La direttrice Virginia Villa preannuncia l’importante esposizione “I violini di Vivaldi” in programma dal 1º maggio
FABIO VARESI
Tra i settori più colpiti dalla pandemia e dalle relative chiusure, c’è sicuramente la cultura. In particolare, l’attività museale è stata praticamente azzerata, creando danni economici devastanti per il settore, che ora con grande coraggio prova a ripartire. Una testimonianza importante è quella del direttore generale del Museo del Violino di Cremona, Virginia Villa, che malgrado la zona gialla, non ha riaperto lunedì scorso in quanto deve completare alcuni lavori di manutenzione, iniziati durante la chiusura forzata. «Riapriremo dopo il 15 febbraio e speriamo che i cremonesi abbiano voglia di tornare a visitare gli strumenti in esposizione, che rappresentano il patrimonio della nostra città. Nel lungo periodo di chiusura siamo comunque andati avanti e infatti abbiamo organizzato una grande mostra che verrà inaugurata il prossimo 1º maggio, intitolata “I violini di Vivaldi”. Esposti vi saranno 14 strumenti dell’Istituto Santa Maria della Pietà di Venezia, che negli ultimi mesi sono stati restaurati e studiati scientificamente, per essere ammirati. Si tratta di violini che nella primametà del ’700 venivano suonati dall’orchestra tutta al femminile dell’Istituto, sotto la direzione di Vivaldi. Si tratta, quindi, del recupero di una storia italiana importante, che verrà approfondita durante l’apertura della mostra. Un grande appuntamento, insomma, che vede il nostro Museo protagonista e se la strada è in salita dopo la pandemia, io sono realista sulla possibilità di rilanciare in positivo il nostro lavoro». Avete avuto aiuti economici? «I ristori regionali sono già arrivati, mentre quelli nazionali non ancora, ma sono già stati stanziati e questo è stato possibile grazie ai molti visitatori registrati nel 2019».
Insomma, il Museo del Violino rilancia la sfida e la sua importanza è confermata dal ruolo di testimonial nella Giornata dei musei della Regionale Lombardia, in programma il 15 febbraio.
Intanto, lunedì hanno riaperto gli altri musei di Cremona. Ricordiamo che l’accesso al pubblico è consentito sino ad un massimo di 10 persone. Per questo motivo èconsigliato di prenotare la visita in modo da evitare attese. Fino a martedì 9 febbraio è possibile fare la visita guidata per ammirare il dipinto Madonnadell’Itria di Sofonisba Anguissola, appena restaurato nel laboratorio della Pinacoteca “Ala Ponzone”. Infine, dall’8 febbraio si potrà tornare a visitare la Pinacoteca e la mostra “Orazio Gentileschi – La Fuga in Egitto e altre storie”, prorogata sino al 5 aprile, dalle 10 alle 17 dal lunedì al venerdì (0372 407770 - museo.alaponzone@comune.cremona.it).
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