Sarà un Giro all’insegna dell’equilibrio

 CICLISMO • Ci saranno pochi chilometri contro il tempo e la cosa è perlomeno singolare, nel momento in cui l’Italia vanta il più forte cronoman del pianeta, l’iridato della specialità Filippo Ganna

FORTUNATO CHIODO
Sarà un Giro nel nome di Dante e dell’Unità d’Italia, ma anche dell’equilibrio, senza super tapponi, super cronometro e senza vette che sfiorano il cielo. C’è un po’ di tutto, il resto dovranno metterlo i corridori, ad incominciare dal colombiano Egan Bernal, vincitore del Tour 2019, che ha tutto per partire in pole position. Se poi dovesse esserci anche il talento belga Remco Evenepoel, i due uomini da battere li abbiamo già trovati. Dietro una schiera di buonissimi pretendenti, guidati dal nostro “signore dei grandi giri”, Vincenzo Nibali, che a dispetto delle sue 36 primavere sogna come un ragazzino, scortato da Ciccone e Mollema della sua Trek Segafredo. «E’ un Giro bello, molto equilibrato, pieno di tutto, senza eccedere in nulla», ha detto il siciliano dagli Emirati dove sta correndo il Uae Tour. Quello dell’anno scorso è stato il Giro della resilienza e della perseveranza, quest’anno tornerà ad essere la “festa di maggio”, per quello del ritorno alla normalità (speriamo) e della rinascita. Si partirà l’8 maggio da Torino, con le celebrazioni per il 160° anniversario dell’Unità d’Italia. Poi ci sarà il 700º anniversario della morte di Dante Alighieri e per questo si farà tappa a Ravenna (dove il Sommo Poeta è sepolto), mentre a Foligno si ricorderà che proprio lì, nel lontanissimo 1472, venne stampata la prima Divina Commedia e ancoral’omaggio ad Alfredo Martini nei 100 anni della nascita e il 90° compleanno della Maglia Rosa (indossata per la prima volta dal mantovano Learco Guerra nel 1931, ndr). Dal punto di vista tecnico, una cosa balza subito all’occhio: ci sono pochissimi chilometri contro il tempo e la cosa è perlomeno singolare. Nel momento in cui il nostro movimento si ritrova ad avere per le mani il più forte cronoman del pianeta, l’iridato della specialità Filippo Ganna, gli organizzatori decidono di tagliare le prove contro il tempo. Duesole crono, per 38,4 km, mai così pochi dal 1974 (40 km con vittoria di Merckx). Sabato 22 maggio sarà il giorno del Monte Zoncolan affrontato dal versante di Sutrio come al Giro 2003 quando vinse Simoni. E per chiudere laseconda settimana, ecco il tappone dolomitico: la Sacile- Cortina (24 maggio) con il passo Fedaia (Montagna Marco Pantani), il Passo Pordoi (Cima Coppi a2239 metri) e il Passo Giau. Mercoledì 26 si ripartirà con la Canazei-Sega di Ala, arrivo in salita inedito per il Giro. Da Abbiategrasso la tappa numero 19 porterà i girini sull’Alpe di Mera in Valsesia e infine la crono da Senago a Piazza del Duomo a Milano, domenica 30 maggio. Insomma, sarà un Giro nel nome dell’equilibrio.

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