Il libro di Catelli proposto per il Premio Strega

 S’intitola “Parigi, e un padre” l’ultima opera dell’autore cremonese che ha ricevuto molti consensi

FEDERICO PANI
Tra i libri proposti per il Premio Strega 2021 c’è anche “Parigi, e un padre” del cremonese Giovanni Catelli, merito del suggerimento del poeta Maurizio Cucchi. Il libro di Catelli racconta di una, anzi, di due Parigi che non ci sono più: quella vissuta dal padre, studente di medicina negli anni ’50 e quella degli anni ’70, vissuta dall’autore in prima persona, insieme al genitore. La scrittura di Catelli, formalmente, è prosa. Ma di fatto è poesia: evoca con precisioni luoghi della città e stati dell’animo, in un viaggio che permette a tutti di ritrovare una città e una parte di sé, forse, perduti per sempre. Se l’aspettava di finire tra i candidati al Premio Strega? «Devo dire - afferma Catelli - che, appena dopo la pubblicazione, iprimi lettori, alcuni dei quali appartenenti anche al ramo professionale, avevano avuto una reazione molto favorevole, direi entusiastica, il che mi aveva stupito. Qualcuno aveva perfino detto che il libro avrebbe meritato una maggiore conoscenza da parte del pubblico, magari attraverso la promozione in un circuito di più larga diffusione». Questo libro è all’insegna della continuità o della discontinuità con le cose che ha scritto finora? «Della continuità. Il mio modo di scrivere è rimasto lo stesso, solo che in questolibro è al servizio di una narrazione più articolata (anche se non si tratta di un vero e proprio romanzo). La mia misura naturale era stata, finora, il racconto breve. Il saggio sulla morte di Camus rappresenta un’esperienza a sé stante. Il nuovo libro rientra più nella prosa letteraria, nel memoire. Con la differenza che è una storia di largo respiro, più adatta per raccogliere un ricco patrimonio di memorie».

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