CORONAVIRUS • Da lunedì previste lezioni in presenza al 50%, ma il cambio colore della Lombardia rischia di annullare tutto
Tre regioni vanno in area rossa e nove in arancione. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 17 gennaio.
LOMBARDIA ZONA ROSSA
Passano in area rossa Lombardia, Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. Passano in area arancione le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Ieri, consiglio comunale a Cremona. In apertura di seduta, anche di fronte alla richiesta nello specifico del consigliere Carlo Malvezzi, il Sindaco Gianluca Galimberti ha detto che si è in attesa e che in effetti vi è la possibilità che la regione Lombardia possa entrare in zona rossa nelle prossime ore.
CONTE FIRMA IL DPCM
IN VIGORE DA OGGI
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che sarà in vigore da oggi. Tra le misure: gli impianti da sci rimangono chiusi fino al 15 febbraio, palestre, piscine e cinema fino al 5 marzo, i musei potranno aprire dal lunedì al venerdì ma solo in fascia gialla, cibo e bevande potranno essere acquistati nei bar soltanto fino alle 18, il coprifuoco resterà dalle 22 alle 5, divieto di spostarsi tra Regioni fino al 15 febbraio. I ragazzi delle scuole superiori delle Regioni gialle e arancioni torneranno a scuola lunedì almeno al 50% della presenza.
I SINDACI CHIEDONO
MISURE DIVERSIFICATE
Il Presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni e i Sindaci di Cremona, Crema e Casalmaggiore Gianluca Galimberti, Stefania Bonaldi e Filippo Bongiovanni hanno inviato una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana contenente la richiesta di valutare, per la provincia di Cremona, misure restrittive maggiormente aderenti all’andamento del rischio epidemiologico del singolo territorio. «Forse proprio perché eravamo stati fra i primi ed i più colpiti dell’ondata primaverile, ora il virus da noi colpisce meno e la situazione appare più sotto controllo - si legge nella lettera -.Questo ci conforta nel chiedere che si possa ipotizzare, per la Lombardia, un trattamento differenziato per province, sulla scorta appunto dei dati epidemiologici raccolti».
FINE DELLA DAD DA LUNEDI’? INCOGNITA IN ZONA ROSSA
Ieri mattina il Prefetto Vito Danilo Gagliardi ha presieduto una riunione del Tavolo di coordinamento per la definizione dei servizi di trasporto pubblico locale in raccordo con gli orari delle attività didattiche. Il Tavolo è stato convocato al fine di programmare la ripresa dell’attività didattica in presenza degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in attuazione del decreto del Tar per la Lombardia del 13 gennaio scorso di sospensione dell’efficacia dell’Ordinanza regionale che aveva disposto - per il periodo dall’11 gennaio al 24 gennaio 2021 - il ricorso alla didattica a distanza per il 100% della popolazione studentesca. È stata, pertanto, concordata la ripresa da lunedì dell’attività scolastica in presenza per il 50% degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia, prevedendo che - dopo una prima fase di attuazione, della durata al massimo di due settimane - gradualmente si giunga a garantire al 75% degli studenti interessati il rientro in aula in totale sicurezza. Il tema del rientro in classe resta però un’incognita, alla luce del fatto che la Lombardia - come ricordato in apertura - potrebbe diventare in queste ore zona rossa con un’ordinanza del ministro Speranza. In questo caso, se lo status di massima allerta dovesse essere confermato, per gli studenti resterebbe in vigore la didattica a distanza.
IN COMUNE
Le attività temono il lockdown, tavolo con i ristoratori
Anche i negozi del centro rivendicano il loro diritto al lavoro. Lo riaffermano attraverso un manifesto, pensato da Confcommercio e Botteghe del Centro, che si ricollega con le proteste dei ristoratori e dei pubblici esercizi, in particolare quella del gruppo #possiamodobbiamofarcela. Una campagna destinata a diventare ancora più attuale con la nuova definizione delle zone rosse che costringeranno la Lombardia ad un lockdown rigidissimo e a una nuova serrata delle imprese. «Tutte le realtà economiche rivendicano il diritto al lavoro. Un diritto che oggi appare come sempre più fragile. Dopo un anno di pandemia le attività sono allo stremo», dichiara Eugenio Marchesi, presidente di Botteghe del Centro. «Ci sono solo due vie: quella delle aperture e quella di ristori adeguati, non elemosine lontanissime dal coprire i costi che ha un’attività anche quando resta chiusa», spiega Marco Stanga, vicepresidente di Confcommercio Cremona. Proprio ieri, il Sindaco Gianluca Galimberti e l’Assessore con delega al Commercio Barbara Manfredini hanno incontrato una rappresentanza dei gestori di bar e ristoranti insieme a un rappresentante delle associazioni di categoria. Confronto costruttivo e ascolto di un racconto di preoccupazione estrema, di grande fatica, anche di disperazione. Ormai per alcuni imprenditori non c’è più tempo e le risorse sono esaurite. I sussidi dati, pure importanti, non sono più sufficienti. «Certamente verranno chiesti al Governo ulteriori ristori per una categoria tra le più duramente penalizzate - fanno sapere dal Comune -. L’impegno è di redigere la settimana prossima un elenco di richieste che saranno presentate a Governo e Regione con interventi possibili e concreti che appaiono essenziali per affrontare i prossimi giorni e le prossime settimane».
CONSIGLIO LA PROPOSTA: VACCINAZIONE A CREMONAFIERE
Ieri, il Consiglio Comunale ha sottolineato l’impegno di Sindaco e Giunta a sostenere la campagna vaccinale che si sta avviando e a collaborare con ASST per individuare spazi o locali extra-ospedalieri, nelle fasi della campagna vaccinale destinate alla popolazione. In particolare, il Sindaco Galimberti ha sottolineato che gli spazi di CremonaFiere potrebbero essere adeguati per le fasi di somministrazione.
Commenti
Posta un commento