La maglia rosa torna a emozionare

 GIRO D’ITALIA • Il dislivello complessivo è di 46.900 metri. Partenza oggi da Torino e arrivo  il 30 maggio a Milano, con il transito per Cremona e provincia il 27 maggio

FORTUNATO CHIODO
La febbre cresce per il Giro d’Italia 2021, edizione numero 104, con un percorso intrigante, per corridori moderni. Duesole crono con l’iridato Filippo Ganna strafavorito, otto arrivi in salita e anche lo sterrato, poi Dolomiti e Alpi. Il dislivello complessivo è di 46.900 metri. E’ un Giro che abbraccia la storia, visto che ricorda 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e per questo si farà tappa a Ravenna (dove il Sommo Poeta è sepolto), mentre a Foligno si ricorderà che proprio lì, nel lontanissimo 1472, venne stampata la prima Divina Commedia. Poi omaggio ai 160 anni dall’Unità d’Italia e al centenario della nascita del mitico ct Alfredo Martini, senza dimenticare i 90 anni della maglia rosa, indossata per la prima volta dal mantovano Learco Guerra nel 1931. Il resto dovranno metterlo i corridori. La corsa rosa parte oggi da Piazza Castello a Torino, mentre l’arrivo sarà in Piazza del Duomo a Milano il 30 maggio. Quello dello scorso anno è stato il Giro della resilienza e della perseveranza, quest’anno tornerà ad essere la festa di maggio, con il ritorno alla normalità (speriamo!). Nella prima metà del Giro ci saranno soltanto due volate, almeno sulla carta scontate. Per il resto, un assaggio di salite (Sestola al quarto giorno, San Giacomo al sesto e Campo Felice al nono) e tante trappole disseminate per lo più tra Marche e Abruzzo: quelle frazioni nervose e planimetricamente parlando molto complicate che hanno reso grande (e interessante) la Tirreno-Adriatico. Il primo giorno di riposo arriverà martedì 18 maggio. Poi dall’Umbria, la corsa rosa comincerà a risalire la penisola con una delle tappe più attese: quella senese, con ben 30 chilometri di sterrato. Nella 12ª tappa i corridori scavalcheranno l’Appennino tosco-emiliano, mentre nella 13ª sarà in programma la terza volata. Poi un trittico niente male: sabato 22 maggio il Giro si arrampica sullo Zoncolan dal versante di Sutrio, per onorare Gorizia che sarà, nel 2025, Capitale Europea della Cultura insieme con Nova Gorica. Poi propone un ponte olimpico tra Milano e Cortina, per i Giochi del 2026, nella scoperta delle meravigliose montagne, con la Sacile-Cortina d’Ampezzo (24 maggio), ben 5700 metri di dislivello con il Passo Fedaia (Montagna Marco Pantani), il Passo Pordoi (Cima Coppi a 2.239 metri) e il Passo Giau. Ultimo giorno di riposo martedì 25 maggio, seguito dall’impegnativa tappa dolomitica Canazei-Sega di Ala, con arrivo in salita inedito per il Giro . La 18ª frazione (il 27 maggio), la più lunga della corsa rosa, con partenza da Rovereto e arrivo a Stradella (Pavia), toccherà la provincia e la città di Cremona. E poi la gran chiusura: arrivo in salita sull’Alpe di Mera, in Valsesia, con quasi dieci chilometri al 9% di pendenza media, per il sesto arrivo in quota nella 19ª tappa. E il giorno dopo ci sono altre tre scalate nella Verbania- Valle Spluga-Alpe Motta (i gpm delle prime due sono il San Bernardino e il Passo Spluga, posto sopra i 2.000 metri) e infine la cronometro finale di Milano, quasi 30 chilometri sostanzialmente piatti, che tuttavia risulteranno decisivi ai fini della classifica generale.
I PROTAGONISTI • C’è un candidato a vestire la prima maglia rosa in Piemonte: è Filippo Ganna, 24 anni di Verbania, specialista nelle crono che ne ha già messo via otto di fila. Un anno fa la sua esplosione al Giro d’Italia, con quattro affermazioni personali (tre crono e la tappa di Campitello Silano), ma anche a Imola dove, dopo quattro titoli mondiali nell’inseguimento su pista, l’azzurro del ct Marco Villa ha conquistato l’oro della crono su strada. Pippo è il volto nuovo del ciclismo italiano e anche dello sport azzurro che sogna in prospettiva di Tokyo, dove il piemontese punta al doppio oro olimpico. Poi c’è spazio per tutto il resto. Tra gli uomini di classifica, ci sono il colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers), che parte con il numero 1 e il britannico Simon Yates del Team BikeExchange, fresco di successo al Tour of the Alps e già capace di trionfare in un grande giro (alla Vuelta 2018), che si presenta con una squadra interamente a supporto del suo capitano. Due saranno le punte anche per la Deceuninck-Quick Step, con il belga Remco Evenepoel, 21 anni e al rientro dopo l’incidente nella discesa del Muro di Sormano nel Lombardia (il 15 agosto 2020) e Joào Almeida, 15 giorni in maglia rosa e quarto nella generale del Giro 2020. La Barhain Victorious si presenta a Torino con due capitani: lo spagnolo Mikel Landa (tre successi di tappa al Giro e un podio finale) e Pello Bilbao, 5° l’anno scorso e in ottima forma al Tour of the Alps. Due capitani anche per il Team Dsm: l’australiano Jai Hindley, secondo del Giro 2020 e il francese Roman Bardet, due volte sul podio al Tour de France. Chi detterà legge in volata? Il parterre delle ruote veloci, in lizza per i successi di tappa e per la conquista della Maglia Ciclamino, vede la presenza del tre volte campione del mondo Peter Sagan, slovacco della Bora-Hansgrohe, del campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos), dell’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal), di Elia Viviani (Cofidis) e di Dylan Groenewegen (Jumbo Visma). E Vincenzo Nibali? Il “signore dei grandi”, a dispetto delle sue 36 primavere, sogna come un ragazzino di andare a caccia di quei trionfi che ancora gli mancano: il campione siciliano, alla 17ª stagione tra i professionisti, sarà scortato da Giulio Ciccone e Bauke Mollema della Trek-Segafredo. In che condizioni si presenta Nibali? Lo Squalo è caduto in allenamento e si è procurato la frattura composta del radio nel polso destro, ha subìto un intervento con la placca e tre viti per bloccare la frattura, ha il tutore al polso, ma è tornato ad allenarsi in bici a Livigno, scalando il Passo del Foscagno e ha fatto sapere via social che ci sarà.

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