LA RICERCA • Distretti italiani verso i 20 miliardi l’anno di export. Bene latticini e carni di Cremona e Mantova
Vanni Raineri
L’agro-alimentare italiano si difende bene sul mercato internazionale nell’anno orribile 2020, e i due distretti rappresentativi della nostra provincia si distinguono in positivo.
È quel che emerge dall’ultimo monitor dei Distretti agro-alimentari realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo relativa al terzo trimestre dello scorso anno. Nel mirino le esportazioni di un comparto trainante per il nostro Paese, che la ricerca suddivide in 50 distretti. Il peso della nostra economia è rilevante, in quanto il Distretto lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (in pratica le province di Cremona e Mantova) è il 5° per valore di export con 824 milioni (dati complessivi del 2019, su cui è fatta la classifica), il Distretto carni e salumi di Cremona e Mantova è 29° con 239 milioni. Complessivamente nel 2019 l’Italia ha esportato beni per 19 miliardi e 733 milioni, e tra gennaio e settembre 2020 siamo già a quota 14 miliardi e 711 milioni, con 5 miliardi e 22 milioni solo nell’ultimo trimestre, con una tendenza che porta al probabile superamento, nell’anno passato, di quota 20 miliardi di export.
Dunque i distretti agro-alimentari italiani continuano il percorso di crescita, nonostante la pandemia, che ha frenato alcuni prodotti ma ne ha spinto altri. Ad esempio cresce l’export di pasta e dolci, e di conserve. Stabile la filiera di carni e salumi, mentre prosegue il calo del lattiero-caseario, ma in questi due si muovono meglio i nostri due Distretti: nel primo caso si registra un aumento di oltre l’11% relativo ai primi 9 mesi dell’anno (contro lo 0,7% della filiera nazionale), nel secondo un calo contenuto al 2,5% (contro il -4,3% nazionale).
Nella tabella in pagina pubblichiamo i primi 10 distretti per esportazioni (più l’altro cremonese). Emerge come i primi due posti siano concentrati nel Piemonte meridionale: i celebri vini e i dolci (Nutella docet): assieme assommano il 18% circa dell’esportazione nazionale. I vini veronesi e le conserve di Nocera (che comprendono anche pomodoro e pasta di Gragnano) sono gli altri distretti che superano il miliardo l’anno di export. Al 5° posto appunto il nostro distretto lattiero-caseario, che nel terzo trimestre 2020 ha fatto registrare un calo di oltre 8 milioni di euro. Di quasi 3 milioni di euro è invece il decremento delle nostre carni e salumi, che si inserisce però in un 2020 che resta molto positivo, e dovrebbe consentire di oltrepassare quota 250 milioni l’anno.
Interessante anche la destinazione del nostro export, sempre più indirizzato verso la Germania, che da sola ne assorbe quasi il 20%. Seguono Usa (12,5%), Francia (11,5%) e Regno Unito (9%). Gli altri Paesi sono staccatissimi. Il terzo trimestre ha fatto registrare incrementi notevoli verso la Corea del Sud (+53%), la Cina e la Norvegia (+39% per entrambe). Il calo più evidente è in Giappone (-20%).
In pagina pubblichiamo anche due grafici relativi alle filiere che ci interessano, e che mostrano la buona posizione dei nostri Distretti rispetto ai concorrenti nazionali.
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