Turismo, servono regole e tempi certi

 TURISMO • A 4 mesi di distanza risentiamo Massimo Agliardi (The Crown Jewels): «L’unica gita a Bergamo, che emozione»

Vanni Raineri

“Viaggi, se ne riparlerà in estate”. Era questo il titolo di una pagina che pubblicammo il 12 dicembre 2020. Si trattava di un’intervista a Massimo Agliardi, titolare dell’agenzia viaggi The Crown Jewels in Galleria del Corso, il quale si diceva pessimista su riaperture primaverili, quando ormai anche il fine anno era andato a quel paese (in senso solo metaforico). Ne riparliamo con lo stesso Agliardi a 4 mesi di distanza, per verificare se l’ottimismo sia cresciuto.
Agliardi, innanzitutto complimenti per l’infausto pronostico.
«Diciamo intanto che nessuno si fida più di quel che dicono ai piani alti. L’ultima che mi fa sorridere è del ministro Garavaglia che propone il 2 giugno come data per la ripartenza. Purtroppo non esiste solo la vacanza estiva, e il mare. Se noi perdiamo la primavera se ne vanno le gite in giornata, i viaggi di gruppo, tutto perduto».
Un grande problema per chi programma è la costante assenza di certezze.
«Certo, e il 2 giugno è tardi, poiché tutti noi abbiamo impegni che partono da maggio. Fanno bene ad andare alle Canarie».
A proposito, tutta questa polemica sui viaggi all’estero a Pasqua come l’ha vissuta?
«All’estero si poteva già andare col vecchio decreto, è stata Federalberghi a fare la voce grossa lamentando che fosse possibile andare all’estero ma non fuori regione. Da qui la decisione ridicola dei 5 giorni di quarantena».
Un controsenso già in termini.
«Già, serviva solo a rompere le scatole a chi voleva viaggiare. Per chi va alle Canarie è previsto un primo tampone, poi un altro in aeroporto e uno al ritorno: se sono tutti negativi a cosa servono 5 giorni di quarantena fiduciaria? L’operazione di Alpitour funziona, e la gente alle Canarie ci sta andando ed è giusto così poiché noi viviamo con l’estero. È vero: servono certezze, ci dicano le regole precise e i tempi. E poi qualcosa sui Paesi extra-Ue: si deve ricominciare, gli Usa ripartono il 1° giugno, chi ci va dovrà fare ancora la quarantena? Noi abbiamo spostato tutto su maggio, ma potremo muoverci solo in regione? Non si sa nulla. Vedo che le vaccinazioni stanno procedendo ed è il momento di convivere col virus. Abbiamo dimostrato lo scorso anno di saper fare tutto in estrema sicurezza, tanto che non abbiamo mai registrato un contagiato: i problemi estivi sono stati altri. I musei, il turismo in generale con i dovuti accorgimenti devono riaprire a maggio, non a giugno, quando la gente partirà per il mare. E per farlo comunque prenota adesso, è oggi che si vogliono pianificare i viaggi. A noi si rivolgono clienti che sanno di trovare consulenza, e sono le agenzie viaggi che sanno offrirla che potranno rimanere sul mercato. La nostra forza è la nostra clientela che negli anni si è evoluta, ma oggi ha capito che bisogna vivere alla giornata».
Al momento la vacanza più gettonata sembra la crociera.
«È la più sicura e tranquilla, Msc ha trovato il giusto modo per comunicare coi clienti: poche cose scritte in modo semplice e chiaro».
Anche per voi è necessario informarsi di continuo su tutte le novità per rispondere ai clienti.
«Nonostante siamo chiusi (speriamo lunedì si riapra almeno in arancione) stiamo lavorando coi preventivi, ma è un cattivo modo di lavorare, senza scadenze. E devi fare i conti dei ristori che non arrivano».
In dicembre mi disse che aveva ricevuto solo una volta 600 euro dal governo e 2000 dalla regione.
«E quelli sono rimasti: per sopravvivere si capisce in fretta che si deve tirar fuori i soldi di tasca propria. Ora sembra che da oggi eroghino la prima tranche, vediamo, ma è trascorso oltre un anno…».
Il Comune aveva promosso un bando riservato alle agenzie viaggi. Che ne è stato?
«L’unico aiuto riguardava la pubblicità e il sostegno all’affitto, non liquidità».
Mi consenta un’ultima domanda più personale. Uno che vende alla gente il sogno di spiagge tropicali e posti bellissimi, cosa prova a rimanere per settimane rinchiuso nel proprio negozio?
«Le cito l’unica iniziativa che abbiamo organizzato da novembre ad oggi: è stato in febbraio ai tempi della zona gialla, una gita a Bergamo, Quella mattina a porta Venezia c’erano 20 persone e nei loro occhi ho visto la felicità, come se stessero partendo per la Polinesia. La felicità di una gita scolastica, io e autista compresi. La gente ha voglia di normalità e di socialità, di stare insieme. Io sono un viaggiatore del mondo e mi sento un leone in gabbia, anzi con le catene ai piedi».

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