far altro che rispettare il protocollo assegnato, che prevede almeno dieci giorni in isolamento, tenendo monitorata la situazione».

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